Sinossi. Mentre è in ospedale dopo essere quasi annegata, l’investigatrice privata Kate Marshall stringe amicizia con Jean, un’anziana signora ricoverata nel suo stesso reparto. Durante la degenza, Jean le racconta che undici anni prima il suo nipotino Charlie è scomparso durante una vacanza in campeggio. Una volta uscita dall’ospedale, Kate decide di indagare sul caso e aiutare la sua nuova amica a scoprire finalmente la verità. Insieme al fidato Tristan, la detective comincia a ripercorrere gli eventi che hanno preceduto la notte della scomparsa di Charlie, ma più guarda da vicino, più si rende conto che Jean non le ha raccontato tutto: nel suo passato c’è un segreto, qualcosa che potrebbe aver messo in pericolo il nipote. Che cosa è successo davvero a Charlie? È stato rapito? O forse è scivolato bel Devil’s Way, il sinistro impetuoso fiume che scorre vicino al luogo della sparizione? Solo una cosa sembra certa: la risposta giace sepolta nel passato della famiglia del piccolo…
LA MANO DEL DIAVOLO
di Robert Bryndza
Newton Compton Editori 2024
Carlotta Mele ( Traduttore )
Thriller, pag.288
Recensione di Loredana Cescutti
“La sabbia umida era dura e fredda sotto ai piedi… lasciò l’asciugamano a qualche metro dalla riva ed entrò in acqua. Le onde le arrivavano alle ginocchia, ne sentiva la forza sulla pelle. Avanzò, prese un bel respiro, si tuffò. Capì che qualcosa non andava non appena risalì per prendere aria. Una corrente, come una mano dalle dita invisibili ma forti, la strattonava.
E poi accadde tutto in fretta… si accorse del profondo canale di spuma bianca che scrosciava in mare aperto. Si sentì tirare dal basso e fu trascinata sott’acqua. Quando si rese conto di essere finita in una corrente di risacca mortale era troppo tardi.”
In queste poche pagine, Bryndza è stato in grado di costruire un cold case e, allo stesso modo, mette Kate, la sua protagonista, di fronte ad uno dei momenti più difficili della sua storia recente.
Un’incidente che andrà a destabilizzare per un attimo la sua necessaria quanto terapeutica routine, anche a seguito della sua temporanea fragilità fisica conseguente.
L’autore ha saputo costruire una storia inquietante, che trae spunto dall’attualità e dalla società di oggi e che, costringe il lettore a riflettere sul ruolo di genitore, sulla genitorialità in genere e sulla povertà, il disagio e i pregiudizi, che molti manifestano senza porsi nemmeno uno scrupolo, invece di tendere una mano per provare ad aiutare.
“… provò una strana e spaventosa malinconia. Le capitava spesso quando accettava degli incarichi importanti. Le sembrava che il tempo scorresse troppo in fretta mentre lei restava indietro, implacabilmente…”
Un’indagine oscura, in cui i due investigatori passo dopo passo riporteranno alla luce nuovi tasselli, di quello che si rivelerà un puzzle, apparentemente irrisolvibile.
“Leggiamo sempre di bambini scomparsi e non pensiamo mai che possa succedere a qualcuno che conosciamo bene…”
Ma poi.
Dopo il buio ecco che ogni pezzetto andrà al posto giusto, di pari passo alla ripresa fisica e non solo di Kate, che supportata dall’instancabile Tristan, sarà in grado di capire e mettere il punto.
La scrittura di Bryndza si conferma, come una lama affilata e tagliente, in grado di incidere all’occorrenza ma, anche di accarezzare nei momenti più difficili.
“Non vi sono risposte, non si può chiudere il cerchio…”
Il libro si presenta molto veloce in lettura, non per l’adrenalina poiché stiamo parlando di un cold case, bensì, per il succedersi di scoperte, come in una caccia al tesoro ben architettata, con una spruzzatina di gioco dell’oca per i passi indietro, che talvolta saranno inevitabili, al fine di aiutarsi a cambiare prospettiva.
Sono molto curiosa di capire quale sarà l’evoluzione dei personaggi anche se, nelle note finali Bryndza ha già confermato che riprenderà in mano le due serie, quella di Kate e quella di Erika, ma che ora sta lavorando ad un thriller psicologico indipendente.
“… io credo che tutti abbiano qualcosa da dire…”
E io rimango in attesa.
Buona lettura!
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Robert Bryndza
è inglese ma vive in Slovacchia. Ha avuto molto successo con il suo thriller d’esordio, La donna di ghiaccio (Newton Compton, 2017), che in pochi mesi ha venduto oltre un milione di copie. La vittima perfetta (Newton Compton, 2018), è il secondo libro della serie che ha come protagonista la detective Erika Foster che, successivamente, ritroveremo protagonista anche del terzo intitolato La ragazza nell’acqua (Newton Compton 2019). Con I cinque cadaveri, Bryndza dà il via ad una nuova serie, che vedrà come protagonista Kate Marshall (Newton Compton 2019).