La memoria del cielo
di Paola Mastrocola
Rizzoli 2023
Narrativa, pag.272
Sinossi. Un uomo, che abbandona il suo Abruzzo di pastori per studiare, sale al Nord con il sogno di entrare alla Fiat. Una donna, che ha vissuto un’infanzia buia e fa la sarta da quando aveva undici anni, non riesce ad avere figli. Due pianeti all’apparenza lontanissimi s’incontrano, nella Torino degli anni Cinquanta. E poi Donata, la figlia inattesa, che scende dal “mondo della luna” con l’idea di proteggere la madre e renderla felice. Il difficile rapporto tra Nord e Sud, il contrasto tra l’universo sfavillante delle signore che vengono a misurare i vestiti e quello modesto della propria famiglia, il sogno di una casa di proprietà, i parenti contadini, la prima amica: ogni cosa è filtrata dallo sguardo tormentato di Donata. Una bambina che si vergogna del suo mondo, anche di quel padre sempre affettuoso e allegro; per lei è il nemico che costringe la moglie a sacrifici e rinunce. È tutto sbagliato, ai suoi occhi, e sbagliata è lei per prima: timida, inadeguata, attratta da un destino che chissà se avrà la forza di portarla via. Ma quanto c’è di vero in quel che Donata crede di ricordare? Quanto sa della propria famiglia? Scavare nella vita della bambina che è stata diventa il modo più ardito, e struggente, di misurarsi con i ricordi. Che ci tradiscono esattamente come noi tradiamo loro.
Recensione di Nunzia Esposito
Ho dovuto riflettere un bel po’ prima di scrivere la mia opinione su questo nuovo libro della Mastrocola. La scrittrice ha indubbiamente la capacità di leggere dentro al lettore e leggersi dentro, cosa non da poco.
La storia è incentrata su Donata, che ci racconta come da lassù abbia deciso di diventare la bimba di sua madre, che di sventure e sofferenze ne aveva viste e passate tante. E’ scesa giù come un premio per quella donna che tanto desiderava un figlio. E quando nasce e durante l’infanzia il suo unico obiettivo è far stare bene sua madre, starle vicino, non lasciarla mai. Non le interessano i giochi con gli altri bambini, preferisce stare seduta in cucina con sua madre e, mentre lei cuce (fa la sarta) lei siede a colorare o leggere. Ci racconta l’avversione e “l’odio” per suo padre e tutti i tentativi fatti da entrambi i genitori per spingerla a stare con altri bambini e a mollare la sua solitudine.
Da bambini spesso siamo egoisti e vediamo i nostri genitori in un modo “parziale” e anche da adulti spesso ignoriamo volutamente chi siano veramente le persone che ci hanno messo al mondo, nutrito e amato e chi siano stati prima di noi, prima che fossero i nostri genitori.
Personalmente mi sono riconosciuta in moltissime delle situazioni (alcune malinconiche altre quasi divertenti) in cui si trova la piccola Donata, è stato come ripercorrere un percorso già segnato.
La parte finale è stata una rivelazione, il reale obiettivo della narrazione di Donata e cosa stesse cercando. La parola “Brandelli” non sarà più la stessa. Toccante.
In conclusione questa lettura è stato una sorta di viaggio introspettivo.
La Mastrocola ha una narrazione delicata e mai scontata o noiosa, si può dire che anche questa volta ha colto nel segno.
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Paola Mastrocola
ha esordito con il romanzo La gallina volante (Guanda), vincitore del Premio Calvino. Finalista al Premio Strega nel 2001 con Palline di pane, nel 2004 ha vinto il Premio Campiello con il romanzo Una barca nel bosco. Sempre con Guanda ha pubblicato i romanzi-favola: Che animale sei?, da cui è stato tratto l’omonimo graphic novel, E se covano i lupi, L’anno che non caddero le foglie e la raccolta La saggezza del lupo; il romanzo Più lontana della luna; i romanzi brevi La narice del coniglio e Facebook in the Rain. Ha pubblicato fra gli altri Non so niente di te, L’amore prima di noi e La passione ribelle.