LA MIA OMBRA È TUA
Autore: Edoardo Nesi
Editore: La nave di Teseo
Pagine: 272
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2022
Prima edizione: 2019
Sinossi. È una storia, questa. Una storia d’amore. Iniziata quarant’anni fa, e mai finita. Ed è anche la storia d’un viaggio nell’Italia del 2019, epico e comico, ebbro e stupefatto, sventatissimo, intrapreso su una Jeep del 1979 senza né tetto né sportelli né parabrezza da Emiliano De Vito, un ventiduenne appena laureato summa cum laude in Lettere Antiche, e Vittorio Vezzosi, lo scrittore d’un solo libro, pubblicato nel 1995 e accolto da un successo planetario che lo convinse a rinchiudersi in una casa colonica sopra Firenze e non farsi più vedere da nessuno, e non pubblicare più neanche una parola. E mentre questi due antieroi se ne vanno litigando – troppo distanti le loro generazioni e visioni del mondo, troppo diversi i destini – verso Milano e la fiera-mercato degli anni Ottanta e Novanta, dove il Vezzosi ha incomprensibilmente accettato di tenere un discorso, infrangendo un silenzio durato un quarto di secolo, l’attenzione d’un mondo impazzito si riversa su di loro, e i social convinceranno l’Italia a fermarsi per ascoltare in diretta il Vezzosi, “l’unica risorsa e l’ultima speranza”, mentre fa i conti col suo e col nostro passato, e soprattutto con l’immenso, pericoloso potere della nostalgia che attanaglia e stringe forte – troppo forte – il presente e il futuro di questo nostro paese perso nel ricordo di sé, e governato dai demagoghi peggiori.
Recensione di Francesca Mogavero
A qualcuno magari piacerebbe porsi nel solco di un Maestro, seguirne le orme sotto il riparo accogliente delle fronde, e poi continuare la strada – probabilmente la stessa, che è già battuta, asfaltata e non nasconde brutte sorprese – da solo, senza l’ardire di fregiarsi dello stesso titolo, ché un discepolo, si sa, resta un discepolo per sempre ed è ammalato di nostalgia.
Emiliano De Vito, soprannominato all’istante Zapata dal grande e sfuggente Vittorio Vezzosi, invece non ci sta e lo mette bene in chiaro da subito: per dare voce allo scontento di una generazione (e forse più d’una) defraudata e alla deriva gli basta esagerare appena un po’ con un vino pregiato.
Del resto, al Vezzosi nemmeno importa di essere considerato una guida, un guru, un faro della letteratura, un esempio: nel 1995 ha scritto un unico, grande romanzo, il successo gli è piovuto addosso e ora vive di rendita. È successo, stop, e che non gli si rompano troppo le scatole.
Insomma, due personaggi che per età, carattere, formazione e destino non potrebbero essere più diversi, eppure, nel giro di poche pagine, li ritroviamo su una CJ-7 del 1979 privata di portiere e parabrezza, ma bella carica di cocaina, in marcia dalla Toscana a Milano, non badando troppo alle regole della strada (e del Codice penale). Come è successo?
A volte basta un docente universitario che ha bisogno di un favore, oppure un editore disperato o semplicemente la ruota che gira per un verso inaspettato e mescola le vite. Fatto sta che il giovane classicista e il cinquantaquattrenne scrittore iniziano un viaggio dell’eroe per due, complici i libri e il talento per gli amori disperati e più o meno veri.
Arriveranno a destinazione?
Il Vezzosi, ormai diventato un fenomeno social (e di conseguenza anche Zapata), parlerà davanti a una folla sempre più fitta, fanatica dei walkman e delle Polaroid, rimasta a quelle decadi in cui tutto sembrava più sfavillante e possibile? Riuscirà Zapata a conquistare il cuore di Allegra e a trovare il proprio corso? Può un romanzo, un incontro, un singolo momento di assoluta felicità dare un senso al resto del tempo, congelarlo, annullarlo?
Per trovare le risposte bisogna leggere. E non solo La mia ombra è tua di Edoardo Nesi – in cui l’Arno, la giovinezza andata e mai persa completamente, “gli anni d’oro del grande Real”, dei juke-box e dei vinili leggendari si sentono forte e chiaro – ma una biblioteca intera, che guarda al passato, al futuro e racconta il presente, scaffali di storie, di saggi, poesie e aforismi in costante proliferazione… Scoprendo sempre nuove domande e che una risposta, a volte, non è nemmeno necessaria. Conta trovare il proprio passo, facendosi amiche le ombre lunghe, ma soprattutto quella che ci appartiene.
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Edoardo Nesi
Edoardo Nesi ha pubblicato Fughe da fermo (1995), Ride con gli angeli (1996), Rebecca (1999), Figli delle stelle (2001), L’età dell’oro (2004, Premio Bruno Cavallini; Finalista Premio Strega 2005), Per sempre (2007), Gianna Nannini. Stati d’anima (2009), Storia della mia gente (2010, Premio Strega 2011), Miracolo inevitabile (2011), Le nostre vite senza ieri (2012), L’estate infinita (2015), La mia ombra è tua (2019). È il traduttore italiano del romanzo di David Foster Wallace Infinite Jest. Ha scritto e diretto il film Fughe da fermo (2001).
A cura di Francesca Mogavero