La migliore bugia
Autore: Francesco Caringella
Editore: Mondadori
Collana: Il Giallo Mondadori
Genere: Giallo
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. È un torrido luglio quando Gilda Orefice, pensionata scorbutica e solitaria, viene ritrovata senza vita nel suo appartamento in centro a Bari. Sembra morte naturale – la casa è in ordine e il cadavere composto – ma la giovane piemme Elisabetta Ciraci ha la sensazione che la scena sia troppo perfetta, e ordina l’autopsia. Il referto è inequivocabile: strangolamento. L’indagine corre, e i sospetti si concentrano su Giovanni Campanaro, un commercialista molto noto in città, la cui deposizione mostra contraddizioni sospette. Gli inquirenti tentennano, poi si convincono ad arrestarlo. Non ha dubbi invece Enrico Martucci, il vecchio avvocato che ne assume la difesa: che il suo assistito sia innocente a lui non interessa, basta che lo sembri, e giusto per il tempo del processo. A presiedere la giuria c’è Virginia Della Valle, un magistrato di lungo corso che conosce il diritto quanto l’anima degli imputati. Eppure nemmeno lei riesce a decifrare l’enigma Campanaro. Mentre le versioni e le controversioni si susseguono sulla sedia dei testimoni, nella sua mente si addensa un terribile dilemma: meglio rischiare di assolvere un colpevole, o di condannare un innocente? Francesco Caringella torna a raccontare i meccanismi e i cortocircuiti della nostra Legge, ma anche la fatica, i sogni e i fantasmi dei suoi giudici, in una storia piena di specchi e ombre.
Recensione di Giuliana Pollastro
Un’anziana donna viene trovata morta nel suo appartamento. Stesa per terra, tre giorni dopo la sua morte, senza un graffio, senza segni di lotta e colluttazione, tutto è pulito e in ordine. Si pensa subito ad un malore, una morte naturale da archiviare d’ufficio.
Come da prassi prima di rimuovere il corpo viene chiamato il magistrato di turno Elisabetta Ciraci, che guarda il corpo in maniera minuziosa, quasi lo studia ed ha un dubbio. Non è morte naturale, ma omicidio, l’ autopsia le darà ragione.
Parte così un giallo corale, composto da vari attori. Il pubblico ministero, il commissario che conduce le indagini, il presunto colpevole, la stampa, i giudici del processo.
Perché questo libro non è solo un giallo ma la ricostruzione di un processo in piena regola.
L’autore ci rende prima partecipi delle indagini condotte dall’accusa e successivamente ci mostra le controprove proposte dalla difesa. Magistrale è la capacità di mostrare in modo eguale e distaccato i due punti di vista, quasi facendoti scegliere, in modo del tutto autonomo, da che parte schierarti.
Un giallo che ti tiene agganciato fino alla fine, forse per qualcuno può risultare un po’ prolissa la parte centrale delle arringhe, ma vi consiglio vivamente di continuare fino alla fine per un finale strabiliante.
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Francesco Caringella
Francesco Caringella (Bari 1965) Prima commissario, poi magistrato penale. Dopo essere stato Ufficiale di Marina Militare e Commissario di Polizia, è dal 1998 Consigliere di Stato. Vive a Roma, e nel 2012 esordisce nella narrativa con Il colore del vetro (Robin Edizioni). Del 2014 è Non sono un assassino, legal-thriller pubblicato da Newton Compton. Nello stesso anno, il suo racconto “Un gioco di specchi” è raccolto nell’antologia Delitti di Capodanno, per Newton Compton. Per il Giallo Mondadori è uscito, nel 2019, il legal thriller Oltre ogni ragionevole dubbio, sempre con il personaggio del giudice Virginia Della Valle.