La misteriosa scomparsa
del dottor Mühe
di Oliver Hilmes
Mondadori 2022
Gloria Cecchini ( traduttore)
Genere: giallo storico
Sinossi. Berlino, 1932. Sono gli ultimi giorni della Repubblica di Weimar quando lo stimato dottor Erich Mühe, dopo una discussione con la moglie, scompare senza lasciare traccia. La sua auto viene ritrovata vicino a un lago con i finestrini abbassati e la chiave ancora nel cruscotto… Il mistero si infittisce quando la squadra investigativa scopre che, dietro la facciata rispettabile, il medico nasconde una losca doppia vita, le cui trame conducono fino a Barcellona.
La misteriosa scomparsa del dott. Mühe
A cura di Stefania Ceteroni
Recensione Stefania Ceteroni
Se uno stimato medico, ligio al dovere, marito devoto, all’improvviso sparisse senza lasciare tracce come procederebbero le indagini negli anni Trenta?
Quanto tempo dovrebbe passare prima di una dichiarazione di morte presunta che mettesse in moto anche le eventuali procedure di successione e chiudere definitivamente il caso?
Se poi il tempo iniziasse a passare e da giorni la sua assenza diventasse lunga mesi e poi anni, che fine farebbero le indagini?
È quello che accade nella storia raccontata da Oliver Hilmes. Siamo a Berlino. Nella prima parte del libro viene dato conto della tranquilla esistenza di un dottore come tanti. Un ambulatorio, dei pazienti, una moglie, una casa. E poi tutto da capo il giorno successivo e quello dopo ancora.
All’improvviso la sua macchina viene trovata abbandonata, poi scompare e del dottore più nessuna traccia.
Parte la denuncia da parte della moglie, una denuncia di scomparsa, anche se lei è convinta che sia morto per annegamento e iniziano le indagini.
L’autore propone in ogni capitolo l’incontro con un testimone dal quale emergono degli elementi che contribuiscono a dipingere un quadro un tantino diverso da quello che era apparso nelle prime ore successive alla scomparsa. Ognuno ha qualche cosa da dire e, pur non rendendosene conto, ognuno racconta qualcosa di utile a delineare i tratti di un’esistenza che è sempre più diversa dall’apparenza e sempre più misteriosa.
Il tempo passa. I giorni diventano settimane, le settimane anni. A tre anni dalla scomparsa dell’uomo, quando ormai le indagini del commissario Ernst Keller (che fin dall’inizio ha indagato sul caso) sono in un punto morto e l’indagine sull’orlo dell’archiviazione, succede qualche cosa che impone di tornare ad indagare. E poco oltre la metà Keller offre gli appunti del suo taccuino al lettore permettendogli di fare un riepilogo, di rammentare a che punto siamo e quali siano gli indizi raccolti in passato ma, soprattutto, a tre anni di distanza.
Ho trovato la narrazione un tantino lenta, come se si stesse girando in tondo facendo dei piccoli passettini, uno dietro l’altro. Mai un passo indietro, no, quello no. Però passettini piccoli piccoli.
Pian piano si arriva al finale… sarà davvero scomparso il nostro dottore… oppure? Tante tessere da mettere insieme per arrivare ad un finale verso il quale si scivola con calma… non c’è un’accelerazione, un colpo di scena che possa essere considerato tale. È tutto piuttosto omogeneo e fino ad un finale che a me è sembrato lasciare qualche cosa in sospeso. Che sia l’indizio di un prossimo prosieguo?
Al di là del caso in quanto tale, le lunghe ombre della storia sono anch’esse protagoniste seppur in alcuni momenti sotto traccia e, in altri, in modo molto più evidente. Per chi è abituato a maggiore azione la lettura risulterà sicuramente un po’ lenta. Per chi, invece, non ama scossoni e vuole lasciarsi coinvolgere in ragionamenti senza troppa irruenza, allora lo consiglio.
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Oliver Hilmes
(Viersen, Germania, 1971) ha studiato storia, scienze politiche e psicologia a Marburgo, Parigi e Potsdam, ha un dottorato in storia contemporanea e lavora come curatore per l’Orchestra filarmonica di Berlino. È autore di numerosi bestseller, tra cui le biografie di Alma Mahler-Werfel e Cosima Wagner.
A cura di Stefania Ceteroni
https://libri-stefania.blogspot.com