La montagna nel lago




Jacopo De Michelis


Editore: Giunti

Genere: Thriller

Pagine: 576

Anno edizione: 2024

Sinossi. La sera del 3 settembre 1992, sul battello che solca le placide acque del lago d’Iseo, Pietro Rota rivede il profilo imponente di Montisola dopo dodici anni di assenza. Fuggito a Milano con l’ambizione di diventare un grande giornalista, le cose non sono andate come sperava e lui si ritrova a collaborare con una scalcinata rivista scandalistica specializzata in cronaca nera. Quello non è il trionfale ritorno a casa che aveva sempre sognato, ma la richiesta d’aiuto del padre non gli ha lasciato scelta. Emilio Ercoli, l’uomo più ricco dell’isola, è stato ucciso in maniera feroce e i sospetti degli inquirenti si concentrano su Nevio Rota. Tra i due, è risaputo, non correva buon sangue e diversi indizi puntano contro di lui. Convinto dell’innocenza del padre, Pietro si mette a investigare in via informale per scagionarlo, insieme al vigile urbano Cristian Bonetti. Legatissimi fin da bambini, avevano a lungo formato insieme a Betta un terzetto indissolubile, ma i rapporti fra loro si erano guastati poco prima della sua partenza e ora Pietro è costretto a fare i conti con le conseguenze di quella rottura. Le ricerche dei due amici svelano come, dietro la maschera dell’integerrimo benefattore, Ercoli nascondesse diversi scheletri nell’armadio, e Pietro non tarda a convincersi che la chiave per risolvere l’enigma della sua morte vada individuata in uno di quegli scheletri. Il problema è capire quale. Mentre le maglie della giustizia si stringono inesorabilmente attorno a Nevio e le domande senza risposta si accumulano, a Pietro e Cristian non resta che continuare a scavare alla ricerca della verità, che forse giace sepolta in un’epoca tanto remota quanto oscura: i torbidi anni della Repubblica di Salò, durante i quali Junio Valerio Borghese, il “principe nero” al comando della famigerata Decima Flottiglia Mas, aveva fatto di Montisola una sorta di feudo personale.

“A ogni grande storia serve un eroe… E l’eroe di questa devi essere tu…”

 Recensione di Loredana Cescutti

Sin dalle primissime pagine, l’occhio del fotografo che c’è in Jacopo De Michelis inquadra i luoghi e le persone di una storia che sarà in grado di tenere desta la vostra attenzione per quasi seicento pagine.

“… a Montisola il tempo passa in modo diverso che altrove: le cose non cambiano, si consumano lentamente…”

Un ritmo placido, come quello del lago d’Iseo e come la vita dell’isola e degli isolani di Montisola, attaccata strenuamente alle sue tradizioni e ai suoi segreti.

L’evento di una persona dapprima ritenuta scomparsa e, del suo successivo omicidio, poi, darà il via ad un cambio di ritmo nella vita del paese, mal sopportato dagli abitanti.

“Un relitto, ecco cosa sembra. Un relitto che dopo essere andato a lungo alla deriva, alla fine la marea ha rigettato al punto di partenza.”

Pietro, che mai avrebbe pensato di fare ritorno a casa, per come se ne era andato dodici anni prima, si ritroverà sull’isola sentendosi un intruso, anche per la percezione del fallimento che lo perseguita, a causa dei progressi lavorativi che non è riuscito ad ottenere dalla sua partenza per Milano.

“Dì la verità, non ti mancava neanche un po’ tutto questo?… Pietro si vede costretto ad annuire. Gli secca ammetterlo, ma ha ragione. Lo spettacolo del lago avvolto nella quiete trasognata del crepuscolo…”

Per lui, sarà l’equivalente di ritornare con la coda fra le gambe da un padre in difficoltà, che gli ha chiesto aiuto nonostante sembri mal tollerare la sua presenza e da qui, comincerà una strada tutta in salita, alla ricerca di una verità, quale che sia e, il disperato tentativo di riappropriarsi di un passato che gli manca, di legami andati persi e di un rapporto genitore-figlio che a suo tempo lo ha costretto scappare.

Una penna ipnotica nella sua chiarezza, che riesce a riportare con precisione fatti e descrizioni andando a scavare in un passato torbido e doloroso, fino a quando non sarà riuscita nel suo scopo.

De Michelis ha costruito un personaggio umano, ricchissimo nelle sue debolezze e fragilità che dovrà trovare da solo la forza per ricominciare e per ricostruire e ricostruirsi.

Vita e lavoro.

“Per la prima volta si sente come un reporter investigativo alle prese con un potenziale scoop.”

Dovrà trovare il coraggio di oltrepassare gli sbagli commessi e superare le sue perenni paure e frustrazioni, dalle quali per molto tempo non è riuscito a riemergere.

Un efferato omicidio che sarà anche l’occasione per fermarsi, ripianificare e ricominciare da capo e, magari, gettarsi alle spalle brutte abitudini diventate purtroppo vitali, si fa per dire, per arrivare a fine giornata.

“Del resto, è sempre stato così: i peggiori crimini della storia sono avvenuti non solo a causa della ferocia di chi li ha commessi, ma anche grazie all’acquiescenza dei molti che non si sono opposti.”

Un viaggio nel passato che è sicuramente una delle macchie della nostra storia e nel presente, a caccia di verità sepolte nelle poche memorie ancora in vita.

Un viaggio nel tempo fra il settembre del 1992 quando tutto avrà inizio e il lontano 1944 che riporterà a galla fatti che avrebbero voluto restarsene sepolti.

Un romanzo ricco di colpi di scena che non darà tregua al lettore, fino alla fine.

“Niente più lacune, niente più zone d’ombra. Tutto è ben visibile davanti ai suoi occhi. Eppure, la verità lì non c’è. O comunque, lui non riesce a distinguerla.”

Scavando la verità finalmente si paleserà davanti a Pietro e a noi lettori ma, allo stesso tempo, saremo distratti dai fatti raccontati e faticheremo a coglierne il nesso.

Fino a che l’assassino deciderà di uscire allo scoperto.

Una storia di amicizia, di rapporti familiari, di frustrazioni ma in primis, un thriller in grado di risucchiarti fra le sue spire per i contenuti narrati in modo impeccabile.

Un autore, Jacopo De Michelis, che, se già con “La stazione” mi aveva acchiappata per l’abilità nel fondere mistery e collegamenti storici, qui mi ha definitivamente conquistata e convinta, dimostrando di avere la capacità di raccontare avvenimenti del passato così difficili con chiarezza e onestà, stimolando, nel contempo, la nostra curiosità e il nostro bisogno di sentirci detective, almeno per qualche ora.

Insomma, non fatelo aspettare troppo.

“… non è rinnegando le proprie radici che si realizza sé stessi…”

Buona lettura!

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Jacopo De Michelis


si è Si è laureato a Milano in filosofia teoretica. È stato traduttore dal francese (tra gli altri di Jules Verne e George Simenon), curatore di collane e antologie e consulente editoriale. Oggi vive a Venezia, dove è responsabile della narrativa di Marsilio Editori. Insegna presso la NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano, dove è titolare della cattedra di narratologia. Da sempre interessato alle nuove tecnologie e al loro rapporto con l’editoria e la letteratura, è stato tra i fondatori nel 1994 del primo sito letterario italiano, www.fabula.it, e il primo in Italia a realizzare un booktrailer come mezzo di promozione e comunicazione editoriale. Nel 2022 pubblica con Giunti il suo primo romanzo, “La Stazione”. “La montagna nel lago” (Giunti – 2024) è il suo secondo romanzo.