LA MORTE DELLE SIRENE
di Ben Pastor
Mondadori 2023
Luigi Sanvito (Traduttore)
Giallo storico, pag.512
Sinossi. 306 d.C. L’Impero romano sta attraversando uno dei suoi periodi più bui, e nel passaggio dalla Prima alla Seconda Tetrarchia la lotta per la successione è a dir poco feroce. Determinato a mantenere l’ordine, l’imperatore Galerio affida al suo ufficiale Elio Sparziano una delicata missione diplomatica: consegnare un plico al giovane e ambizioso Massenzio, che si trova a Roma, in cui quest’ultimo viene apparentemente invitato a non comportarsi da usurpatore e a rispettare l’attuale, fragile equilibrio di potere. In attesa di essere ricevuto da Massenzio, Sparziano si ferma alle pendici del Vesuvio, a Surrentum, ritenuta l’antica dimora delle sirene, creature mitiche, messaggere di sventura e incantatrici d’uomini. Qui si dedica alle sue attività parallele di storico, bibliofilo e recensore dei migliori bordelli dell’impero, quando un ricco mercante del posto, tale Pelagio Teodoro, viene trovato assassinato nella sua villa. Mentre cerca di districarsi tra moventi e false piste, Sparziano ha un incontro inaspettato, che rovescia le sorti della sua missione. Mosso come una pedina di uno scacchiere più grande, l’ufficiale riceve un ordine che non può rifiutare e che metterà a repentaglio la sua stessa vita.
Recensione di Salvatore Argiolas
Elio Sparziano è un personaggio dalla dubbia storicità che sarebbe vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo dopo Cristo ma Ben Pastor ne ha fatto il protagonista di una serie narrativa di cui “La morte delle sirene” è il sesto e per ora ultimo episodio.
Ben Pastor è una scrittrice di origine italiana, il cui vero nome è Maria Verbena Volpi, che ha creato tre cicli di gialli storici di grande spessore aventi come personaggi principali l’ufficiale della Wehrmacht Martin Bora, il tenente dell’impero austro ungarico Karel Heida, che indaga assieme al rabbino Solomon Meisl nella Praga dell’inizio del Novecento e appunto Elio Sparziano, soldato e storico nato nelle provincie orientali dell’Impero Romano.
In questa sua avventura Elio Sparziano si trova a Surrentum (Sorrento) incaricato dall’imperatore Galerio di una missione diplomatica molto delicata. Erano tempi difficili e tempestosi quelli in cui Elio Sparziano arriva in Campania perché l’assetto dell’Impero fu riorganizzato pochi anni prima da Diocleziano in Tetrarchia, che prevedeva la divisione del territorio controllato in quattro sfere d’influenza con due imperatori seniori (Augusti) e due iuniori (Cesari).
Alla morte di Costanzo che comandava la parte settentrionale il figlio Costantino fu acclamato dalle legioni locali a discapito del legittimo successore Severo governava l’Italia da Mediolanum.
In seguito a questa forzatura anche altri contendenti mostrano nervosismo e l’Impero rischia di “ritrovarsi con cinque se non addirittura sei monarchi, almeno tre dei quali autoproclamati, e ostili l’uno all’altro. La situazione è potenzialmente disastrosa, per cui Nostro Signore Galerio, (che governava le province balcaniche) mi ha spedito in Italia a saggiare le acque politiche. Personalmente noto alla maggioranza dei contendenti, e disinteressato al potere, devo cercare di ottenere una convocazione segreta a Roma, per poi riferire a Tessalonica. L’impresa comporta dei rischi, ma questi fanno parte del mestiere della armi.”
Fermo a Sorrento in attesa di notizie dall’imperatore Massenzio, Elio Sparziano si interessa all’omicidio di Pelagio Teodoro, ricco imprenditore senza scrupoli che è stato ucciso con un pesante fallo di bronzo (come accade in “La donna della domenica” di Fruttero & Lucentini).
Indagando quasi per passatempo Elio Sparziano mette in luce una vicenda fosca che fa sospettare un parricidio e che ricalca la trama de “I fratelli Karamazov” di Fedor Dostoevskij, richiamato anche dai nomi dei personaggi plasmati su quelli del capolavoro della letteratura russa.
Il parricidio era il più atroce dei delitti nell’ordinamento romano, (così si chiamava in origine l’omicidio di qualsiasi cittadino romano) e veniva con la cosiddetta Poena Cullei che consisteva nel rinchiudere il colpevole in un sacco assieme ad un gallo, un gatto e un serpente o una scimmia (animali scelti per le loro caratteristiche simboliche) e poi gettarlo nel Tevere.
Il sospetto parricidio di Pelagio Teodoro, una sorta di nuovo Trimalcione, può rispecchiare anche un altro incombente parricidio ai livelli più alti dell’Impero e su questo filo rosso si snoda la missione di Elio Sparziano, tra tentativi di evitare agguati e necessità di compiere il proprio mandato anche a rischio della vita.
Sorrento è anche la dimora delle sirene, che diversamente dalle leggende di origine medievale che le vedevano con la parte inferiore occupata dalla coda, nella mitologia antica erano creature per metà donne e per metà uccelli e “si diceva che annunciassero sventure, affascinando gli umani e piombando giù dal brillante cerchio del sole.”
Antiche cronache dicono che le tre sirene che tentarono Ulisse si uccisero perché non riuscirono ad ammaliarlo facendolo naufragare e precipitando in mare furono trasformate in tre isolotti proprio di fronte alla penisole sorrentina.
Le sirene, protettrici dell’anima e tramite per l’aldilà, incombono e accompagnano Sparziano con la loro mistica essenza in un viaggio dove niente è come sembra e ogni incontro potrebbe essere quello fatale.
In un Impero lontano dai suoi momenti più gloriosi e dove “si percepiscono scricchiolii, tonfi sordi e alcuni cedimenti improvvisi possono anche impensierire, ma, dato che si trasformano subito in qualcosa di grave, il loro ripetersi diviene parte dell’assuefazione” è indispensabile non fidarsi di nessuno, neanche dell’Imperatore perché anche questa carica apicale è molto instabile e Sparziano nella sua impresa ci fa conoscere da vicino uomini illustri di cui leggiamo solo nei libri di scuola, immobili nelle immagini stratificate nel tempo ma che Ben Pastor nel suo interessante romanzo ci presenta molto diversamente in tutta la loro ambiguità, e soprattutto, inserendoli nel periodo storico senza dotarli di anacronistiche emozioni e mentalità moderne.
Nonostante il rigore storico si nota in Ben Pastor una voglia di creare un complesso universo narrativo dove convivono generi, suggestioni e riferimenti che affascinano e coinvolgono come i lavori di Umberto Eco, come per esempio in un passo dove dei mercanti salutano Elio Sparziano e gli dicono
“Tornate a Surrentum!”
e lui risponde
“Grazie. Sembrano i versi di una canzone.”
e sembra proprio di intuire l’ammiccamento della scrittrice.
In tutte le sue serie Ben Pastor coniuga interesse storico, trame ben congegnate e una grande capacità narrativa che hanno creato uno stile molto intrigante e riconoscibile.
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Ben Pastor
nata a Roma da una famiglia di lontana origine ebraica, ma trasferitasi giovanissima negli Stati Uniti dove ha acquisito la cittadinanza, ha insegnato Storia e Scienze sociali presso diverse università americane. Oltre al ciclo dedicato al soldato- detective Martin Bora, è autrice della serie thriller con protagonista Elio Sparziano, storico e investigatore del IV secolo d.C. I suoi romanzi sono pubblicati in quindici paesi.