Recensione di Isabella Saffayè
Autore: Brunonia Barry
Editore: Garzanti Libri
Traduttore: Elisabetta Valdré
Pagine: 496 p.
Genere: Giallo/ Thriller
Anno di pubblicazione: 7 settembre 2017
SINOSSI
Tutto inizia con una bambina sola e disperata, dispersa nel buio della notte.
Callie è rannicchiata al buio, tra i cespugli adunchi, sul limitare della scogliera che domina la baia di Salem, città delle streghe.
Il buio che la circonda ingloba tutto e cela un terribile avvenimento. Quella notte, in quel luogo, tre donne vengono assassinate. Tre donne bellissime, le Dee, tra le quali la madre di Callie, sgozzata senza alcuna pietà.
Unica sopravvissuta del gruppo è Rose. La donna trascina Callie in salvo, nascondendola in una macchia di arbusti. La lascia sola con l’unico conforto di un rosario, a cui la bimba si avvinghierà così tenacemente da imprimerlo nelle carni della piccola mano per tutta la vita.
Tre vite interrotte, due inesorabilmente turbate. Da quel giorno sono trascorsi vent’anni, Callie è cresciuta e si è trasferita lontano da Salem, ma i conti non saldati tornano sempre!
Un ragazzo viene trovato morto a Salem e testimoni affermano di aver udito un grido agghiacciante rompere il silenzio esattamente come vent’anni prima e coincidenza vuole, gli stessi indicano Rose, ormai resa folle ed emarginata dalla società, sul luogo del delitto.
Callie viene a conoscenza della sorte di Rose alla televisione e riavutasi dallo sgomento di averla per anni creduta morta, decide di tornare a Salem e non permettere che le accada nulla di brutto. Rose le ha salvato la vita sulla scogliera e la vecchia è stata per lei come una seconda madre. Callie sa che la donna non è in grado di far male a nessuno, come ne è sicuro anche l’ispettore Rafferty, incaricato di occuparsi del caso. Callie sente di doverla proteggere e per farlo deve tornare a Salem e riesumare il passato, affrontare i fantasmi delle Dee e della società che ora le emargina e giudica. Deve scoprire cos’è accaduto quella sera di vent’anni fa per riabilitare il buon nome di Rose, suo e di sua madre.
RECENSIONE
La narratrice sconosciuta è un libro da non perdere assolutamente.
Scorrendone le pagine si viene catapultati direttamente a Salem, una cittadina che ha veramente del mistico.
Nella narrazione tutto è celato da un alone di mistero noir e da spifferi di magia. La storia passa gradevolmente dalla descrizione della “vecchia” Salem a quella della Salem “moderna”.
Da un passato di streghe e pozioni, dall’atmosfera un po’ anni settanta in cui filtri d’amore, gonnelloni di velluto e ghirlande di fiori erano all’ordine del giorno, ad un presente in cui le ombre dei fantasmi dei giorni passati gettano minacce scure sulle vite dei cittadini.
Quando inizi a leggere questo romanzo ti sembra di essere proiettato su una tavolozza dei colori di un pittore: il verde per le pozioni, il nero per i malefici, il rosso per la passione, l’amore e il sesso, l’oro per le virtù e il coraggio, il viola per l’invidia… Insomma è un caleidoscopio di tutti i sentimenti dell’animo umano. Ci sono tutti e sono descritti in modo accurato, contenuti all’interno dei personaggi del romanzo.
Il tutto è narrato in modo molto accurato, con un amore per i particolari direi al limite dell’ossessivo.
Se siete in cerca di un testo “veloce”, questo non fa al caso vostro.
La narratrice sconosciuta necessita di tempo per essere capita, di tempo per sbrogliare l’intreccio e di tempo per lasciarsi sorprendere dallo svolgersi degli eventi.
È un po’ come il “tè difficile” della sala da tè di Towner!
Brunonia Barry
nata e cresciuta nel Massachusetts, ha studiato letteratura e scrittura creativa ed è tra i fondatori della Portland Stage Company, la più grande compagnia teatrale del New England. Il suo amore per il teatro l’ha portata a Chicago, dove si è occupata di importanti campagne promozionali e ha scritto diverse commedie di successo. Oggi vive a Salem, Massachusetts, con suo marito e Byzantium, il loro amato golden retriever. Insieme stanno restaurando una casa storica di Salem. Ha vinto diversi premi letterari negli Stati Uniti e il premio La Baccante al Women’s Fiction Festival di Matera.