Sinossi. È l’ultimo dell’anno a Malmö e Nina sta attraversando di malavoglia la città insieme al marito per andare a cena da vecchi amici, Lollo e Max. La donna è sulle spine perché ha concesso a sua figlia Smilla di organizzare un party a casa loro: venti adolescenti senza genitori e senza controllo, tra cui Jennifer, la figlia di Lollo e Max, una ragazza inquieta che non le è mai andata a genio e di cui non si fida. Anche suo marito Fredrik sembra nervoso, e persino Lollo, tutta sorrisi, non riesce a non pensare a che cosa potrebbe combinare sua figlia. Così, mentre la notte avanza e il cielo si accende di fuochi d’artificio, gli adulti allentano la tensione scolando champagne. Il mattino dopo Nina ha un gran cerchio alla testa e pochissimi ricordi. Non sa com’è arrivata nel suo letto, non sa che suo marito, la sera prima, si è assentato di soppiatto dalla festa in due momenti diversi. Peggio ancora, Lollo telefona per dire che Jennifer, quella notte, non è tornata a casa e non si sa dove sia. L’unica cosa certa è che ha lasciato la festa prima che scoccasse la mezzanotte. Il panico morde e la polizia avvia un’indagine che si rivela subito irta di intralci; perché Jennifer sembra nascondere una doppia vita, e chi possiede le tessere fondamentali del puzzle che riguarda la sua scomparsa è deciso a non mostrarle, in questa storia nera dove tutti, genitori e figli, hanno un buon motivo per mentire.
LA NOTTE PIÙ BUIA DELL’ANNO
di Malin Stehn
Rizzoli 2023
Laura Cangemi ( Traduttore )
thriller, pag.416
La notte più buia dell’anno
A cura di Marina Toniolo
Recensione di Marina Toniolo
L’inverno nella Scania sa essere impietoso per i suoi abitanti: buio molto presto, un paesaggio piatto, alberi piegati dal vento che soffia dal mare, veli di nebbia che aleggiano sul terreno fangoso.
Ambientato a Malmö nella notte di Capodanno e nei successivi giorni ‘La notte più buia dell’anno’ scandaglia minuziosamente l’animo di due coppie di amici e dei loro figli.
Nina e Lollo sono amiche sin dall’università insieme a Malena; dalle intense uscite di gioventù passano a due incontri l’anno assieme ai rispettivi mariti. L’amicizia che le unisce si è notevolmente affievolita con il passare del tempo: il lavoro, i figli e le ambizioni tolgono freschezza ai rapporti.
Le due ragazze Smilla e Jennifer hanno avuto il permesso di festeggiare a casa di Nina e Fredrik ma poco prima di mezzanotte Jennifer lascia il veglione e si incammina verso casa, sparendo. Le adolescenti sono caratterialmente simili: scontrose e restie a comunicare. Tuttavia Jennifer ha un lato molto oscuro di ribellione e spavalderia che può solo far presagire guai.
Gli adulti sono un gruppo eterogeneo di personaggi che vanno dalla piccola all’alta borghesia. L’impressione che deriva leggendo i loro dialoghi è di razzismo svedese in cui gli immigrati sono sempre visti come un intralcio alla stabilità e felicità della popolazione.
Dal giorno successivo, il primo dell’anno, il ritmo si fa incalzante non appena la notizia della scomparsa di Jennifer viene resa nota e i protagonisti svelano al lettore i terrori, le preoccupazioni e le speranze che la situazione crea. Max e Fredrik si comportano in modo molto strano mentre Lollo vede il suo mondo dorato crollare miseramente con la scoperta che Jennifer non è una ragazza perfetta e Nina deve destreggiarsi tra sostenere l’amica e i tre figli avendo il marito con un burnout.
Il romanzo è decisamente affilato come un foglio che taglia la pelle producendo un dolore sordo e costante. Una sensazione generale di malessere pervade tutta la lettura ma non posso staccare gli occhi dalle pagine poiché devo sapere cosa è successo a Jennifer, ma soprattutto chi l’ha fatta sparire.
Scritto con le voci narranti di Nina, Fredrik e Lollo, i capitoli hanno anche una diversa struttura a seconda del protagonista. Ecco che così di Lollo, adottando la Stehn frasi brevi e concise, capiamo essere una donna materialista e arrivista con pochissima propensione a essere madre. Scopre l’amore materno nella più pura essenza solo alla scomparsa della figlia. La mente di ognuno, scandagliata e osservata al microscopio, rende ancora più cruda l’esperienza e fa apprezzare la figura di Nina, l’unica positiva e temeraria del gruppo di amici. E’ una donna fortissima che non si lascia sopraffare dagli eventi e, con un pizzico di ingenuità, cerca sempre di vedere il buono nelle cose.
‘La gente parla di girl power, ma è chiaro che nella società svedese c’è una doppia morale. Sempre quella stramaledetta legge di Jante. Va bene essere intraprendenti, ma non troppo, perché se no si diventa degli arrivisti. Va bene sgomitare, ma non troppo, perché se no ci si rende ineleganti. Spesso le persone con una buona autostima vengono bollate come spaccone’.
Un ritratto impietoso per la società nordica che deve fare i conti con le mutate prospettive e con flussi migratori costanti. Un’accusa dell’autrice a un modo di vivere in cui molte sono le falle e nessuno conosce i rimedi. Forse la famiglia, che viene prima di tutto.
Consigliato?
Ovviamente, il romanzo di esordio di Malin Stehn spezza i cliché dei nordici avviando il lettore verso nuove prospettive intime e duali come solo l’animo umano possiede.
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Malin Stehn
Malin Stehn (1969) è una scrittrice svedese che ha scritto oltre 40 libri per le scuole medie e per giovani adulti, ed è unadocente didattica. Stehn ha conseguito un master in letterature comparate e discipline umanistiche e ha lavorato per molti anni come redattore freelance. Stehn è anche una cantante e cantautrice la cui band retro pop Crayfish ha pubblicato un disco di successo in Giappone alla fine degli anni ’90. ‘A Happy New Year’ è il suo romanzo d’esordio per un pubblico adulto ed è pubblicato da Albert Bonniers Förlag nell’ottobre 2021. Nel febbraio 2023 è stato pubblicato il suo secondo romanzo, ‘Happy New Year’.