Leslie Wolfe
Traduttore: Eleonora Motta
Editore: Newton Compton Editore
Genere: Thriller
Pagine: 335
Anno edizione: 2025

Sinossi. Quando sbatto le palpebre, le ciglia sfiorano un tessuto ruvido. Le mie dita si contraggono, intorpidite e distanti. In lontananza, si sentono le sirene a ripetizione. Sono in ospedale. Dovrei essere al sicuro qui, ma so che non lo sono. L’ultima cosa che ricordo è che stavo correndo, e poi un braccio alzato per colpire… Perché qualcuno vorrebbe uccidermi? Disperatamente, rimetto insieme i miei ricordi frammentati. Sono in piedi con mio marito sulla sabbia bianca come lo zucchero, i nostri anelli luccicano alla luce del sole. Guarirò e tornerò a casa da lui, e lui mi proteggerà. Ma quando viene a trovarmi, c’è la sua nuova ragazza al suo fianco. Mi racconta che abbiamo divorziato tre anni fa, e il mio mondo crolla. Cos’altro ho dimenticato? L’unico modo in cui posso proteggermi è scoprire le risposte sepolte in profondità nella mia mente. Ma mentre parlo con le persone che vengono a farmi visita e ascolto le parole gentili dei dottori e degli infermieri, grata per le attenzioni di famigliari e amici, inizio a vedere le bugie che contraddicono ciò che ricordo della mia vita. Dicono che è solo la mia memoria spezzata. Ma io so qual è la sconvolgente verità: non posso fidarmi di nessuno…
Recensione
di
Patrizia Argenziano
Mi sento a casa. La vedo e la sento, Emma, in un letto d’ospedale.
E’una sensazione che, per diversi aspetti, ho percepito per molto tempo nella mia quotidianità lavorativa, e non solo. Qui la ritrovo, identica. Sento i suoni, i rumori, i pensieri, le parole, anche quelle non dette.
Percepisco il battito del cuore, il fruscio delle lenzuola bianche, involontario o dettato da movimenti altrui. Sento l’angoscia salire, il panico dettato dalla consapevolezza del “non sapere”, la disperazione della condizione, la disperazione di un “ritorno”.
La vedo, Emma, ma Emma non vede nessuno. Sente le voci che si alternano al suo letto come un’ancora di salvezza ma via via che il tempo trascorre le accoglie sempre più come nemiche. La cecità rende fragili ma anche forti e combattivi, pronti a isolarsi pur di sopravvivere.
Emma non vede nessuno ma sente l’aria che si sposta, quei piccoli sbuffi leggeri e circolari che solo chi è estremamente sensibile riesce a recepire.
Per il lettore è un’aria pesante, soffocante, claustrofobica. Le prime pagine diventano a tratti quasi ripetitive ma non possono essere diverse perché rappresentano una donna nella sua realtà di insofferenza di fronte a una condizione clinica che sembra non avere vie d’uscita.
Le stesse pagine diventano inquietanti quando prende la parola lo stalker. Parla a se stesso, spalanca nuove porte e apre nuove strade, nuove piste.
Pezzetti di un grande puzzle cercano di incastrarsi tra loro con grande difficoltà perché qui, in troppi, stanno giocando con la vita di Emma.
La scrittura è evocativa eppure semplice, pulita e lineare così come deve essere in questi casi. I dialoghi rispecchiano con precisione le dinamiche presenti negli ambienti ospedalieri. I personaggi che accompagnano la protagonista in questo terribile viaggio hanno una vivacità tale da sembrare veri.
Un thriller che non lascia spazio alla fantasia, che si infittisce di pagina in pagina, che mostra gli orrori di una mente egoista e malata e che parallelamente indaga sulle tribolazioni dell’animo umano di una paziente non più autonoma che lotta contro una scatola dei ricordi vuota.
Da leggere assolutamente.
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Leslie Wolfe
È un’autrice bestseller di thriller psicologici. Ha pubblicato il primo romanzo nel 2011 e da allora non si è più fermata: ha all’attivo ben quattro serie. Con la Newton Compton ha pubblicato “Il chirurgo” e “La paziente senza passato”.