La penultima magia




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Tiziano Scarpa

Editore: Einaudi 

Genere: narrativa moderna

Pagine: 224

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Di notte a Solinga i lampioni camminano, i negozi russano e le caffettiere preparano la colazione. Non è una favola: è il posto in cui è andata a vivere Renata Paganelli, per sopportare il mondo dopo che le è successa una cosa molto grave. Ma un giorno gli abitanti di Solinga ritornano in massa, guidati dal sindaco: pretendono di riavere indietro la loro città così com’era, e intanto riportano a casa la piccola Agata. Per tenerla con sé, nonna Renata dovrà rinunciare ai suoi incantesimi e affrontare la realtà. Riprendere la vita normale non è facile, ma può essere entusiasmante imparare tutto da capo. Nonna Renata vuole conquistare l’amore della sua nipotina, anche se a condurre le cose, come spesso succede, non è lei ma la bambina. Ed è proprio Agata che la spinge a uscire di casa, a superare nuovi confini andando sempre più lontano, nei luoghi più pericolosi, sia fuori che dentro di lei. Così questo romanzo famigliare diventa un viaggio avventuroso in paesaggi sinistri e ammalianti. Oltre che una storia appassionante, La penultima magia è una meditazione sulla sofferenza, una mitologia ecologica, una scuola di vita in cui le generazioni si educano a vicenda.

Recensione

Solinga è un paese davvero bizzarro dove tutti gli oggetti sono animati come in un variopinto cartone animato. I lampioni camminano e chiacchierano, le statue ballano, le pentole cucinano da sole.

L’unica abitante umana sembra essere Fata Renata, un’anziana donna che con la sua bacchetta magica comanda ogni cosa. Gli altri abitanti del paese infatti non sono contenti e lo abbandonano fino a che non decidono di riappropriarsene e ritornare in massa guidati dal sindaco Pierpippo Ginotti e dal ragionier Zinchi. E in mezzo alla folla c’è la piccola Agata, nipote di Renata…

Così inizia la storia di Renata e Agata, nonna e nipote. Renata esce dal suo sogno, dalla sua personalissima realtà virtuale, per avere in affidamento Agata, la nipotina rimasta sola dopo la morte dei genitori in un incidente.

Il mondo costruito dall’anziana donna si sgretola per trasformarsi nella rassicurante routine quotidiana con la bambina. Agata però è alla ricerca di una sorella perduta e convince la nonna a compiere un lungo e pericoloso viaggio per ritrovarla.

Renata e Agata si dirigono fuori città e si inerpicano sui monti. Al di là di una cascata trovano ciò che di fondo entrambe stavano cercando. L’anello di collegamento tra tutte le generazioni, lo spirito di una Natura madre che vince su tutto e che riesce a farsi largo nel cuore degli uomini.

A metà fra il fantastico e il reale il romanzo scorre veloce trascinando il lettore nel particolarissimo universo di Agata e Renata. L’amore che le lega e che le unisce a tutto il creato le rende invincibili, pronte a superare qualsiasi sfida.

Il trauma che ha generato la fuga di Renata nell’irreale è lo stesso che ha sconvolto la vita di Agata ed entrambe, prendendosi per mano e affrontando le proprie paure, riusciranno a superarlo e a ritrovare una speranza per il futuro.

Agata aiuta Renata a recuperare la dimensione reale o è Renata che asseconda la bambina nel suo sogno di una sorella perduta?

Chi aiuta chi non ha importanza, quel che conta è il risultato che dona libertà alle due protagoniste e anche al lettore che segue affascinato le loro peripezie leggendole come un’avvincente metafora per capire dove va e dove potrebbe invece andare questo nostro pianeta affaticato.

Magia, fantasia, coraggio, speranza sono gli ingredienti che l’autore mischia abilmente per costruire il suo racconto e dare i personaggi sostanza, quella stessa sostanza di cui sono fatti i sogni.

Al mondo incantato di nonna e nipote si contrappone la prosaica realtà di chi vive il quotidiano senza sforzarsi di cogliere il lato magico dell’esistenza, senza cercare un equilibrio nel proprio relazionarsi con la Natura e con gli altri essere umani.

Agata e Renata, e il gatto Misfatto, sono lì per dimostrarci che un altro mondo è possibile, già sognarlo lo rende un po’ più vicino e realizzabile…

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

 

Tiziano Scarpa


è nato a Venezia nel 1963. Tra i suoi libri, Occhi sulla graticola (Einaudi 1996 e 2005), Amore® (Einaudi 1998), Venezia è un pesce (Feltrinelli 2000), Cos’è questo fracasso? (Einaudi 2000), Nelle galassie oggi come oggi (con Raul Montanari e Aldo Nove, Einaudi 2001), Cosa voglio da te (Einaudi 2003), Kamikaze d’Occidente (Rizzoli 2003), Corpo (Einaudi 2004 e 2011), Groppi d’amore nella scuraglia (Einaudi 2005 e 2010), Batticuore fuorilegge (Fanucci 2006), Amami (con Massimo Giacon, Mondadori 2007), Comuni mortali (Effigie 2007), Stabat Mater (Einaudi 2008, premio Strega 2009 e Premio SuperMondello 2009), L’inseguitore (Feltrinelli 2008), Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto (Amos 2008), Le cose fondamentali (Einaudi 2010 e 2012), La vita, non il mondo (Laterza 2010), Il brevetto del geco (Einaudi 2016 e 2017), Il cipiglio del gufo (2018 e 2020), la raccolta di poesie Le nuvole e i soldi (2018), Una libellula di città (minimum fax2018) e La penultima magia (Einaudi 2020). Dall’inizio degli anni Novanta a oggi ha scritto una quindicina di testi per la scena e per la radio, tutti rappresentati, fra cui L’infinito (Einaudi 2011).

 

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