La piuma cadendo impara a volare
Autore: Usama Al Shahmani
Traduzione: Sandro Bianconi
Editore: Marcos y Marcos
Genere: Narrativa straniera
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Ci sono domande che Daniel non può fare ad Aida, tasti che non può toccare: provocano liti, musi e silenzi. Lui vorrebbe sapere di più del passato di lei; delle origini iraniane; della cultura; della famiglia. Quando parte per terminare il servizio civile, finalmente Aida si apre, scrivendo. Racconta una vita iniziata in un campo profughi in Iran, una famiglia spaccata fra due civiltà. Un babbo teologo conservatore, che non riesce a metter radici in Svizzera, e decide di tornare alle origini, in Iraq. Ma ciò che è Patria per i genitori, per lei e sua sorella è un luogo impossibile. E decide di fuggire, di tornarsene in Svizzera con lei. Un libro pieno di poesia, nostalgia, speranza, la distanza fra due culture, il desiderio di cucitura e di confronto.
Recensione di Mara Cioffi
In questo libro, breve ma intenso, c’è tutta la difficoltà di chi si trova a dover crescere e vivere in un Paese straniero, solo che questa volta non si tratta del Paese che ti ha accolto, ma di quello d’origine, dove sei nata, ma con il quale non hai legami, non capisci la cultura, ti senti in trappola e tutto ti si stringe intorno.
É quello che succede a Aida, che ha origini iraniane, ma è cresciuta in Svizzera. La sua vita è iniziata in un campo profughi in Iran, fin quando i suoi genitori non hanno deciso di scappare per attendere la fine della dittatura di Saddham Ussein. Quando ciò avviene, suo padre, un teologo che ha sempre rifiutato di mettere radici in Svizzera, di imparare il tedesco e di fare amicizia, decide che è tempo che la famiglia faccia ritorno in Patria.
É Patria per lui e sua moglie, ma per Aida e sua sorella è un luogo invivibile, dove sentono di non avere futuro, di essere destinate a sposarsi e a vivere alle dipendenze di un uomo. É così che maturano la decisione di scappare, aiutate da un amico del padre che vive in Svizzera con la compagna.
Aida in Svizzera incontra Daniel e il libro si apre proprio sulla loro coppia, ormai insieme da quattro anni, legata sì, ma al tempo stesso divisa: divisa dai silenzi di Aida, dalla sua impossibilità di raccontare del suo passato, delle sue origini, della sua famiglia, della sua cultura. Le continue domande di Daniel generano solo liti, altri silenzi e musi lunghi.
É un libro pieno di delicatezza, di nostalgia, ma anche di speranza, del desiderio di riuscire a trovare un punto d’incontro tra due culture molto diverse tra loro e della voglia di venire a patti con il proprio passato per poter vivere il presente e andare incontro al futuro.
Unica pecca: a volte i dialoghi risultano un po’ inverosimili, ma questo non pregiudica il racconto della vicenda e la scorrevolezza generale del racconto.
Consigliato a chi pensa di vivere ancora troppo nel passato e non sa come elaborarlo per andare avanti.
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Usama Al Shahmani
Nato a Bagdad nel 1971, Usama Al Shahmani si è dedicato alla letteratura e alla poesia araba, pubblicando alcuni saggi. Rifugiato in Svizzera anche a causa di una piéce teatrale che criticava aspramente il regime iracheno, ha tradotto in arabo pensatori del calibro di Schleiermacher e Habermas. Pubblicato a Zurigo nel 2018, In terra straniera gli alberi parlano arabo è stato ristampato ben dieci volte e si è conquistato la menzione speciale dell’Associazione librai quale uno dei migliori libri dell’anno.