La porta




Georges Simenon 


DETTAGLI:

Traduttore: Laura Frausin Guarino    

Editore: Adelphi edizioni  

Genere: Narrativa

Pagine: 124

Anno edizione: 2024

Sinossi. «Era possibile che per tutti quegli anni lei fosse stata felice con lui, e che lo fosse ancora?». Stenta a crederlo, Bernard Foy, e non solo perché ha perso entrambe le mani saltando su una mina e non si sente più un vero uomo, ma perché di uomini sua moglie Nelly, che del proprio passato non gli ha nascosto nulla, ha sempre avuto bisogno. Da vent’anni loro due si amano con lo stesso trasporto e la stessa urgenza di quando si sono conosciuti. Eppure Bernard, che passa le sue giornate a spiare le vite degli altri dalla finestra, ad ascoltare i rumori del palazzo e del quartiere, e soprattutto ad aspettare che lei torni dal lavoro, è tormentato dalla gelosia per la vita, di sicuro «più animata, più appassionante», che la moglie conduce fuori casa, e dal bisogno di sapere in ogni momento dove lei sia e che cosa stia facendo: tanto che la sua assenza gli provoca un acuto malessere fisico. Un malessere che è sensibilmente peggiorato da quando Nelly sbriga piccole commissioni per un giovane illustratore che la poliomielite ha inchiodato su una sedia a rotelle e che si è trasferito al primo piano del loro stesso palazzo. E poi, nonostante l’età, lei sembra ogni giorno «più bella, più desiderabile», il che colma Bernard di un’insostenibile angoscia: come non sospettare che si tratti di quella «luce particolare» che emana dal volto di una donna innamorata? A poco a poco, Bernard non farà altro che pensare alla porta dell’appartamento del primo piano, dove lui non è mai entrato, che non è mai riuscito neanche a intravedere… Nessuno come Simenon è capace di compiere, trascinando con sé il lettore, una simile, implacabile discesa nella mente di un uomo dominato dalle sue ossessioni – ossessioni che non potranno che portare a un epilogo fatale.


Trama. Bernard e Nelly sono una coppia ancora giovane, lei trentotto anni lui quarantadue che vivono una vita all’apparenza felice ma nella quale i ruoli sono invertiti (siamo nella Francia degli anni Sessanta). Lei lavora in una ditta e quotidianamente esce di casa, vede persone, intrattiene rapporti sociali, lui, è rimasto menomato dalla guerra che gli ha fatto perdere entrambe le mani, per questo motivo si è, poco a poco, chiuso in sé stesso, in un’esistenza da “casalingo” nel quale il suo mondo è rappresentato dal condominio nel quale vive, i commercianti prsso i quali fa la spesa e la vita dei passanti che spia dalla finestra di casa sua. Un isolamento volontario del quale tuttavia soffre ed è una sofferenza che lo logora sempre più e che lo fa precipitare in uno stato di profonda depressione. Bernard si vede sempre più sfiorito e inutile, convinto di trascinare la moglie in una vita anonima e senza emozioni. Dopo vent’anni è ormai certo che la moglie trovi altrove gli stimoli per essere felice e che quella che mostra a lui è solo un’illusoria serenità fatta di abitudini e ricordi. La gelosia lo rode, il controllo su ogni singolo gesto della giovane e sempre più bella Nelly (così lui la vede) si fa sempre più ossessivo finché la situazione precipita nel momento in cui un giovane disegnatore affetto da poliomielite, fratello di una collega di Nelly va a vivere al primo piano dello stesso condominio. Le cortesie che la collega chiede a Nelly la portano a frequentare quasi quotidianamente il giovane, una situazione questa che ossessionerà Bernard ancor di più e che popoleranno le giornate dell’uomo di continue e dolorose fantasie. Soffre del non sapere e al tempo stesso si dice comprendere ciò che potrebbe essere ma non è così, il bisogno di sapere, di avere delle certezze lo porterà, alfine, a superare quella porta che divide il suo mondo da quello del giovane del primo piano, costi quel che costi.

 Recensione di Bruno Balloni

Un lavoro sofferto e doloroso nel quale Simenon, maestro nel descrivere le emozioni umane, si sofferma su una di quelle più intense e al tempo stesso più distruttive: la gelosia.

In questo racconto il tarlo di questa emozione sempre presente ma mai esplosa del tutto in Bernard si manifesta in tutta la sua forza nel momento in cui il “pericolo” si fa più concreto e palpabile, le distanze sono annullate, il “nemico è alle porte”.

Bernard è un uomo logorato dalla sua disabilità, dal senso di inadeguatezza che prova nei confronti della moglie, vent’anni di questo stato di prostrazione hanno ormai annullato qualsiasi inconscia difesa, le manifestazioni fisiche che Bernard prova coi suoi capogiri sono un campanello d’allarme non colto e le rassicurazioni della moglie vengono accolte solo fintanto che la sua presenza è lì con lui, perché solo in quei momenti lui è certo di averla, ma non appena la donna si allontana il dolore dell’uomo riesplode e la tranquilla routine quotidiana che, fino ad allora lo aveva confortato, cessa di avere i suoi benefici effetti.

Deve sapere, deve avere una certezza, ne ha paura, cerca di essere preparato a un finale ineluttabile ma così non è e non può essere perché l’uomo è un meccanismo complesso e questo Simenon lo sa molto bene.

Un romanzo breve nel quale l’autore, con la sua prosa semplice e immediata, coinvolge il lettore nella vicenda portandolo a vivere all’interno dell’appartamento di Bernard e Nelly, sentendone le emozioni ancor più che ascoltandone i dialoghi. Di contorno, splendide pennellate di vita quotidiana di un “arrondissement” di periferia completano un romanzo che vale la pena di leggere. Assolutamente consigliato.  

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Georges Simenon


Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese e autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese, protagonista in ben settantacinque romanzi e ventotto racconti. La produzione di Georges Simenon è sconfinata, a lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto vari pseudonimi, la tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta paesi ha superato i settecento milioni di copie e risulta essere il terzo autore di lingua francese più tradotto nella storia dopo Jules Verne e Alexandre Dumas (padre). Sebbene abbia raggiunto la notorietà planetaria grazie al personaggio del commissario Maigret l’opera di Simenon non si è limitata al genere poliziesco anzi, a buon titolo si può affermare che abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare al romanzo d’appendice passando al noir e al romanzo psicologico. Uno stile inimitabile caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense e personaggi che incarnano il popolo nelle sue infinite sfaccettature.