La primavera degli scomparsi




Sinossi. Katowice, Bassa Slesia. Krystyna, poliziotta in pensione, conduce una vita monotona, dividendosi tra camminate, giardinaggio e indigestione di serie tv. A distanza di molti anni un avvenimento però continua a tormentarla: la scomparsa del fratello Romek, avvenuta in circostanze misteriose durante una gita sui Monti Tatra nel 1963. Della sfortunata comitiva di cinque amici era tornato solo Jacek che, sospettato di aver causato la morte dei compagni, aveva fatto perdere le sue tracce. Un bel giorno Krystyna lo rivede e scopre che l’uomo ha assunto una nuova identità. Decisa a farlo confessare, lo segue e si introduce in casa sua armata di coltello Una protagonista caustica e lontana dagli stereotipi per un giallo coinvolgente che parla anche di vecchiaia, solitudine e famiglie che vanno in pezzi.

 LA PRIMAVERA DEGLI SCOMPARSI

di Anna Kańtoch

Voland 2023

Raffaella Belletti ( Traduttore )

Giallo, pag.432

 Recensione di Salvatore Argiolas

Krystyna Lesinska è una poliziotta in pensione di Katowice, nell’Alta Slesia, che ha un grande peso nel cuore dovuto ad un fatto misterioso accaduto in passato, la tragica scomparsa del fratello Romek avvenuta durante una gita nei monti Tatra.

Un giorno la sua vita subisce una svolta inaspettata perché riconosce in un anziano in fila in un supermercato Jacek Kotulak, l’uomo che cinquant’anni prima fu responsabile della morte di Romek e decide di seguirlo per sapere dove vive.

La mente umana è uno strano meccanismo. Inganniamo gli altri, ma sappiamo ingannare altrettanto bene noi stessi. Per lungo tempo ho voluto credere che quanto facevo fosse solo un gioco, il passatempo di una persona anziana, magari un po’ stramba, ma tutto sommato innocua.

Il gioco non è però per niente inoffensivo perché la pensionata è decisa a compiere un omicidio.

Quando ho tirato fuori dal cassetto il set dei coltelli, però sapevo che la faccenda si era fatta davvero seria. Quei coltelli me li aveva regalati un’amica quindici, se non venti anni prima,dicendo: forse grazie ad essi ti appassionerai alla cucina. Bé, non mi ero appassionata, il regalo era finito in fondo ad un cassetto, la mia amica si era trasferita negli Stati Uniti e non ci eravamo più sentite. Se uno di quei coltelli fosse stato trovato sul luogo del delitto, nessuno avrebbe potuto collegarlo a me.”

Sì, Krystyna ha pianificato l’omicidio di Jacek Kotulak per vendicarsi dei fatti di tanti anni prima, pedinandolo, organizzando il crimine nei minimi particolari quando l’uomo sparisce improvvisamente. Qualche tempo dopo Kotulak torna in città e l’ex poliziotta rinnova i suoi piani per ucciderlo ma quando riesce a raggiungerlo in casa lo trova cadavere.

Avanzando tentoni, ho attraversato l’ingresso buio. Le bacchette da camminata nordica mi intralciavano un po’, così le ho appoggiate alla parete e sono entrata in un grande salone. Questo ambiente era decisamente più luminoso, dalle finestre entrava abbastanza luce perché potessi vedere il caminetto e il tavolo circondato da sei sedie. E anche il divano, così pesante e sgraziato che doveva essere un pezzo d’antiquariato. E naturalmente il corpo che giaceva sul tappeto in una pozza di sangue.”

Questo è solo il primo colpo di scena di “La primavera degli scomparsi” un romanzo veramente interessante libro che apre una trilogia di grande successo in Polonia e se devo giudicare dal giallo iniziale, pienamente meritato in quanto Anna Kantoch inserisce in un plot poliziesco un intreccio di storie di grande interesse, mostrando luci ed ombre di nazione non molto presente nel panorama del mystery.

Krystyna Lesinska cerca di capire cosa sia successo prima che entrasse nella casa della vittima e viene notata da un ex collega che ora si occupa del caso che le chiede di collaborare all’inchiesta, in base alla sua grande esperienza e bravura.

Ora la donna si trova ad indagare sulla morte dell’uomo che voleva uccidere, cercando di nascondere le tracce che potrebbe aver lasciato ma motivata a conoscere il movente dell’omicidio di un pensionato apparentemente tranquillo.

Seguendo le tracce dell’amico del fratello l’ex poliziotta si trova davanti ad un uomo sempre in fuga, che dopo qualche anno di relativa calma scompare per riapparire in un altra città con un nome diverso e amicizie diverse ma solo quando qualcuno a lei molto vicino viene coinvolto e messo sotto accusa riesce ad unire i fili pendenti di una vicenda molto particolare per far luce sui misteri di tante sparizioni.

Krystyna è affascinata dal mistero dell’esistenza di quest’uomo che ad intervalli più o meno regolari azzera la sua vita e la riprende da capo anche perché può sondare i suoi ricordi, riportando a galla sensazioni e reminiscenze della sua gioventù.

La primavera degli scomparsi” è un giallo di forte impatto che mi ha riportato, con le dovute differenze, all’effetto della lettura di “Uomini che odiano le donne” per la sapienza della costruzione e per l’interesse con cui ho seguito le indagini di Krystyna Lesinska alla scoperta della verità sugli inabissamenti di un uomo vittima delle circostanze, e forse anche su sé stessa.

Anna Kańtoch gestisce con bravura una trama ben congegnata, organizzata su diversi piani narrativi dove si intrecciano vari punti di vista, fluenti e coerenti nel dare un plot dove ogni tassello concorre alla creazione di un romanzo potente e intrigante.

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Anna Kańtoch


Anna Kańtoch: (Katowice, 1976) Tra le voci più eclettiche e talentuose della letteratura polacca contemporanea, è autrice di una vasta produzione narrativa che le è valsa numerosi premi. In Italia sono stati pubblicati Buio (Carbonio, 2020) e Gli incompiuti (Moscabianca Edizioni, 2023). La primavera degli scomparsi, primo volume di una trilogia che ha avuto in patria un’accoglienza straordinaria, ha ricevuto nel 2021 il Nagroda Wielkiego Kalibru come migliore romanzo poliziesco polacco.