Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Lorena Franco
Traduttore: F. Peri
Editore: Piemme
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 490 p.
Anno di pubblicazione: 2018
In ogni quartiere c’è una casa diversa dalle altre. Che cosa hai visto da quella finestra di Barcellona? La rivelazione del thriller psicologico spagnolo, grande successo del passaparola in patria, arriva finalmente in Italia con una storia che vi trascinerà, e vi stupirà capitolo dopo capitolo.
«La nuova regina del thriller è spagnola. Preparati a non riuscire a smettere di leggere» – Woman
In ogni quartiere c’è una casa diversa dalle altre. Una casa in cui succedono cose che nessuno, guardando da fuori, può immaginare. È così che la pensa Andrea, nevrotica autrice di thriller che ha scelto di vivere nella stessa stradina di Barcellona in cui è ambientato L’ombra del vento , il romanzo che le ha cambiato la vita e grazie al quale ha deciso di diventare una scrittrice. Adesso che si è trasferita con il marito Nico in una casa più grande, Andrea passa le sue giornate alla finestra della cucina, quasi barricata tra le mura domestiche, a bere caffè e osservare fuori, cercando ispirazione per il romanzo che sta scrivendo. Per lei il mondo là fuori è come le pagine bianche: un posto dove tutto può accadere, e può ancora essere scritto. Come, ad esempio, quello che lei immagina che succeda nelle vite di María e Carlos, la coppia della finestra di fronte dal matrimonio apparentemente perfetto – non come il suo, sempre più traballante. Ciò che Andrea non sa, però, è che, stavolta, sarà proprio casa sua quella diversa dalle altre… Un giorno, infatti, piomba da lei, da San Francisco, Victor, il fratello di Nico. È un uomo in fuga, da qualcosa che ha commesso e che lo perseguita. E quando Andrea vedrà dalla finestra proprio Victor entrare in una macchina con María, e poi tornare senza di lei, capirà che i segreti vanno cercati proprio tra le mura della sua casa, e nella sua stessa famiglia…
Recensione
Forse avrei dovuto dare più credito alle voci sul Giovane Holden. Il libro preferito degli assassini. Se la leggenda era fondata, però, forse si nascondeva un’assassina anche dentro di me.
Se gli echi de La ragazza che guardava fuori di Lorena Franco non possono che riportare il nostro immaginario a La finestra sul cortile di Hitchcock, il parallelo si ferma alla circostanza che in entrambi i casi il (qui la) protagonista passa la gran parte della sua giornata a casa, a osservare dalla finestra i movimenti e le abitudini dei vicini. Ipotizzandone scenari e intenzioni a partire dalle attività più banali, come gettare la spazzatura.
Da qui in poi, per merito della fervida originalità dell’Autrice, questo thriller psicologico innovativo nella struttura e nelle dinamiche, teso nel pathos che non ha mai momenti di calo, è tutto da scoprire.
Conosciamo la protagonista, Andrea, aspirante scrittrice, in crisi creativa e matrimoniale, ai limiti dell’alcolismo e imbottita di psicofarmaci e calmanti.
Attraverso le sue parole, conosciamo gli altri protagonisti, osservati dalla finestra di casa sua, situata in
una zona residenziale dove non succede mai nulla e, se succedesse, io sarei la prima a sapere qualcosa. E allora guai all’assassino, la prigione non gliela leva nessuno.
Simpatizziamo subito con Andrea, anche se non riusciamo a fidarci del tutto di lei, così come lei non si fida di se stessa, e della voce che fa da contrappunto ai suoi pensieri
Non so da quanto tempo convivo con questa voce insolente e malsana. (…) Per quanto siano nocive, le voci tengono pur sempre compagnia. Forse ci aiutano a non impazzire, anche se il resto del mondo giurerebbe che siamo già pazzi, proprio perché le sentiamo.
Soprattutto quando da frammenti dei suoi ricordi emergono dettagli di un periodo passato della sua vita, altro appartamento, altro quartiere, altra Andrea, brillante, bella, vitale. Finché un avvenimento tragico mai chiarito spinge lei e il marito a cambiare vita.
Dopo questa prima parte già ben delineata, il thriller decolla definitivamente, perfettamente scandito dai capitoli dove gli eventi vengono descritti tramite la voce di ciascuno dei personaggi. Ognuno di loro depone un tassello di una storia articolata e sconvolgente e passa il testimone al carattere seguente, fino all’inimmaginabile finale
La sfiducia è l’inferno con il quale mi tocca convivere. Nessuno è chi dice di essere.
e a una resa dei conti nella quale Andrea, senza sceglierlo, è costretta dagli eventi a prendere in mano la sua vita e pretendere risposte alle troppe domande che ha evitato da tanto tempo
“Mentre si domandava se aprire la finestra, la vita ha buttato giù il muro”.
Davvero brava dunque Lorena Franco, nel confezionare con stile preciso e scorrevole e, alla bisogna, molto tagliente, un thriller psicologico decisamente da volta pagina e non tipizzato e che, per questo, ottiene l’ambito e sempre più raro risultato di far giungere al finale, anche il lettore più avvezzo ai meccanismi del genere, a bocca aperta e fiato mozzo.
Lorena Franco
Lorena Franco è una scrittrice e attrice per la televisione e il cinema, conosciuta in Spagna per aver partecipato a numerose serie televisive. Nel 2016 ha riscosso successo in molti paesi, tra cui Germania, Messico e Francia, grazie al suo romanzo La viajera del tiempo, autopubblicato su Amazon. La ragazza che guardava fuori (Piemme 2018) è il suo primo thriller.