La ragazza con l’occhio di vetro
Recensione di Alessio Balzaretti
Autore: Stefano Fantelli
Editore: Cut-Up edizioni
Genere: Horror
Pagine: 226
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. “Molti miti femminili hanno, non per caso, una tripartizione: tre le Moire, le Parche, le Nornemgermaniche, le Brigit in Irlanda, le Roznicy slave. Tre anche le Marie sotto la croce (e tre, di nuovo, le sorelle vampire di Stoker). Stefano Fantelli, da brujo qual è, rinnova le sue e le nostre paure ancestrali, con un’abilità di scrittura in grado di farci temere, e al tempo stesso desiderare, l’incontro con le sue incarnazioni delle antiche divinità femminili…” (Dalla Prefazione di Moreno Burattini).
Recensione
Hard, horror, splatter, punk, una raccolta di sensazioni e di stili, racchiusi in questa serie di racconti brevi che è preferibile leggere di giorno.
Sicuramente siamo di fronte ad un autore e sceneggiatore di comprovata esperienza come Stefano Fantelli che si è divertito a scrivere delle novelle con l’intenzione di esplorare la figura della Dea femminile associata alle sfaccettature più macabre che le varie culture religiose potessero proporci da che l’uomo è apparso sulla terra.
L’ambientazione è sia contemporanea che proiettata nel futuro prossimo e l’intenzione dell’autore è quella di scioccarci con delle descrizioni che disegnino davanti ai nostri occhi delle scene estreme, cariche di horror e sessualità violenta alternata a momenti di oscura filosofia che aleggia nelle menti dei protagonisti il cui unico scopo sembra quello della ricerca di appagamento nell’autodistruzione.
Dietro ogni storia sembra celarsi un certo desiderio di rivalsa della donna intesa non come persona fisica ma come entità che, vittima dell’uomo e distrutta dalla vita, torna per consumare la propria vendetta in maniera lenta e feroce.
Discoteche di periferia, stabili abbandonati, appartamenti di grandi città dormitorio, diventano il terreno in cui le concubine diventano assassine, fantasmi si materializzano e donne zombie si insinuano nella vita notturna della gente comune, cacciando come lupi e nutrendosi delle debolezze umane.
La strada su cui viene condotto il lettore non è quella classica in cui gli eventi hanno un inizio e una fine, ma è come scorrere un album fotografico con delle istantanee che ci raccontano un momento, un istante, lasciandoci intuire ciò che è stato prima e che potrebbe essere dopo, ma colpendoci con la crudezza di un bulbo oculare strappato a mani nude da un’orbita.
Lo stile di scrittura di Fantelli è molto particolare, lascia molto all’immaginazione del lettore ma, al tempo stesso, tocca quelle corde che non lasciano adito a fraintendimenti.
Si nota, in maniera evidente, l’abitudine dell’autore ad abbinare i testi alle illustrazioni di cui si sente un po’ la mancanza, o meglio, se ne desidera fortemente la rappresentazione.
Rispetto ad altri romanzi dal contenuto forte, in questo caso si va oltre il reale, sfiorando la piega fantasy che alle volte toglie qualcosa all’effetto sensoriale che di solito tocca molto il lettore di fronte alle scene più cruente.
Come spesso capita nelle raccolte, alcuni racconti risultano più riusciti di altri, ma potrebbe essere un giudizio soggettivo. Tuttavia, a fronte di una veste stupenda e affascinante come quella proposta dalla versione cartacea, la revisione del testo non risulta curata allo stesso livello in tutti i capitoli.
Da lettore in età matura, questa mancanza l’ho sentita molto in alcune parti che scivolano un po’ verso fantasie più adatte ad un pubblico adolescenziale.
Concludendo, ho trovato La ragazza con l’occhio di vetro una piacevole lettura che però, viste le aspettative e l’interessantissima prefazione di Burattini, non mi ha soddisfatto appieno.
Stefano Fantelli
Stefano Fantelli (Bologna, 1972), è scrittore e sceneggiatore horror e splatterpunk, con all’attivo numerose pubblicazioni: le raccolte di racconti Alla fine della notte (Mobydick, 2003), Dark Circus (Cut-Up Publishing, 2009), Io sono il Brujo: Confessioni di uno stregone (Mezzotints, 2013), Mutazioni (con Michael Laimo, Nero Press, 2014), Alla fine della notte: Perverted version (EUS, 2015), Sex and the zombie (Kipple, 2016), i graphic novel El Brujo Grand Hotel (Cut-Up Publishing, 2010), Zombie Paradise (EUS, 2015), Thanks for the zombies (Inkiostro, 2015), The CannibalFamily Absolute (Inkiostro, 2016) e Alfredo e la notte dei morti viventi (Inkiostro, 2017), i romanzi Strane Ferite (Cut-Up Publishing, 2012), Paura del Brujo: Diario di un cacciatore di fate (Cut-Up Publishing, 2015) e Brigitte (Edizioni NPE, 2018). Con Peter Straub, Caleb Battiago e Paolo Di Orazio realizza il volume Mar Dulce: Acqua, Amore, Morte (Cut-Up Publishing, 2015). In lingua inglese, con Alessandro Manzetti, firma la raccolta di racconti Stockholm Syndrome(Kipple, 2015), mentre il suo racconto The captain è stato pubblicato nella raccolta The Beauty of Death (Independent Legion Publishing, 2016) insieme a racconti di Ramsey Campbell, Peter Straub, John Skipp, Poppy Z. Brite e altri grandi della letteratura horror. Creatore della serie El Brujo, co-creatore (con Rossano Piccioni) delle serie The Cannibal Family e Blood Brothers (Inkiostro Edizioni), collaboratore della rivista «Splatter» (Elm Street House), è lo sceneggiatore della nuova serie di Zora la vampira (Annexia). Il suo testo teatrale Morte e 9 euro e 20, una commedia macabra e dark, è stato messo in scena a Roma per la regia di Katia La Galante. Attivo anche come curatore editoriale, ha editato e curato libri e fumetti di numerosi autori, tra i quali Jack Ketchum, Richard Laymon, Moreno Burattini, Claudio Chiaverotti, Barbara Baraldi, Antonio Tentori, Caleb Battiago, Davide Barzi, Paolo Di Orazio, Leonardo Valenti. È Active Member della Horror Writers Association. Non si sa nulla di ciò che tiene sepolto in giardino.
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