La sabbia non ricorda




Giorgio Scerbanenco


DETTAGLI:

Editore: La nave di Teseo

Genere: Noir Poliziesco

Pagine: 352

Anno edizione: 2024

Sinossi. È l’alba del 23 giugno a Lignano. Giannuzzo Masetta giace disteso sulla spiaggia, morto da diverse ore, con un coltello accanto. Così lo trova Gertrude Leuter, una giovane turista tedesca in vacanza nel vicino campeggio. La donna conosceva bene Giannuzzo, un uomo soltanto all’apparenza innocuo. Dopo aver gettato in mare quel coltello così minaccioso, Gertrude parte precipitosamente per la Germania: teme di essere accusata dell’omicidio, perché avrebbe avuto diversi motivi per ammazzare Masetta. Ma quello che più la spaventa è un dettaglio che ha notato sulla sabbia, accanto al cadavere. Chi ha ucciso Giannuzzo? Il ragazzo ha un passato poco limpido e molti possibili nemici: una donna sedotta e abbandonata, diversi creditori, un uomo venuto dal sud per un regolamento di conti. Anche gli innocenti come Gertrude mentono, o tacciono. Ciascuno ha un motivo per nascondersi. E così, inevitabilmente, al primo segue un secondo omicidio. Protetto da una rete di omertà, l’assassino attende con pazienza che passi la tempesta, ma la sabbia di Lignano non può non ricordare. Torna in libreria un giallo dimenticato di Giorgio Scerbanenco, ambientato nel 1960, in cui il maestro del noir italiano gioca con il lettore, lo depista, lo inganna, lo abbaglia, sulle tracce di un colpevole che sembra scomparso tra le onde del mare.

“Spesso i critici si interrogano sulle origini dello Scerbanenco noir, dopo che per tanti anni era stato quasi esclusivamente autore di narrativa sentimentale. Penso che questo romanzo sia una pietra miliare del suo percorso. Qui ha già compreso che un crimine ci sa raccontare chi siamo quanto, e forse meglio, di una storia d’amore.”

(dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco).


Trama. Difficile trovare l’assassino di Giannuzzo Masetta, accoltellato a morte e abbandonato su una spiaggia di Lignano

Molti, troppi lo volevano morto ma chi è il colpevole: Gertrude Leuter la turista tedesca con la quale Giannuzzo aveva intrapreso una relazione sessuale turbolenta infarcita di violenza, Roberto Arrighi ricattato dal morto perché colpevole di avere “disonorato” la sorella Maruzza durante una vacanza in Sicilia, oppure Salvatore Stavardone mafioso dello stesso paese di Giannuzzo salito al nord per vendicarsi di un torto subito o ancora Romeo Presin, assassino che ha scontato il suo debito con la giustizia? Tanti sospettati, tutti con un valido motivo, ma nessuno sul quale possano trovarsi prove concrete. In vacanza a Lignano si trova Silvestro Lorè alto funzionario del ministero degli interni insieme alla figlia Michela appena uscita da una storia d’amore che l’ha portata ad affrontare un periodo di profonda depressione, i due sono ospiti di un loro fraterno amico, Sebastiano Arrighi padre di Roberto. Sebastiano è preoccupato del figlio che, sebbene si professi innocente vive nel terrore di essere ingiustamente accusato e di finire in prigione, per questo motivo chiede all’amico in vacanza se può fare qualche indagine che possa fare luce sulla vicenda. Silvestro Lorè incarica delle indagini Alberto Missaglia, un poliziotto dell’Interpol, amico di famiglia fin dall’infanzia e da sempre innamorato, profondamente ma in maniera ottusamente pudica di Michela. Le indagini scoperchieranno situazioni ingarbugliate che lo diventeranno ancora di più nel momento in cui Michela Lorè si innamorerà di Roberto Arrighi.

 Recensione di Bruno Balloni

Difficile far prevalere l’oggettività alla soggettività quando si vuol parlare dell’opera di un autore che già di per sé si apprezza.

Ma in questo “La sabbia non ricorda” Giorgio Scerbanenco raggiunge vette inarrivabili.

Un romanzo sapiente nel quale a farla da padrona è la descrizione delle emozioni e degli stati d’animo. Odio, amore, gelosia, inquietudine, follia sono i protagonisti messi in mostra dai protagonisti della vicenda poliziesca e Scerbanenco riesce, da par suo, a mostrarceli in tutta la loro forza pur senza inutili eccessi descrittivi.

Emozioni che vengono instillate nel lettore, si potrebbe dire, a sua insaputa, delle quali ci se ne rende conto solo a termine del romanzo quando, terminata l’ultima pagina, si rimane emozionati e inquieti per quanto si è appena letto.

Grande sapienza nel miscelare vicende umane e vicenda poliziesca, quest’ultima logica e coerente rimane quasi in sordina coi tanti sospettati che, proprio perché messi in mostra, danno l’idea di non essere loro i colpevoli eppure, resta il dubbio, un dubbio che anche il più ferrato lettore di polizieschi riesce a dipanare solo nelle ultimissime pagine.

 “La sabbia non ricorda” è un mix meraviglioso e avvincente al quale questa mia strampalata recensione non rende giustizia, un romanzo che disinquina dalle tante brutture che si trovano sugli scaffali delle librerie che, ahimè, rendono palese la pochezza del periodo che stiamo vivendo.

Chiedermi a questo punto se è un romanzo consigliato mi pare oltremodo superfluo perché più che consigliato lo ritengo fondamentale, una lettura necessaria anche e soprattutto per chi scrive di noir.

Ah, se solo avessi avuto un briciolo del suo talento

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Giorgio Scerbanenco


(1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma ma ancora adolescente si stabilisce a Milano. Negli anni ’30 approda nell’editoria come collaboratore alla Rizzoli e in seguito come caporedattore dei periodici Mondadori, per tornare in Rizzoli nel dopoguerra come direttore dei periodici femminili. Collabora con i maggiori quotidiani e riviste dell’epoca, tra cui il “Corriere della Sera”, “La Gazzetta del popolo”, “il Resto del Carlino” e “Novella”. Scrittore prolifico, ha sperimentato tutti i generi della narrativa ed è riconosciuto come uno dei maestri del giallo italiano, consacrato dal successo della serie di romanzi con protagonista Duca Lamberti e dall’assegnazione del Grand Prix de littérature policière nel 1968. Tra i suoi libri ricordiamo Venere privataTraditori di tuttiMilano calibro 9I milanesi ammazzano al sabatoLadro contro assassino. Tutta la sua opera è in corso di pubblicazione presso La nave di Teseo.