Nick Harkaway
Traduttore: Sara Crimi e Laura Tasso
Editore: Mondadori
Genere: Thriller
Pagine: 357
Anno edizione: 2025

Sinossi. Londra, 1963. Il leggendario agente George Smiley ha lasciato il Circus, il servizio di intelligence britannico, e, per la prima volta da anni, si ritrova ai margini del gioco. La Guerra Fredda continua a tessere le sue trame fra Londra, Berlino e Mosca, ma Smiley desidera una vita tranquilla e sembra intenzionato a starsene in disparte: il suo matrimonio ha ritrovato un fragile equilibrio, le stanze dell’intelligence si fanno sempre più opache e in certi corridoi si mormora che – forse – George Smiley stia finalmente trovando una forma di felicità. Purtroppo per lui, “Control”, il capo del Circus, ha altri piani. A Londra, László Bánáti, emigrato ungherese a capo di un’agenzia letteraria, è svanito nel nulla, e l’agente che era stato mandato dai russi a ucciderlo è introvabile. Smiley viene richiamato in servizio e accetta con riluttanza un ultimo incarico, apparentemente semplice: interrogare Susanna, una dipendente dell’uomo scomparso, per individuare una pista. In breve tempo, scopre che Bánáti è in realtà un agente sovietico, e decide di indagare sul perché Mosca abbia cercato di eliminare uno dei suoi stessi uomini. È l’inizio di una intricata vicenda che lo porta a Berlino Est, prima tappa di un viaggio sulle tracce del passato oscuro di Karla, il suo più subdolo e letale nemico. In sua assenza, però, le ombre di Mosca si sono allungate. E ciò che Smiley scoprirà getterà nuova luce su un pericoloso gioco di inganni destinato a cambiare per sempre gli equilibri politici internazionali. Con uno stile raffinato e avvincente, Nick Harkaway, scrittore e figlio di John le Carré, riporta in scena il personaggio più emblematico della spy fiction contemporanea, in un capitolo inedito e sorprendente che si colloca nel decennio mancante tra La spia che venne dal freddo e La talpa. La scelta di Karla è molto più di un omaggio: è un romanzo perfettamente autonomo, intriso di tensione e nostalgia. Una nuova voce, antiche ombre e un’epoca in cui la verità è la prima cosa a scomparire.
Recensione
di
Gabriele Loddo
Quando redigo una recensione provo sempre a dare qualche riferimento in più a quanto riportato nelle sinossi o nelle quarte di copertina, particolari che possano risultare utili o aiutare il lettore a inquadrare genere, argomentazioni trattate, e farlo orientare meglio nella scelta dei testi, al fine di soddisfare i gusti personali. Stavolta, la sinossi presentata nel romanzo è così particolareggiata che aggiungere contenuti a quelli già descritti rischierebbe di spoilerare la trama mancante.
Il commento precedente, ahimé, contiene un parere (del tutto personale) non proprio positivo. Spiego meglio: a dispetto di un plot che dovrebbe presupporre la presenza di artifici, colpi di scena e preziosismi caratteristici della spy story, risulta tanto povero da eludere le aspettative.
Il romanzo parte lento, ha un incipit poco “scenografico” e ha messo alla prova la mia attenzione: in poche pagine vengono introdotti numerosi personaggi (sì, fanno parte della serie di George Smiley ma, buttati nella mischia dal nulla, hanno reso difficile l’ingresso nella trama), ognuno con un suo soprannome, con una storia di vita o professionale complessa, solo brevemente descritta, utili per l’autore a tirare le fila nei vari momenti della narrazione, per altro povera in intrecci, e di un finale non proprio esaltante.
Mi sono chiesto se questo mio giudizio fosse severo e del tutto soggettivo, cosa che mi ha spinto ad andare a cercare eventuali valutazioni di terze parti nelle principali librerie online, ma devo dire che il parere è risultato unanime.
Forse, lo squilibrio maggiore è da ricercarsi nella eccessiva caratterizzazione introspettiva dei protagonisti, a sfavore di una trama che, sempre a mio parere, è risultata debole.
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Nick Harkaway
figlio minore di John le Carré, è autore di cinque romanzi e di un saggio sulla cultura digitale. Scrive regolarmente per FutureBook (The Bookseller) e vive a Londra con la moglie, avvocata per i diritti umani, e i due figli.