La scomparsa di Elisa Ohlsen




Antonio Fusco


DETTAGLI:

Editore: Rizzoli

Genere: Narrativa gialla

Pagine: 252

Anno edizione: 2024

Sinossi. Elisa Ohlsen è scomparsa da sette anni quando il cadavere mummificato di una giovane donna viene rinvenuto all’Idroscalo di Ostia. Porta al dito un anello simile a quello che indossava Elisa quando, all’età di diciassette anni, svanì nel nulla in un pomeriggio di settembre mentre passeggiava nei boschi che costeggiano il lago di Albano. Il pensiero di cronisti e investigatori va subito a lei. L’attenzione dei media sulla riapertura del fascicolo Ohlsen è massima e tutti, nel XVII distretto di polizia, sono impegnati a vederci chiaro: tutti tranne l’ispettore Massimo Valeri, detto l’Indiano, che dopo l’ennesima lite con il suo superiore è stato destinato al caso di un anziano professore, probabilmente morto suicida nella propria abitazione. Un’indagine semplice, da archiviare in fretta, almeno così sembra. Ma delle apparenze l’Indiano non si è mai fidato molto e capisce presto che questa è una di quelle situazioni in cui nessuna pista può essere ignorata, in cui le coincidenze non esistono: per venire a capo della vicenda dovrà servirsi di tutta la sua spregiudicatezza e addentrarsi in un sottobosco di segreti e legami impensabili, di ricatti spietati e inquietanti perversioni. Tra vite ordinarie che vengono stravolte e antichi ordini esoterici, Antonio Fusco tratteggia un’indagine perturbante e impregnata dei tormenti di un passato che continua a proiettare ombre nel presente dei suoi personaggi.

 Recensione di Luisa Ferrero

«A Vincè, famo du’  buche e se n’annamo a dormì. Stanotte, di rompimenti de cojoni ce ne avemo già avuti  abbastanza.»

È con queste parole che l’agente scelto Marco Rovai si rivolge a Vincenzo che con la sua ruspa doveva verificare la veridicità di una telefonata anonima che segnalava la presenza di un cadavere all’Idroscalo di Ostia. E il cadavere c’era.

Gli agenti si trovarono di fronte al corpo mummificato di una giovane donna. Come mai il corpo ritrovato aveva al dito un anello con due cuoricini intrecciati molto simile a quello che indossava la diciasettenne Elisa Ohlsen quando sette anni prima era scomparsa mentre passeggiava nei boschi che costeggiano il lago di Albano?

C’è grande concitazione al XVII distretto di polizia perché giornalisti e media premono per sapere se il corpo recuperato possa essere quello di Elisa Ohlsen. Tutti corrono, tutti si affannano, tutti indagano, meno l’ispettore Massimo Valeri, detto l’Indiano

«così lo chiamavano i colleghi per via dei suoi tratti somatici da nomade sinti».

A Valeri, infatti, è stato assegnato il caso del probabile suicidio di un anziano professore. Un caso apparentemente semplice e di facile risoluzione anche perché, si sa, la solitudine a una certa età gioca brutti scherzi.

Ma l’Indiano non ci sta. Per lui, le soluzioni troppo semplici puzzano sempre un po’.

Le due indagini corrono parallele e, per arrivare alla verità, la squadra del XVIIº dovrà fare i conti con segreti, ricatti e personaggi spregiudicati che tentano, in tutti i modi, di depistare.

«La verità, quando non può essere taciuta e trasformata in un segreto, ha bisogno di essere gestita, modellata, sostituita con una credibile apparenza, piegata al servizio del bene comune e dell’ordine costituito.»

Con La scomparsa di Elisa Ohlsen, Antonio Fusco (funzionario della Polizia di Stato e criminologo forense) ci regala un thriller/noir potente e dalla trama impeccabile. Come lo stesso autore ci riporta in postfazione, per la stesura del plot si è ispirato ad alcuni casi giudiziari reali e purtroppo non ancora risolti, come ad esempio quello di Emanuela Orlandi.

Straordinari i personaggi tutti a iniziare dall’Indiano, che in questo romanzo parte in sordina per poi entrare “con tutte le scarpe” nel vivo delle indagini. È una squadra investigativa fatta di umanità vera e quasi tutti i protagonisti presentano, nel loro passato, ferite profonde come tragedie familiari, atti di bullismo e discriminazioni varie…

Il ritmo incalzante e la suspense crescente ci conducono, senza respiro, a un finale amaro e imprevedibile.

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Antonio Fusco


(Napoli 1964) vive a Pistoia dove è funzionario della Polizia di Stato. Laureato in Giurisprudenza e Scienze delle pubbliche amministrazioni, si occupa dal 2000 di casi di polizia giudiziaria in Toscana ed è criminologo forense. Ha esordito nella narrativa nel 2014 con il romanzo noir Ogni giorno ha il suo male introducendo il personaggio del commissario Tommaso Casabona protagonista al 2020 di sei indagini. Per la serie dell’’ispettore Massimo Valeri ha pubblicato i seguenti titoli: Quando volevamo fermare il mondo, Giunti (2021); Io sono l’indiano, Rizzoli (2022) e ora La scomparsa di Elisa Ohlsen, Rizzoli (2024).

A cura di Luisa Ferrero

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