La segnatrice




Recensione di Paola Iannelli


Autore: Elena Magnani

Editore: Giunti editore

Genere: Fiction storica

Pagine: 448

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Siamo nel 1944, gli Alleati procedono verso il nord d’Italia e per i partigiani si tratta di resistere alle ultime rappresaglie tedesche. È quello che succede a Piazza al Serchio, dove si insedia una squadra di nazisti, mentre i giovani, nascosti nei boschi, tentano di sabotarli. La loro arma segreta: Anna, occhi neri e vivaci, che è entrata a far parte della resistenza e si è infiltrata come spia nel comando tedesco locale. Il suo compito è ingraziarsi il tenente Matthias Von Bauer, un uomo indurito dalla guerra e da grandi delusioni, e passare informazioni ai compagni. Inizialmente Anna vorrebbe maldocchiarli tutti quei tedeschi arroganti, ma come Segnatrice deve solo praticare il bene. Da anni infatti, ogni vigilia di Natale, la zia le tramanda questa pratica segreta che permette ai prescelti di guarire corpi e anime attraverso speciali gesti e preghiere. Solo chi ha un animo puro e sente dentro di sé il desiderio di curare e di aiutare il prossimo può portare avanti questa tradizione. Ma non è sempre così facile gestire questo dono, capire qual è il confine tra il bene e il male e non rompere un delicato equilibrio. Soprattutto quando la guerra minaccia la tua famiglia, soprattutto quando l’amore nasce dove non deve e il futuro è più incerto che mai. Un romanzo potente, che ci trasporta nel periodo più buio e allo stesso tempo più luminoso della nostra storia: la Resistenza, che fa da sfondo a vicende ricche di fascino ed emozione e a un intreccio di sentimenti contrastanti.

Recensione

La magia stimola l’antica credenza che abilita le “segnatrici:

donne destinate a praticare antichi riti in nome del bene. Misture dai sapori antichi mescolate a sapienti manovre manuali, sono il segreto che trasporta Anna, la protagonista del racconto, verso l’arduo cammino del solido principio a cui ha votato la sua esistenza verso la salvezza del prossimo.

L’ambientazione storica rimanda alla memoria il periodo più duro combattuto in Italia, noto come Resistenza, nome legato alle radici della lotta per la libertà. Le donne e i bambini furono costretti, loro malgrado, a reinventare le loro esistenze, cercando di sopportare le angherie e i soprusi dei nazisti,ancora presenti sul territorio nazionale. Le storie di quelle donne sono piene di contraddizioni e limitano il passaggio della verità, ognuna di loro ha immerso nel catino ghiacciato della sopportazione, i lembi di un’esistenza sgualcita, striata dal logoro processo deturpante della violenza fisica e mentale.

Le brutture della guerra non risparmiano Anna e la sua famiglia, ma lei ha un compito superiore a ogni altro essere, e si adopera per sconfiggere il male, con tutte le sue forze cercherà di tenere in piedi queitrucioli di legno appassito, residui di un nucleo intimo. Nonostante tutto subirà l’onda anomala della malvagità, che la priverà di alcuni beni familiari, per poi donarle una gioia inaspettata.

Seppur consapevole della pericolosità della sua relazione con Mathias, un capitano nazista, lei non fingerà di voltare le spalle a quello scroscio di emozioni improvvise e durature, che solo il vero amore può regalare. Metterà in discussione anche la sua missione, non solo di segnatrice, ma anche di staffetta partigiana.

Le emozioni positive stridono contro la superficie ruvida del male, che avanza senza temere nulla, eppure Anna libererà il suo uomo dalla stretta algida della perdizione e gli permetterà di continuare il suo cammino sulla terra.

Le croci che Anna segna con le sue dita ricordano i cruceiros galiziani, quegli angoli di mondo segnati da croci, testimoni dell’eterno dilemma che attraversa il destino degli uomini, a ogni incrocio una svolta, a ogni angolo un bivio. Saranno questi i dilemmi che la giovane donna dovrà affrontare, addentando il boccone amaro del dolore, ingoiando il fiele dell’amarezza, ritrovando poi la tenera e calda sensazione della rivincita emotiva.

Una scrittura solida e allo stesso tempo chiara quella di Elena Magnani, l’intento di riportare in vita Anna e Mathias, riesce a colorare con l’inchiostro della passione il loro amore su una pagina scura della nostra storia. La trama ricorda l’immensa Irène Némirovsky che in Suite francese, ambienta una storia d’amore impossibile tra un ufficiale nazista e una giovane ebrea, un’opera incompleta che vede al centro le piccole storie, dove uomini e donne in fuga sopravvivono alle brutture quotidiane.

La lotta tra i buoni e cattivi sarà un’equazione che non porta a nessun vincitore, come l’amore tra i due protagonisti che non avrà seguito, portando ognuno di loro ad andare incontro al proprio destino.

A cura di Paola Iannelli

https://paolaiannelli.it/

 

Elena Magnani


è nata a Genova ma vive da anni in alta Garfagnana. Lavora come copywriter e, come imprenditrice digitale, è la creatrice di scrittorifelici.me. Dopo aver pubblicato dei romanzi di genere con alcuni piccoli editori, La segnatrice è il suo primo romanzo letterario.

 

Acquista su Amazon.it: