La sposa nel lago




Recensione di Barbara Aversa


Autori: Amneris Magella, Giovanni Cocco

Editore: Marsilio

Genere: Giallo

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: settembre 2019

Sinossi. Alle prime luci dell’alba di una gelida giornata d’inverno, nella suggestiva cornice dell’abbazia cistercense di Piona, sul ramo orientale del lago di Como, un monaco di nome Bassano rinviene il cadavere di una giovane donna avvolto in un lenzuolo bianco. Si tratta di Ginevra Bassi, una studentessa di diciannove anni. La ragazza è stata uccisa in circostanze misteriose, e il corpo presenta numerose ferite inflitte post-mortem. Le prime indagini, che vedono contrapposte le procure di due province, mettono in luce la doppia personalità della ragazza, le sue ambigue relazioni e il complicato rapporto che la legava a un uomo di vent’anni più anziano, il milanese Sergio Tagliaferri, pilota di linea per una nota compagnia di voli low cost. Chi ha ucciso Ginevra? Per quale motivo? Chi ha gettato il suo corpo nelle fredde acque del lago? Qualche settimana più tardi, a Como, nell’area industriale abbandonata dell’ex Ticosa, all’interno del tunnel che conduce alla frazione di Santa Marta, viene ritrovato il corpo senza vita di un anziano clochard. “Il Professore” è stato ucciso – apparentemente senza movente – nell’ambiente che gravita intorno al mondo dei senzatetto della fabbrica dismessa. I due efferati delitti segnano l’inizio di una nuova indagine del commissario Stefania Valenti che, insieme ai fidi Piras e Lucchesi e al commissario capo Giulio Allevi, dovrà far luce su un’intricata vicenda di passioni ed eredità contese, promesse tradite e miserie umane, in cui la soluzione del caso, come il diavolo, si annida nei dettagli. Una convincente e attualissima versione del romanzo poliziesco deduttivo classico – reso celebre da Agatha Christie e Sir Arthur Conan Doyle – in cui le due sponde del lago di Como, seducenti e misteriose, tengono il lettore col fiato sospeso fino all’inaspettato colpo di scena finale.

Recensione. Siamo all’interno della’ indagine del commissario Stefania Valenti e del suo staff: Piras, Lucchesi e il commissario capo Giulio Allevi. Stefania è una donna apparentemente forte e testarda. E’ separata, vive con sua figlia ed un nuovo compagno, che non le fa mai pesare gli assurdi orari di lavoro. E’ una poliziotta che ama ciò che fa e lo vuole fare al meglio, non tralasciando nulla.

Ho apprezzato moltissimo la scelta di una figura femminile come detective principale, con tutte le sue fragilità e le sue caratteristiche.

In questa nuova inchiesta ci troviamo davanti a due delitti differenti e senza correlazione alcuna, avvenuti alle due estremità del lago di Como: una ragazza giovanissima, ed un uomo senza fissa dimora. Entrambe le situazioni non sono come sembrano e ci sarà non poco da scavare nel buio per emergere con la verità. Ed i risvolti saranno sorprendenti.

E’ un giallo particolarmente accurato, i dettagli sono narrati con attenzione, così come vuole la tradizione classica. Al lettore vengono forniti i vari indizi per giungere alle proprie conclusioni, passo dopo passo, insieme alla detective. La scrittura è semplice e fluida, è facile venire inglobati nella narrazione e sentirsi parte di essa.

Alcuni dettagli quotidiani colpiscono il lettore e gli permettono di immedesimarsi con laprotagonista e con il suo vissuto: il cappuccino al bar, la cena da preparare, la versione di latino della propria figlia.

La narrazione è curata, la trama lineare e ben strutturata, l’ambientazione accattivante, descritta con solerzia. Vi conquisterà entrando nel vivo degli eventi e dei personaggi che durante la narrazione si mostreranno in tutta la loro completezza, pagina dopo pagina.

È un racconto che lentamente va in profondità, coinvolgendo rapporti familiari complicati e relazioni d’amore imperfette. Nessuno è ciò che sembra, ed è importante non fidarsi mai di ciò che appare. Un giallo classico, più attuale che mai

È una scrittura a quattro mani elegante, che verso la metà del racconto riserverà il primo colpo di scena che cambierà il modo di vedere ogni cosa. Il connubio dei due scrittori con una formazione così specifica si può notare nell’accuratezza di alcune descrizioni ma risulta perfettamente calibrata, amalgamata.

I luoghi descritti con tanta attenzione catapultano il lettore all’interno di ogni paesaggio, permettendogli di immaginare il lago, gli spazi verdi, le tenute. Ogni cosa prende vita.Per arrivare ad un finale che sorprende e che trasmette quanto l’essere umano può nascondere ed essere infimo. E’ il tipico finale deciso che io amo trovare in un buon libro giallo e che riesce a farmi vedere ogni evento sotto la giusta luce, collocato nella giusta dimensione, all’interno del proprio spazio.

Consigliato agli amanti dei polizieschi classici.

A cura di Barbara Aversa

instagram.com/missparklingbooks

 

Cocco & Magella


Amneris Magella è nata a Milano nel 1958 ed esercita la professione di medico legale.  Della serie a quattro mani di Cocco & Magella, con protagonista il commissario Stefania Valenti, tradotta negli Stati Uniti e nei principali Paesi europei, sono già usciti Ombre sul lago (2013), Omicidio alla stazione Centrale (2015) e Morte a Bellagio (2018), tutti nel catalogo Marsilio.

Giovanni Cocco è nato a Como nel 1976; dopo la laurea in storia alla Statale di Milano, si è specializzato nella promozione e nell’insegnamento della lingua e della cultura italiana agli stranieri. Della serie a quattro mani di Cocco & Magella, con protagonista il commissario Stefania Valenti, tradotta negli Stati Uniti e nei principali Paesi europei, sono già usciti Ombre sul lago (2013)Omicidio alla stazione Centrale (2015) e Morte a Bellagio (2018), tutti nel catalogo Marsilio.

 

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