Recensione di Antonia Del Sambro
Autore: Dario Crapanzano
Editore: SEM
Genere: Giallo
Pagine: 186
Anno di pubblicazione: 2018
Sinossi. Nella Milano del 1951 una giovane donna che fa la prostituta nella conosciuta e molto frequentata casa chiusa di via Monte Rosa, apprende che la sua migliore amica è accusata dell’omicidio di uno degli uomini che frequenta, il pericoloso capo della ligeria di Lambrate, la malavita milanese degli anni ’50. Margherita crede incondizionatamente all’innocenza della sua amica e decide di indagare da sé per scoprire il vero colpevole e consegnarlo alla polizia.
In una affascinante e antica Milano l’ultimo giallo del maestro Dario Crapanzano lascerà senza fiato chi lo ama e lo conosce già e ammalierà tutti i nuovi lettori, in un romanzo dalle tinte forti e leggere insieme. L’ennesimo capolavoro del giallista più bravo di sempre.
Recensione
Dario Crapanzano ha l’enorme merito di aver riportato all’attenzione dei lettori e del grande pubblico il “giallo all’italiana” in un momento in cui i generi dei paesi anglosassoni aveva monopolizzato letteralmente tutto il mercato e soprattutto i più giovani tra i lettori.
Crapanzano con la maturità dello scrittore più adulto, la sua lunga esperienza nel mondo del teatro e della pubblicità e la sua grande conoscenza del territorio della provincia milanese prova, allora, a regalare ai lettori qualcosa di nuovo e di antico insieme.
Il giallo all’italiana. Fatto di intuizioni geniali, di investigazioni minuziose, di piccoli preziosi passi che portano all’individuazione del colpevole, il tutto confezionato all’interno della società italiana del dopoguerra e di quella Milano che tra industrie, operai e nuova benestante borghesia cerca disperatamente di ritrovare il suo splendore e il suo benessere passati.
Leggere Crapanzano è una esperienza letteraria perché non c’è solo la trama in sé ad affascinare e conquistare il lettore ma tutto un mondo passato da cui attingere informazioni, notizie, particolari.
Le strade alla moda di Milano e il glamour del quartiere di Brera di oggi riportato al passato, alle “case chiuse”, ai localini dove mangiare i panini avvolti nella carta oliata, i bicchieri di vino rosso a pochi soldi e naturalmente l’antico fascino dei Navigli racchiusi nella nebbia e dei lavoratori che vanno in fabbrica in bici o con il tram, uscendo di corsa dalle loro “case di ringhiera”.
Questo è il giallo all’italiana e nessuno meglio di Crapanzano lo sa fare.
La squillo e il delitto di Lambrate non fa eccezione. La trama è meravigliosamente ingarbugliata e ricorda a tratti uno dei romanzi più famosi e letti dello stesso autore, La bella del Chiaravalle.
Anche questa volta, l’autore sceglie come scenario ideale le case chiuse di Milano e il fantastico via vai che in quei locali si consumava ogni giorno, grazie a una umanità variegata, trasversale, ricca di vizi e di virtù in eguale misura.
La protagonista del romanzo, la squillo, è una ragazza di grande bellezza e di buone intuizioni, un personaggio affascinante che sa essere bravissima e molto richiesta nella sua professione ma allo stesso tempo scaltra e perseverante nella vita di tutti i giorni.
Margherita un giorno viene a sapere che un’amica d’infanzia è accusata dell’omicidio del suo fidanzato, il capo di una banda della ligera, la malavita milanese di Lambrate.
Naturalmente, la giovane è assolutamente certa dell’innocenza della sua amica e così decide di indagare lei stessa in prima persona, improvvisandosi detective per scoprire il vero colpevole, consegnarlo alla polizia e salvare la sua compagna dalla galera.
Come ne La bella del Chiaravalle, anche in questo romanzo Crapanzano regala al lettore tutta una carrellata di personaggi a supporto della storia e dei protagonisti: come la contessa che fa la maitresse nella casa chiusa di via Monte Rosa, l’ambiguo e seducente Leonardo, capo della ligera di Porta Venezia e naturalmente le amiche-colleghe di Margherita e della presunta assassina.
La squillo e il delitto di Lambrate è un romanzo intrigante, pieno di risvolti e con l’altissimo pregio di riportare il lettore nell’ammaliante Milano del 1951.
Dario Crapanzano
Dario Crapanzano è nato a Milano, dove si è diplomato all’Accademia di Arte Drammatica di Esperia Sperani e laureato in Giurisprudenza, Dario Crapanzano ha lavorato a lungo nel settore pubblicitario.
Acquista su Amazon.it: