Recensione di Marco Lambertini
Autore: Samuel Bjørk
Editore: Longanesi
Pagine: 490
Genere: Thriller
Anno Pubblicazione: 2015
La Norvegia è scossa da un tremendo omicidio, una bambina di 6 anni viene trovata appesa ad un albero, ben pulita e indossando vestiti da bambola. Viene incaricato dell’Indagine Holger Munch esperto detective richiamato in servizio attivo dopo una difficile indagine, a lui viene affidato il compito di creare una squadra di investigatori con i nomi che ritiene necessari.
Munch non ha dubbi e vuole accanto a sè Mia Kruger ex agente che si è ritirata e vive solitaria in preda ai rimorsi per la perdita della sorella gemella e ha già fissato la data della propria morte.
Dopo aver visto le foto del delitto Mia accetta di tornare in servizio e subito scopre un particolare agghiacciante, la bambina uccisa è la prima di una serie.
Così inizia quello che secondo molti è il miglior esordio del 2015, un libro teso, crudo sconvolgente anche se riprende storie e clichès già visti; Il serial killer, il detective anziano e con difficoltà familiari e quello giovane (qui una ragazza) ancor di più al limite dell’impazzimento. Nonostante questo la storia, anzi le storie, perché il libro ne disegna più di una e non tutte si dipaneranno alla fine, fa restare inchiodati alle pagine come i migliori thriller.
La descrizione dei personaggi è particolare ed intensa, sia Holger che Mia hanno un passato oscuro e soprattutto durante l’indagine sbagliano percorrono strade che li portano lontani dalla soluzione, ma questo non li svaluta, anzi ce li fa percepire ancora più reali di tanti altri super investigatori.
Le storie che si intrecciano portano da una parte alla soluzione e alla scoperta dell’assassino che rientra nei canoni della migliore tradizione nordica, dall’altra ad immaginare nuove storie che probabilmente rivedremo presto nel secondo libro di Byork in uscita in questi giorni: La Stagione del Sangue.
Consigliatissimo per me uno dei tre libri migliori letti nel 2015.
Samuel Bjørk
Samuel Bjørk – Samuel Bjørk (12 maggio 1969) è lo pseudonimo di Frode Sander Øien, poliedrico artista norvegese. Autore di pièce teatrali, musicista e cantautore, ha tradotto alcune delle opere di Shakespeare.
Vive a Oslo.