La strada sulla costa




LA STRADA

SULLA COSTA

Alan Murrin


DETTAGLI:

Traduttore: Dario Diofebi 

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa

Pagine: 312

Anno edizione: 2024

Sinossi. Irlanda, 1994. Nella piccola comunità cattolica della contea di Donegal non c’è casa in cui non si parli di Colette Crowley, la poetessa che ha dato scandalo lasciando marito e figli per andare a vivere con un uomo sposato a Dublino. Ora Colette è tornata, ed è decisa a riannodare i fili della sua vita precedente. Nonostante provi a essere parte attiva della comunità inaugurando un corso di scrittura, Colette deve fronteggiare il muro silenzioso di sospetto e violenza che la respinge continuamente ai margini. L’uomo con cui è ancora legalmente sposata le impedisce di vedere i suoi figli, tentando con ogni mezzo di metterglieli contro. Donal Mullen, da cui ha preso in affitto il cottage di pietra sulla baia, trasforma rapidamente il disprezzo che nutre per lei in una sordida e incontrollata attrazione, mentre Dolores, sua moglie, osserva dalla finestra il precipitare degli eventi. Determinata a rivedere i suoi figli, Colette chiede l’aiuto di Izzy, una casalinga intrappolata in un matrimonio infelice che trova conforto nei lunghi pomeriggi trascorsi a confidarsi con il parroco del paese. Un’amicizia profonda quella che nasce tra le due donne, specchio l’una dell’altra: Izzy vede in Colette la persona coraggiosa e indipendente che vorrebbe essere, mentre Colette trova nell’amica quel senso di stabilità e appartenenza che le manca.

 Recensione di Ilaria Bagnati 


Colette Crowley torna a casa dopo essere fuggita con un uomo sposato ed essere andata ad abitare a Dublino. Le cose con l’uomo non sono andate bene e lei vuole riallacciare i rapporti con i figli e avere un rapporto cordiale con il loro padre.

Peccato che siamo nel 1994, in Irlanda, dove ci si appresta a decidere sul divorzio per mezzo di un referendum. Colette è vista da tutti come una sfasciafamiglie, una poco di buono, una che sa la fa con il marito delle altre.
Certo, la sua condotta non è stata di certo impeccabile ma è sempre stata vicina ai figli e ora che è tornata a casa vorrebbe vederli in modo più assiduo.

Per mantenersi e cercare di inserirsi di nuovo nella comunità organizza un corso di scrittura ed è lì che nasce l’amicizia con Izzy, madre di un amico del figlio. Inoltre affitta il cottage dei Mullen, una casa fredda e piuttosto inospitale.

L’ex marito non rende le cose facili a Colette, il paese le rema contro e lei come è abituata a fare annega i suoi dolori nell’alcol. Colette non è l’unica ad essere insoddisfatta della sua vita, Izzy è la moglie di un politico e si trascina stancamente nel suo matrimonio trovando conforto nell’amicizia del parroco. Dolores Mullen, incinta del suo quarto figlio, cerca continue tracce dell’infedeltà del marito e l’arrivo di Colette la mette giustamente in allarme.

Al centro della narrazione c’è il ruolo della donna all’interno della famiglia, del matrimonio e della società. In una comunità cattolica come quella in cui vivono le donne ci si aspetta che la donna rispetti il marito, che sia una buona madre e che rimanga a casa ad occuparsi delle faccende e della cura dei figli. Quando una donna vuole lavorare, si lamenta di come va il matrimonio, lascia il marito, è una donna che non sa stare al proprio posto e che si lamenta per niente. Murrin descrive bene i sentimenti delle donne, come vivono il loro ruolo e quanto sia importante l’approvazione del divorzio. 

La strada sulla costa è un racconto cupo, perlopiù triste, che trova pochi sprazzi di felicità. Anche l’ambientazione fredda e grigia irlandese contribuisce a rendere la storia cupa.

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Alan Murrin


è uno scrittore irlandese e vive a Berlino. Collabora con “The Irish Times”, “The Times Literary Supplement” e “The Spectator”. La strada sulla costa è il suo romanzo d’esordio.

A cura di Ilaria Bagnati

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