Giovana Madalosso
Traduttore: Sara Cavarero
Editore: Edizioni E/O
Genere: Romanzo
Pagine: 224
Anno edizione: 2024
Sinossi. È una mattina qualsiasi quella in cui Maju attraversa la piazza insieme a Cora. Trascinando la bambina per il braccio, passa furtivamente accanto all’esercito bianco, risale il viale, sale su un pullman e scompare. Esercito bianco è il nome che Fernanda, la madre di Cora, ha dato alle bambinaie che, tutte le mattine, invadono la piazza di quel quartiere di classe alta con i figli dei loro datori di lavoro. E tuttavia, negli ultimi tempi, la bambinaia e la figlia sembrano essere per Fernanda tanto anonime quanto le altre. Immersa in una crisi personale, non si accorge subito che Maju e Cora sono scomparse senza dare notizie. Nel corso della giornata, tutto crolla in mille pezzi. Da un lato, Fernanda affronta il fallimento del suo matrimonio. Innamorata di una regista con cui ha lavorato a un progetto cinematografico, lascia che la relazione con il marito si esaurisca. Vuole prendere le distanze da Cacá, ma man mano che le prime telefonate ansiose alla bambinaia si trasformano in disperazione, si ritrova di nuovo immersa in quell’universo. Nel frattempo, Maju si reca alla stazione dei pullman e scompare con Cora. Tra immondi motel e soste insolite, mette in atto il suo piano, di cui perde immediatamente il controllo. In questo romanzo mozzafiato, Giovana Madalosso presenta, con forza e urgenza, la vita di personaggi che sembrano eternamente in cerca di tenerezza, redenzione, sesso, di qualsiasi cosa che possa smuoverli da dove si trovano. La suite è un romanzo vertiginoso e tragicomico che parla di quel luogo tenue tra ciò che le persone vogliono essere e ciò che realmente sono.
Recensione di Ilaria Bagnati
Maju è la tata di Cora e ama la bambina come fosse sua. Lei vorrebbe tanto essere madre ma per ora deve accontentarsi di vedere crescere la bambina. Un giorno però per paura di essere licenziata decide di tenersi per sé la sua Topolina e intraprendere un viaggio che le porterà lontano da casa.
Fernanda presa dalla sua vita, dal suo lavoro e dalla sua relazione extraconiugale non si accorge subito della sparizione della figlia mentre Cacà, il padre, si attiva subito nel contattare Maju, familiari e amici.
Maju deve fare i conti con il senso di colpa, con una bambina capricciosa e stanca di viaggiare, con l’incontro di persone di cui non sa se può fidarsi, con la sua vita che ha preso una piega che mai avrebbe voluto. Anche Cacà e Fernanda devono fare i conti con la propria vita, con i problemi della loro relazione, con il loro ruolo genitoriale.
La Madalosso ci racconta la storia dal punto di vista di Maju, una donna infelice, sola, molto devota alla Madonna e delusa dalla vita e dal punto di vista di Fernanda, una donna devota al lavoro che ha messo in secondo piano il suo ruolo di madre e di moglie per soddisfare i suoi capricci e bisogni.
Nessuno sembra soddisfatto della propria vita, di come ha preso pieghe inaspettate, ognuno dei protagonisti si trova faccia a faccia con i propri errori, le proprie mancanze, i propri bisogni e desideri.
La parte dedicata a Maju e Cora l’ho trovata più leggera e coinvolgente, alcune scene che ha dovuto vivere Maju sono alquanto comiche per una donna ossessionata dall’igiene personale.
L’autrice ha dato vita ad un romanzo che fa riflettere sulle conseguenze che possono avere le nostre azioni, su come certi avvenimenti ci mettono davanti ad un bivio e ci costringono a prendere delle decisioni.
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Giovana Madalosso
è nata a Curitiba nel 1975 e vive a San Paolo. È autrice del libro di racconti A teta racional, finalista al Prêmio Biblioteca Nacional, e di Tudo pode ser roubado, finalista al Prêmio São Paulo de Literatura.
A cura di Ilaria Bagnati