Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Stuart MacBride
Traduzione: Marta Lanfranco
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller
Pagine: 480
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi. Sono passati diciassette mesi da quando il serial killer chiamato il Fabbro Sanguinario ha ucciso la sua prima vittima, e la detective Lucy McVeigh non si è nemmeno avvicinata alla sua cattura. I media stanno montando uno scandalo, le alte cariche della polizia pretendono risultati, ma l’indagine è a un punto morto. Non è certo questo il momento di farsi distrarre da altri casi, ma pare che Lucy non abbia scelta. Quando aveva solo undici anni, Benedict Strachan inseguì e uccise un senzatetto, e nessuno riuscì mai a capire perché. Adesso, dopo sedici anni, Benedict ricompare, malconcio e terrorizzato, per implorare l’aiuto della detective McVeigh: non fa che ripetere che “loro” gli stanno dando la caccia… Sembrerebbe solo paranoia, ma se Benedict avesse ragione? Se fosse davvero coinvolto in qualcosa che Lucy non può neppure immaginare? E se il Fabbro Sanguinario non fosse l’unico mostro, là fuori?
Recensione
Per me MacBride è una garanzia, la serie con protagonista Logan McRae mi ha letteralmente catturata. Quindi perché non leggere La teoria dell’assassino?
Questa volta protagonista è la detective Lucy McVeigh, una donna giovane ma con esperienza, determinazione e coraggio da vendere. La detective e il suo partner, da lei ribattezzato affettuosamente Nano, indagano da ben diciassette mesi sugli omicidi commessi dal Fabbro Sanguinario.
Purtroppo le indagini sono complicate, la squadra non riesce a capire perché il killer decida di strappare il cuore alle sue vittime e come riesca sempre a farla franca. Come se non bastasse, Lucy deve fare i conti con un vecchio caso, quello di Benedict Strachan che all’età di undici anni ha ucciso un senzatetto con l’aiuto di un misterioso complice. Benedict quando cerca l’aiuto di Lucy sembra essere sotto l’effetto di potenti droghe che gli causano allucinazioni e paranoia. Lucy nonostante la mole di lavoro non riesce a negargli il suo aiuto, e se Benedict fosse davvero vittima di un gioco pericoloso?
Le indagini sul serial killer il Fabbro Sanguinario sono decisamente coinvolgenti, gli amanti delle scene crude, grondanti sangue e degli omicidi efferati troveranno pane per i loro denti. Un altro punto di forza del libro è la protagonista, Lucy è una donna forte, che ha dovuto superare prove molto difficili.
Nel corso della narrazione impariamo a conoscerla meglio, ad apprezzare il suo sense of humor, il suo metodo di lavorare un po’ fuori dagli schemi, la sua forza e le sue fragilità. Lucy è un personaggio tutto da scoprire, un personaggio che vi stupirà senza ombra di dubbio.
Ho apprezzato molto La teoria dell’assassino anche se ho preferito la prima parte, la seconda l’ho trovata meno verosimile e purtroppo meno convincente.
Nel complesso consiglio la lettura di La teoria dell’assassino che conferma il grande talento di MacBride.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Stuart MacBride
Stuart MacBride è lo scrittore scozzese numero 1 nel Regno Unito ed è tradotto in tutto il mondo. La Newton Compton ha pubblicato i thriller Il collezionista di bambini (Premio Barry come miglior romanzo d’esordio), Il cacciatore di ossa, La porta dell’inferno, La casa delle anime morte, Il collezionista di occhi, Sangue nero, La stanza delle torture, Vicino al cadavere, Scomparso, Il cadavere nel bosco, Strade insanguinate e Appuntamento con la morte, con protagonista Logan McRae; Cartoline dall’inferno, Omicidi quasi perfetti e Il giardino dei delitti, che seguono le indagini del detective Ash Henderson; Apparenti suicidi; Il ponte dei cadaveri e La teoria dell’assassino. MacBride ha ricevuto il prestigioso premio CWA Dagger in the Library e l’ITV Crime Thriller come rivelazione dell’anno.
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