Sinossi.Un posto che non vuole essere trovato, una metafora spietata della rimozione della memoria. Vienna, settembre, poco dopo l’alba: una telefonata comunica a Ruth, giovane fisica teorica, che i suoi genitori sono morti in un incidente stradale; qualche ora dopo, viene a sapere da una zia del loro desiderio di essere sepolti a Groß-Einland, paesino della Bassa Austria dove entrambi sono nati ma non l’hanno mai portata. Messasi in macchina, Ruth si ritrova presto al di fuori delle rotte frequentate e, quando infine giunge a destinazione, ciò che vede è un luogo del tutto inaspettato: quel paese piantato come un punteruolo nel cuore dell’Europa, non segnalato sulle mappe, è dominato da un imponente castello e governato da un’eccentrica contessa che lo vorrebbe irraggiungibile per gli estranei. Non sono queste le uniche stranezze: sotto Groß-Einland si apre una voragine, profonda e ramificata, che esercita sui residenti un’incomprensibile malia; tutti sono reticenti a parlarne e a occuparsene, nonostante quell’apertura provochi crolli continui e deformazioni dello spazio fisico. Cosa nasconda questa città morente, e come Ruth potrà risolvere un enigma che affonda le sue origini nella storia del Novecento, sarà la scrittura di Edelbauer, sottile e immaginifica, capace di autentica visionarietà, a saperlo svelare. Con questo romanzo, a soli ventinove anni, Raphaela Edelbauer ha esordito nella narrativa e da allora è considerata tra i maggiori talenti letterari della scena europea.
LA TERRA LIQUIDA
di Raphaela Edelbauer
Rizzoli 2023
Marina Pugliano e Valentina Tortelli ( Traduttore )
narrativa, pag.300
Recensione di Gabriele Loddo
Ruth è una fisica, lavora nel campo della ricerca e sta scrivendo la tesi di abilitazione (argomenta e sviluppa la teoria dell’universo-blocco e dell’eternalismo). Lo studio assorbe il suo tempo, la logora e la colonizza “come un tumore che scalza gli altri tessuti”, e per la giovane donna non esiste altro.
Non ha una vita personale, non ha amori o una famiglia. Non frequenta i genitori neanche per Natale, non esce con nessuno. Gli unici suoi compagni di viaggio rimangono le pasticche di xanor, di fenobarbital e l’ossicodone. Trascorre la vita dentro a una bolla isolata dal resto del mondo, almeno finché il padre e la madre non muoiono in un incidente stradale.
Da quel momento, la giovane Ruth si rende conto di come sta sprecando la vita, ha trascurato la propria esistenza e chi le ha voluto bene. Aggredita da un improvviso moto di vergogna decide di realizzare il sogno dei genitori e seppellire le loro salme nel paese di nascita, Groß-Einland.
Il nuovo obbiettivo ben presto la coinvolge nella mente e nell’anima, la riporta alla vita come una vera risurrezione, se non fosse che la nuova avventura toglie il velo a una serie di misteri oscuri. Groß-Einland non esiste nelle mappe geografiche o stradali, e la rinviene solo fortuitamente dopo un lungo girovagare tra i boschi nel sud dell’Austria.
Sono tante le stranezze che caratterizzano la cittadina ma, su tutte, domina il lento affossamento nel terreno delle sue vie e suoi palazzi. Mura e strade sono lentamente inghiottite da una immensa voragine, le cui origini derivano da un’intensa attività mineraria che nel passato ha modificato la geologia del territorio.
Una ricca contessa amministra e regna sulla cittadina, nulla può essere modificato o rinnovato senza il suo volere o i suoi denari. Dal suo castello nella cima della rocca che domina la comunità, decide il destino di tutto e tutti come una vera despota.
I continui smottamenti del terreno riportano alla luce gli scheletri di decine di uomini. Sono i corpi di prigionieri sterminati durante le persecuzioni naziste nella seconda guerra mondiale e sepolti a centinaia dentro fosse comuni.
Ruth cerca una spiegazione a tutti i misteri, scopre che i suoi genitori avevano provato a fare lo stesso prima di morire e nella sua mente sorge il dubbio che il loro non fosse un vero incidente.
La giovane autrice austriaca crea un clima di alta tensione. Immerge la narrazione in un ambiente dove fisica e natura dominano incontrastate sulla volontà dell’uomo. Le descrizioni sono puntali particolareggiate, il romanzo stenta a decollare nelle prime cinquanta pagine, poi prende ritmo. Ha solo un difetto: la trama del romanzo, come detto, è avvolta da numerosi misteri ma il lettore verrà a capo solo a… non svelo il finale, dico solo che è aperto, molto più di quanto si possa pensare.
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Raphaela Edelbauer
Raphaela Edelbauer è nata a Vienna nel 1990 ed è cresciuta nella bassa Austria, dove ha compiuto studi linguistici e filosofici. Vincitrice di numerosi premi letterari, ha esordito nella narrativa con “La terra liquida”. Il suo secondo romanzo, “Dave”, le è valso l’Osterreichischer Buchpreis nel 2021.