Recensione di Cristina Bruno
Autore: Simona Lo Iacono
Editore: Neri Pozza
Genere: storico biografico
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Questo romanzo narra di Anna Maria Ciccone, una donna e una scienziata che visse in un’epoca che le fu ostile, un tempo di ostinati pregiudizi e barbarie totalitarie. Nata a Noto nel 1891, partì dalla sua Sicilia e arrivò a Pisa poco prima che scoppiasse la Grande Guerra per studiare fisica: unica donna del suo corso. Insegnò alla Normale e seguì per un’intera vita le traiettorie e le intermittenze della luce, perché la spettrometria era l’oggetto dei suoi studi. Studi che ebbero una vasta risonanza persino nel campo della nascente meccanica quantistica molecolare.
Recensione
Sicilia, nell’anno 1891 a Noto nasceva Marianna Ciccone. La bambina manifesta da subito un’attenzione per la natura, il cielo, la luce. È affascinata dagli astri, dal loro percorso e dalla loro luminosità tanto da costruirsi da sola dei primitivi telescopi per poterli ammirare meglio.
Colpita dalle nuove teorie di Einstein, dopo le magistrali decide di intraprendere studi tecnici che le permettano di avere le basi per frequentare l’Università, prima a Roma e poi a Pisa dove conseguirà le lauree in matematica e quindi in fisica. La sua storia si intreccia con gli eventi della seconda guerra mondiale e la porterà a scelte coraggiose e uniche.
Il romanzo è una biografia romanzata della vita di Anna Maria Ciccone. L’autrice, sulla base di documenti e articoli, ricostruisce la carriera accademica della geniale docente. Sceglie così di far narrare in prima persona alla stessa matematica, ormai anziana, i momenti salienti della propria vita.
Attraverso ripetuti flashback conosciamo il suo ambiente familiare, i difficili rapporti con la madre, il delicato sentimento che la lega al fratello malato, l’affetto per la nutrice che si cura di lei più della madre. E quindi seguiamo la sua carriera lungo la permanenza a Roma, a Pisa e per un breve tempo in Germania dove conoscerà e collaborerà con Herzberg, futuro Nobel per la chimica.
Donna di grande cultura e coraggio, la tigre di Noto, non esita ad andare contro un drappello di soldati nazisti per difendere libri e strumentazione dell’Università di Pisa. Per lei il sapere e la conoscenza sono il fulcro della vita e continuerà a insegnare e a sperimentare fino alla pensione nel 1962, anno in cui ritorna a Noto dove morirà solo tre anni più tardi.
In una storia della scienza densa di grandi uomini ecco apparire come una stella luminosa il nome e la personalità di Marianna. Poco nota al grande pubblico ha svolto un ruolo fondamentale neglistudi sulla spettroscopia e si è dedicata con passione non solo alla ricerca ma anche all’insegnamento cercando di trasmettere il suo entusiasmo ai giovani allievi.
Ma non sono solo le sue indubbie doti di scienziata a farle meritare un posto nella Storia. Il suo carattere deciso e fiero, che l’ha condotta da un piccolo paese della Sicilia fino a Pisa, lo dimostra difendendo a spada tratta il sapere nella sua interezza. Il suo contrapporsi ai nazisti, alla loro logica di annientamento verso la cultura in particolare ebraica, è un atto di coraggio che le rende onore e il suo ricordo vale più di mille Nobel.
L’autrice con il suo lavoro ha cercato di ridare un volto e una voce a una donna che ha seguito il proprio sogno e il proprio talento in un momento storico tanto difficile in cui le donne avevano ancora pochi diritti e poca possibilità di affacciarsi al mondo accademico. L’esempio di Marianna e della sua forza è un augurio a tutte le donne che ancora oggi lottano per la propria indipendenza.
A cura di Cristina Bruno
Simona Lo Iacono
è nata a Siracusa nel 1970, è magistrato e presta servizio presso il tribunale di Catania. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Le streghe di Lenzavacche (Edizioni E/O), selezionato tra i dodici finalisti del Premio Strega.
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