Sinossi. Nell’estate del 1947 il commissario Maugeri decide di passare due settimane di vacanza con la sua famiglia, in una località della Val Brembana dove è stato partigiano durante la guerra. Purtroppo però non è destino che il nostro commissario possa trascorrere delle ferie tranquille: le parole di un ubriaco, l’incontro con una ragazza in bikini, una vedova che piange ancora il marito misteriosamente scomparso e il ritrovamento di un cadavere lo coinvolgeranno in una delle sue inchieste più complesse. Sullo sfondo, le montagne e i suoi sentieri, le malghe con il bestiame, l’osteria dove ci si ritrova per un bicchiere di vino o un piatto di polenta. E tante storie legate al conflitto mondiale appena terminato.
Trama. Il commissario Maugeri, non appena messo piede in quella che avrebbe dovuto essere la sua località di villeggiatura, viene intercettato dal maresciallo dei Carabinieri Acampora per un aiuto. Sono giunte al comando dei carabinieri delle lettere anonime secondo le quali Aurelio Ronzoni, un allevatore della zona sparito nel 1945 e ritrovato cadavere in un canalone nel 1946, in realtà, sarebbe ancora vivo. A distanza di pochi giorni, viene ritrovato il cadavere di un senza tetto, conosciuto come “Pinin”. L’uomo è stato assassinato. A questo punto la situazione si ingarbuglia perché, incontrando casualmente qualche sera prima il commissario, l’uomo aveva pronunciato una frase enigmatica. Le investigazioni del commissario Maugeri e del maresciallo Acampora si fanno più serrate fino a scoprire un intreccio di mercato nero, contrabbando e interessi economici che vedrà coinvolte anche persone insospettabili.
LA VACANZA
DEL COMMISSARIO MAUGERI
di Fulvio Capezzuoli
Todaro 2023
Poliziesco, pag.200
Recensione di Bruno Balloni
Uno poliziesco lineare e ben scritto, la trama è ingarbugliata al punto giusto, forse il girovagare degli investigatori tra varie località della montagna lombarda può generare nel lettore un po’ di confusione, a me personalmente, dopo l’ennesima località menzionata, è diventato arduo riassociare fatto a località e protagonisti ma, è risaputo, i neuroni che ancora mi funzionano non sono numerosissimi.
Come detto, la trama è ben congeniata, tutti i fatti sono perfettamente interconnessi tra di loro e la vicenda risulta verosimile sebbene, a mio modesto parere, inizio e fine sono un po’ tirati per i capelli.
La prosa è gradevole, magari non avrebbe guastato in maggior ritmo ma ognuno ha il proprio stile e Capezzuoli mantiene fede al suo.
Nel complesso un romanzo godibile che consiglio agli amanti del noir alla Simenon.
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Fulvio Capezzuoli
nasce a Milano dove compie i suoi studi laureandosi in Scienze Economiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Appassionato di cinema, già negli anni ‘70 realizza, con mezzi propri, cortometraggi a soggetto. Nel 2003 pubblica per l’Editore Gremese, il suo primo libro Il sapore della bellezza, saggio critico sul cinema dell’Iran. Nello stesso anno si trasferisce, per lavoro, nel Sud dell’Italia, ma continua a pubblicare per i tipi dell’editore milanese ExCogita. È uno dei 16 finalisti del concorso Giallomilanese 2012, e il suo racconto La frase, è stato pubblicato da ExCogita, nella raccolta omonima data alle stampe nel novembre 2012. Milano 1946, delitti a Città Studi, pubblicato nel 2014 da Todaro Editore, è il suo primo romanzo giallo che vede come protagonista il commissario Maugeri.