La verità su Amedeo Consonni
Recensione di Sabrina De Bastiani
Autore: Francesco Recami
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Genere: noir
Pagine: p. 400
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi.
Francesco Recami tiene le fila di tutti i personaggi della saga, interseca le storie, scombina i giochi, spiazza il lettore fino a ricomporre tutto come in un gioco di prestigio.
«Un’autentica commedia noir degli equivoci che dà vita a una sorta di Albergo del libero scambio, purché però alla pochade di Feydeau, incentrata su un tourbillon di corna, si sostituiscano cadaveri che vanno, vengono e risorgono, mariti che scompaiono…» – Ermanno Paccagnini, Corriere della Sera
La professoressa Angela Mattioli ha fatto presto a consolarsi dopo la dipartita del pensionato Amedeo Consonni, crivellato di colpi sul ballatoio di casa come i lettori di Morte di un ex tappezziere ricorderanno. Se ne è andata sulla riviera ligure e lì vive in una villetta da un milione di euro con vista sul porticciolo di Camogli. La vita di Angela e di Alberto Scevola, così si chiama il suo nuovo uomo, trascorre fin troppo tranquilla. Lei fa brevi incursioni a Milano, così Alberto si concede lunghe passeggiate e annoiati pomeriggi in casa; un giorno quasi per caso forando un muro scopre una intercapedine, una specie di nascondiglio, e dentro 160 lingotti d’oro, per un valore approssimativo di 124 milioni di euro. Troppo per non perdere la testa e ammalarsi seriamente. Questo è solo l’inizio del grande affresco finale della Casa di ringhiera, e se la scena si sposta a Camogli è solo per poco perché presto ritroviamo nel condominio milanese tutti gli inquilini, ognuno alle prese con le sue fissazioni e miserie; la signorina Mattei-Ferri, l’anziana invalida che vuol vendicarsi del badante Claudio usando i suoi figli, gli smaliziati adolescenti Gianmarco e Margherita, l’ottuagenario De Angelis ossessionato non più dalla BMW 16 valvole ma da presenze luciferine, i peruviani che spariscono uno a uno, l’architetto Du Vivier in versione seduttore… e poi ci sono nuove figure in palcoscenico: il giornalista ficcanaso, l’avvenente Yutta, di cui tutti si innamorano, un’antica fiamma della Mattioli. Ed Enrico? Sì, anche lui vivrà un momento decisivo. A dispetto dei suoi 5 anni il più saggio di tutti.
Recensione
Una copertina essenziale e di impatto. Elegante. Come sanno essere quelle di Sellerio.
Un volto con una pipa, Simenon, sale immediato alla mente il richiamo, inevitabile, all’occhio invece la suggestione del celebre quadro di Magritte, Ceci n’est pas un pipe, il cui titolo originale era peraltro L’inganno delle immagini.
Un volto con una pipa che a ben guardare però è un orecchio, l’ascolto, le spire della cartilagine del padiglione auricolare. Tutto a convergere in un unico punto focale.
Ecco, nella copertina de La verità su Amedeo Consonni, ho trovato l’essenza del romanzo, declinata in tanti dei suoi aspetti. Tutti sarebbe stato impossibile, data la ricchezza della trama e degli elementi che la costuiscono e caratterizzano questo libro come un vero e proprio riuscito e felice tourbillon danzante.
La celebre casa di ringhiera, il cuore pulsante alimentato dai suoi abitanti, sempre in ascolto, sempre osservati ed osservatori, ingannati da ciò che vedono o al lavoro sottotraccia per gettare fumo negli occhi ed ingannare a loro volta.
Architetture e piani strategici, sgambetti morali, sempre la guardia alzata.
Ma non siamo in guerra e non è questo il clima che la sapiente, sagace e cartavetrata penna di Francesco Recami tende ad ingenerare.
Siamo piuttosto su una giostra in movimento, fatta di specchi che rimandano impietosi ombre e bassezze umane, ma che, nel mostrarne l’imperfezione arresa, assolvono di quell’ironia intelligente che è cifra sempre più rara, pertanto preziosa.
E’ cinema, è iperbole, è commistione di generi letterari, tic e tendenze, La verità su Amedeo Consonni.
E’ un libro dannatamente e ferocemente divertente, tremedamente ben scritto da un Autore che domina la materia con sublime talento e classe.
E’ un libro che non si può dire, così come, in nuce e luce, lo sono i grandi libri.
Fatti per essere letti.
Chapeau!
Francesco Recami
Francesco Recami Scrittore fiorentino, Francesco Recami pubblica due titoli con Mondadori Education: Assassinio nel Paleolitico e Trappola nella neve (2000). Con Bianca Sferrazzo nel 1998 scrive per Giunti Celti e Vichinghi. Ma la sua popolarità arriva con l’editore Sellerio, e particolarmente con il ciclo di romanzi dedicati al pensionato Amedeo Consonni: L’errore di Platini (2006), Il correttore di bozze (2007), Il superstizioso (2008, finalista al Premio Campiello 2009), Il ragazzo che leggeva Maigret (2009, con il quale vince il Premio Scrittore Toscano), Prenditi cura di me (2010), La casa di ringhiera (2011), Gli scheletri nell’armadio (2012), Il segreto di Angela (2013), Il caso Kakoiannis-Sforza (2014), L’uomo con la valigia (2015), Morte di un ex tappezziere (2016), Sei storie della casa di ringhiera (2017), Il diario segreto del cuore (2018) La verità su Amedeo Consonni (2019). Il suo racconto “Il mostro del Casoretto” appare nell’antologia Sellerio La scuola in giallo, del 2014. Del 2015 è invece il romanzo Piccola enciclopedia delle ossessioni, sempre per la casa editrice palermitana.
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