LA VIA
DEL LUPO
Fausto Vitaliano
DETTAGLI:
Editore: Bompiani
Genere: Narrativa
Pagine: 320
Anno edizione: 2024
Sinossi. Tra Americo – il figlio della maestra, che tutti prendono in giro perché è nevùsu, pieno di lentiggini – e Elvo, il nuovo arrivato che sembra molto più grande della sua età, magnetico e irrequieto, il destino ha scritto che nasca una grande amicizia. Sulle pendici boscose dei monti della Calabria, dove vivono, i due trascorrono insieme giornate avventurose, eleggendo un casotto abbandonato a rifugio dove costruire strumenti di battaglia, accendere fuochi e aprire piste segrete come la via del lupo. Fino a che un giorno, quasi a coronare un sogno inespresso, la madre di Americo e il padre di Elvo, entrambi vedovi, annunciano loro l’intenzione di sposarsi. Ma Americo non fa in tempo a gioirne che l’improvvisa scomparsa di Elvo spezza irreparabilmente quella famiglia appena nata. Vent’anni dopo Americo è emigrato al Nord, sbarca il lunario scrivendo gialli e la sua vita sembra girare a vuoto come i ricordi ormai privi di ordine della sua unica amica, l’anziana Agostina, la cui mente sta svanendo pian piano. Ma il passato ritorna prepotente: ha le sembianze di una giovane ragazza che sa sorridere con gli occhi e di un uomo identico a Elvo… Forse per ciascuno di noi viene il momento in cui la luce può essere raggiunta solo percorrendo un sentiero nascosto nel cuore dell’infanzia, la nostra personale “via del lupo”. Così, la narrativa di Fausto Vitaliano ha sempre al centro l’immedicabile nostalgia per un incanto perduto, e al tempo stesso la caparbia volontà di restituirne al presente almeno una scheggia. Alternando la commedia borghese agli scenari di una Calabria riarsa e feroce, La via del lupo è un giallo psicologico che ci ricorda come il buio più grande sia sempre nascosto nel cuore nero delle famiglie e un romanzo sull’amore che, nonostante tutto, può salvarci.
Recensione di Luisa Ferrero
Americo, uno scrittore di gialli/polizieschi, si trasferisce dalla Calabria a Milano in cerca di fortuna. Affitta un bilocale dall’anziana Agostina che, pur essendo convinta che «I teròni sono tutti dei casciabàl», lo prende in simpatia anche perché le ricorda il suo unico e grande amore. La donna, però, è afflitta da demenza senile e, giorno dopo giorno, perde per strada i pezzi del puzzle della sua vita.
Tra i due nasce una vera e propria “società di mutuo soccorso” dove ora è Agostina a preoccuparsi che lui mangi e che non faccia tardi la sera e ora è Americo che si prende cura dell’anziana diventando per lei a volte Orlando, il marito morto, e a volte uno dei due figli.
I due hanno anche un altro elemento in comune: entrambi devono ricostruire il proprio passato. La donna perché ha perso le “tessere” per strada e l’uomo perché dal passato è sempre fuggito.
«Pensavo di essermi lasciato il passato alle spalle, ma quello approfittando che non lo vedevo, ha continuato a seguirmi. E mi ha raggiunto.»
Un po’ perché raccontare è ciò che sa far meglio e un po’ per necessità di avere un pubblico non giudicante, Americo racconterà ad Agostina quella che è stata la sua infanzia. All’inizio, sempre bullizzato dai compagni perché senza padre e nevùsu e poi la grande amicizia con Elvo, il nuovo arrivato in classe.
«Già dal giorno successivo durante l’intervallo tutti si univano a gruppi di cinque, dieci e più; io e Elvo stavamo per conto nostro, due emarginati, orfani simmetrici, soldati sbandati che il destino aveva voluto che si ritrovassero in una classe che non voleva saperne di noi, in un paese che ci ignorava, in un mondo che ci schifava o ci temeva.»
Un giorno Elvo scompare all’improvviso e Americo, sentendosi tradito e abbandonato dall’unico amico che aveva, inizia a fantasticare su cosa possa essere successo alla ricerca di un colpevole a tutti i costi…
«Nessuno sa quanto sia autentica la nostra vita, quali le cose accadute davvero, quali quelle che ci hanno raccontato e quelle a cui invece abbiamo deciso di credere. C’è perfino una distanza tra quanto pensiamo di sapere e quello che gli altri, un giorno, ci spiegheranno di noi stessi o che racconteranno agli altri quando noi non ci saremo più. Cose che non sapevamo, che neppure sospettavamo. Gli uomini hanno inventato il racconto per reinventare la vita ma anche per proteggersi da essa.»
Avevo letto e apprezzato molto tutta la serie di Gori Misticò per cui, non ho voluto perdermi questa nuova fatica del bravissimo Fausto Vitaliano.
Ne La via del lupo, un romanzo intenso ed emozionante, ho ritrovato tutti i temi cari all’autore: l’essere sempre in bilico tra Sud e Nord a tal punto da sentirsi forestiero ovunque; la consapevolezza che per comprendere chi siamo oggi dobbiamo far pace, sempre, con il passato; la convinzione che la vita sia una grande opportunità da vivere e godere in ogni istante, grati a tutti colore che ne hanno fatto o ne faranno parte anche solo per un breve periodo perché «Siamo particelle disperse nello spazio e a volte è indispensabile incontrarsi. Anche se poi ci si perderà di nuovo.»
Lo stile di Vitaliano è a tratti ironico e disincantato e a tratti profondo ed emozionante a tal punto da essere in grado, come pochi sanno fare, di toccare e smuovere l’animo e la coscienza dei lettori.
Anche l’alternanza di lingua parlata/dialettale e scrittura colta è davvero efficace anche per rendere maggiormente l’idea di essere “in bilico” tra realtà diverse e addirittura contrapposte.
Ottima lettura.
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Fausto Vitaliano
Nato nel 1962 in Calabria, ma vive da sempre a Milano. È stato giornalista musicale per radio e riviste. Ha sceneggiato fumetti per Disney e Bonelli e cartoni animati per Rainbow. Ha collaborato con diverse case editrici, tra cui Feltrinelli, Mondadori e Rizzoli. Ha tradotto diversi romanzi e curato i volumi antologici di Beppe Grillo e Michele Serra. Con quest’ultimo ha scritto il testo teatrale “Tutti i santi giorni”. Ha pubblicato due saggi per ragazzi per Motta Junior (“La Repubblica a piccoli passi” e “La musica a piccoli passi”). Ha pubblicato tre romanzi con Laurana – “Era solo una promessa”, “Lorenzo Segreto” e “La grammatica della corsa”. Con Bompiani ha pubblicato la serie delle indagini di Gori Misticò, tradotta in spagnolo e catalano. Sempre per Bompiani, a maggio 2024, è uscito “La via del lupo”.
A cura di Luisa Ferrero
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