La via del silenzio




Recensione di Anna Grippo


Autore: Salvatore Lecce e Cataldo Cazzato

Editore: GoWare

Genere: Thriller

Pagine: 292

Data di pubblicazione: 2018

Sinossi. A Walnut Creek, tranquilla cittadina della California, una studentessa viene ritrovata sgozzata, la lingua tagliata e le labbra cucite con del filo da sutura. Il capitano Jeffrey Coleman del dipartimento di San Francisco, poliziotto tenace e ostinato, credente in Dio e nel suo intervento salvifico, sarà chiamato a fare i conti con altre morti atroci, che lo getteranno in uno stato di profonda prostrazione fino a fargli smarrire la via della fede. Una via che si intreccerà fatalmente con un’altra: la via del silenzio. Una lunga scia di sangue ad opera di uno spietato serial killer che pratica mutilazioni post mortem sui corpi delle vittime, attraverso un rituale dal significato criptico che affonda le radici in un passato lontano. Chi è il mostro che riduce al silenzio delle giovani donne senza lasciare tracce? E qual è la pulsione che lo spinge a uccidere? Domande senza risposta, perché è impossibile catturare uno spettro.
La scrittura è scorrevole e in un attimo ci si ritrova alla fine del libro; il personaggio del capitano è ben tratteggiato e la sua storia familiare si intreccia abilmente col resto del racconto, così come gli argomenti fede e Dio.

Recensione. Ho apprezzato questo libro anche perché mette in luce le diverse reazioni psicologiche che può avere chi è vittima di episodi di bullismo.

Purtroppo la cronaca è piena di racconti di angherie nei confronti di chi è diverso per razza, sessualità, carattere, modo di vestire e questo può istigare soggetti particolarmente fragili al suicidio.

Ma esiste anche una piccola percentuale di persone che reagisce in modo completamente diverso…

Un caso che “sembra un thriller alla Michael Connelly” e che, seppur ispirato come luoghi e modus operandi alle vicende di Ted Bundy, risulta un’opera originale e accurata sotto ogni aspetto.

Salvatore Lecce

Cataldo Cazzato


Sono due amici che vivono e lavorano a Milano, uniti dalla passione per la scrittura. Dopo la pubblicazione nel 2012  di un romanzo di avventura a tinte storiche, hanno sperimentato una prolifica scrittura a quattro mani sui racconti, diversi dei quali sono stati finalisti di vari premi letterari organizzati in collaborazione con il Giallo Mondadori. In particolare “Natale con il morto” vincitore del premio NebbiaGialla 2015 e “Amaranto e porpora” in appendice ad una raccolta di racconti di Cornell Woolrich dal titolo “L’impronta dell’assassino”.

 

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