Recensione di Marco Lambertini
Autore: Luke McCallin
Editore: Baldini & Castoldi
Traduzione: Marina Calvaresi
Pagine: 512
Genere: Thriller/storico
Anno di Pubblicazione: 2017
Sarajevo, marzo 1945.
Il capitano dell’intelligence militare tedesca Gregor Reinhardt è appena stato assegnato ai Feldjägerkorps, prestigioso corpo di polizia militare con ampi poteri. Il nuovo incarico lo allontana dalle amicizie degli ultimi due anni, tra cui altri ufficiali e dissidenti che formano una cellula di resistenza perseguitata dalle SS.
Durante la precipitosa ritirata con quanto resta dell’esercito tedesco nei Balcani, Reinhardt è testimone di un massacro di civili da parte dei temuti ustascia croati. Quando vengono riportati alla luce cinque corpi mutilati, e uccisi tre Feldjäger, Reinhardt intuisce che non si tratta di semplici vittime collaterali. Deve sapere. E per sapere avvia un gioco che diventa, via via, sempre più pericoloso.
L’indagine svela inquietanti coinvolgimenti fra le fila dell’esercito. Chi copre chi? E perché? E di chi ci si può fidare? I vertici militari sembrano ostacolare il lavoro di Reinhardt, e i suoi amici gli nascondono qualcosa. E mentre i cadaveri si moltiplicano e i partigiani premono alle porte della città, i vecchi conti in sospeso con gli ustascia tornano a tormentarlo. La vendetta ha la memoria lunga, la guerra annulla ogni onore di soldato, e Reinhardt dovrà combattere su tutti i fronti, ancora una volta, per la verità.
Le vicende che riguardano il Capitano Rheinardt ricominciano esattamente da dove finiva il libro precedente “L’uomo di Berlino”, e anche questa nuova avventura è tutta da leggere.
Stavolta, l’indagine è forse ancora più rischiosa; infatti, siamo nel marzo del ‘45, quasi alla fine della guerra, e l’esercito tedesco si sta disgregando ovunque, e in Bosnia, a Sarajevo, forse ancora di più. Non ci sono solo i Partigiani slavi, da combattere, ma anche gli alleati Ustascia croati che stanno cercando di sostituire i tedeschi al potere nel paese.
Nel giro di pochi giorni vengono poi ritrovati una serie di corpi mutilati, quasi come se i responsabili avessero voluto nasconderne la vera identità.
La storia si dipana tutta nei confini di Sarajevo, città multietnica e centrale per tutti gli interessi in gioco.
Ben presto Rheinardt capisce che i nemici possono essere alleati nella ricerca della verità e questo mette ancora più in pericolo la sua persona. Gli ampi poteri del corpo a cui appartiene, però, danno a Rheinardt la possibilità di continuare nell’indagine e di arrivare comunque alla verità.
Il libro alterna la trama thriller a pagine di descrizione storica che rendono comunque il libro molto scorrevole e interessante.
Come dice l’autore alla fine del romanzo, il cammino di Rheinardt è ancora lungo e noi lo aspettiamo al prossimo intrigo.
Luke McCallin
è nato a Oxford nel 1972 e cresciuto in Africa. In qualità di operatore umanitario e mediatore per conto delle Nazioni Unite ha prestato servizio nel Caucaso, in Sahel e nei Balcani. Le sue esperienze hanno ispirato la sua scrittura, in cui indaga le reazioni di persone normali messe sotto pressione da situazioni anomale, come disastri naturali e conflitti bellici. Vive con la moglie e i due figli in un vecchio casolare in Francia. Laureato in Scienze politiche, parla francese, spagnolo e russo. Il secondo libro della serie con protagonista Gregor Reinhardt, “La villa triste”, uscirà in Italia i primi giorni di Marzo, sempre edito Baldini & Castoldi.