Recensione di: Katia Montanari
Autore: Robert Bryndza
Traduzione: Beatrice Messineo
Editore: Newton Compton Editori
Genere: thriller
Pagine: 354
Anno di pubblicazione: giugno 2018
SINOSSI. Nel bel mezzo di un’afosa notte estiva, un’ombra si muove oscura, animata da un odio feroce e da un’irrefrenabile sete di sangue. Per la detective Erika Foster è un nuovo caso. Un omicidio, ancora. La vittima è un dottore ed è stato soffocato nel suo letto. Ha i polsi legati e gli occhi gonfi, un sacchetto di plastica trasparente stretto intorno alla testa. Pochi giorni dopo, un altro uomo viene trovato morto nello stesso modo. Erika e la sua squadra si trovano al cospetto di un serial killer freddo e calcolatore: è chiaro che segue le sue prede in attesa del momento perfetto per ucciderle. E le vittime sono tutti uomini single, che custodivano gelosamente i segreti della loro vita privata. Ma cosa lega questi individui all’assassino? Nell’ondata di caldo soffocante che invade Londra, Erika farà di tutto per fermare “l’Ombra della notte” prima che la conta degli omicidi aumenti ancora. Anche a costo di mettere a rischio il suo lavoro e la sua incolumità. Perché mentre Erika segue le tracce del killer, qualcuno segue lei e la osserva da molto vicino…
RECENSIONE:
La vittima perfetta è un thriller intrigante che mi ha colpito molto. La trama presenta numerosi colpi di scena e non risulta assolutamente scontata. Gli indizi e i vari passaggi sono consequenziali, coerenti e chiari. Il finale è originale e imprevedibile. Erika Foster è un personaggio “forte” ed è dotata di grande spirito investigativo. A volte non rispetta le regole e gli ordini dei superiori ma non perché si creda superiore agli altri, perché ritiene ingenuamente che la ricerca della verità sia un valore al di sopra di tutto.
A volte devi far incazzare qualcuno per scoprire la verità. Ma non lo sto facendo per il mio ego
Erika e il killer scopriranno presto che il dolore che si portano dentro per motivi diversi li accomuna, e questo porta a chiedersi inevitabilmente se “mostri” si nasce o se è ciò che ti capita nella vita che ti porta a diventarlo. Nel caso del killer, il dolore è divenuto così devastante che, non riuscendo ad aprirsi un varco, si è trasformato in ossessione e rabbia incontenibili.
Sarà un’indagine che metterà alla prova Erika sia emotivamente che professionalmente e che la porterà a dover scegliere tra la sua carriera e il suo senso della giustizia.
Internet e più in generale la tecnologia sono una forte presenza nella trama, in tutte le loro sfaccettature, e le dinamiche descritte portano ad attente riflessioni. La polizia utilizza intercettazioni, chat e ricostruzioni televisive per trovare nuovi indizi.
Prostitute e pedofili usano la rete e il digitale per i loro loschi affari. Gente disperata e sola cerca conforto e attenzioni in un estraneo che, nascosto dietro l’anonimato, potrebbe rivelarsi chiunque. Ci sono poi i gruppi internet che possono unire sia persone con la medesima passione che persone accomunate dalla stessa perversione.
Questo libro è il secondo di una serie (“La donna di ghiaccio”, 2017) e, anche se si può leggere tranquillamente come opera a sé, io mi sento di consigliare la lettura di entrambi agli amanti del genere.
Robert Bryndza
Robert Bryndza è inglese ma vive in Slovacchia. Ha avuto molto successo con il suo thriller d’esordio, La donna di ghiaccio (Newton Compton, 2017), che in pochi mesi ha venduto oltre un milione di copie. La vittima perfetta (Newton Compton, 2018), è il secondo libro della serie che ha come protagonista la detective Erika Foster.
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