Recensione di Anna Grippo
Autore: Melanie Raabe
Editore: Corbaccio
Traduttore: Leonella Basiglini
Pagine: 360
Genere: Thriller psicologico
Anno di Pubblicazione: 2017
“Penso che l’amore non sia né una condizione, né un sentimento. L’amore è un organismo che ha fame e sete.
Una creatura che può crescere e avvizzire, ammalarsi e guarire, addormentarsi e morire. Che può essere riportata in vita”.
Questa frase di Melanie Raabe, presente nel romanzo ”La verità”, di cui è autrice, sintetizza perfettamente il percorso di vita che affrontano i due protagonisti , Sarah e Philipp.
La storia si svolge ad Amburgo, in Germania. Lei è un insegnante, lui il titolare di un’azienda, e hanno un figlio di un anno che si chiama Leo. Philipp parte per la Colombia per un viaggio di lavoro, da cui però non fa ritorno. Scompare. Non si hanno più sue notizie.
Passano sette anni, ormai Sarah comincia a farsene una ragione, ma ecco che improvvisamente riceve una telefonata inaspettata: le viene comunicato che suo marito tornerà a casa di lì a pochi giorni. Sette anni prima, infatti, l’uomo fu sequestrato e ora è stato liberato.
Quello che ormai Sarah non sperava più, accade: potrà riabbracciare presto suo marito.
Ma quando lui scende dall’aereo, la donna si trova davanti gli occhi un estraneo: chi è quell’uomo che si spaccia per suo marito? E soprattutto, perché?
Da quel momento inizia una guerra psicologica tra lei e lo sconosciuto, in cui nessuno dei due ha intenzione di cedere; sembra di assistere ad una partita di ping pong, da entrambe le parti la guardia rimane costantemente alta.
Ma perché questo sconosciuto si è insinuato nella sua vita? e poi, che fine ha fatto suo marito? È ancora vivo? Sono queste le domande che si pone Sarah, e noi con lei.
L’autrice ha sviluppato il libro da due diversi punti di vista: abbiamo quindi la versione della protagonista e quella dello sconosciuto.
Un thriller psicologico di spessore, dove la verità viene a galla poco per volta. Un crescendo di tensione che spinge ad andare avanti per scoprire l’evolversi della storia. Entriamo nei panni e nella testa di Sarah, viviamo con lei il terrore crescente verso l’uomo, e la paura di non riuscire a smascherarlo. Ci sentiamo in trappola insieme a lei. Ma qual è la realtà e quale la finzione? Dove sta la verità?
Il passato e il presente si mescolano, gettando ombre sul rapporto tra Sarah e suo marito:
“Ma allora com’è che a un certo punto smettiamo di amarci? Se ciò che amiamo non fosse solo il modo in cui una certa persona ci fa sentire, ma la persona in sé…
Com’è possibile che a un certo punto smettiamo di amarla… Solo perché magari ha fatto qualcosa che non ci piace?”
Anche i personaggi secondari e il loro modo di fare e di agire sono inseriti in modo da far crescere la tensione e portare Sarah al limite della pazzia.
Come nel miglior thriller che si rispetti, per scoprire l’identità dello sconosciuto dobbiamo arrivare ai capitoli finali, e sicuramente è una sorpresa.
Melanie Raabe
è nata a Jena nel 1981, è cresciuta in un paesino di quattrocento anime della Turingia, ha trascorso l’adolescenza giocando a calcio e arrampicandosi sugli alberi in una cittadina della Vestfalia settentrionale e ha studiato Scienze della comunicazione e Letterature comparate a Bochum. Ha lavorato come giornalista e scritto testi teatrali e racconti. La verità è il suo secondo romanzo dopo La trappola.
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