LABILITÀ
Domenico Starnone
DETTAGLI:
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa
Pagine: 301
Anno edizione: 2024
Sinossi. Fantasmi. Che vengono da lontano. Che scardinano il tempo. Che amano il chiuso degli appartamenti. Il maturo scrittore, protagonista di questo romanzo e del romanzo che sta scrivendo, lascia la porta aperta ai fantasmi. E loro arrivano. Sono cortei di animali, una madre splendida di giovinezza, un padre che continua a morire, un amico di infanzia. Sono rasoi, figurine di calciatori conservate su un soppalco, abiti chiusi in un armadio. A ogni apparizione la discesa nel mondo delle ombre crea tensione, squilibrio, isolamento. Isolamento dal piccolo mondo della società letteraria, dalla famiglia e dalla moglie partita per una lunga permanenza in America, dalla stessa amante che nel frattempo ne ha preso il posto. Lo scrittore ha preso una strada che lo porta progressivamente e ineluttabilmente a misurare la labilità dei confini fra gratuità e necessità dell’immaginare, di ogni autentico processo creativo. Come da bambino il gioco dell’imperfetto (“io ero il capitano, tu il nostromo”) lo trascinava lontano, morbosamente lontano, in avventure che erano tanto più vere quanto più sfidavano le barriere del presente, così ora il pericolo di quel gioco ritorna, più forte, più drammatico. Ma fino a dove può arrivare il rischio di abitare in una realtà parallela?
Recensione di Paola Iannelli
Per uno scrittore dialogare con l’altro sé è un sottile esercizio di confronto. Sembrerà strano ma la duplice convivenza di due anime affonda le radici nei canali osmotici della coscienza che arbitra le molteplici forme dell’essere.
Starnone parla con il suo alter ego, lo fa interpretando una parte di sé, lontano dagli stereotipi che lo accomunano con celeberrime comparazioni, in altre parole di essere la vera anima celata sotto lo pseudonimo della famigerata Elena Ferrante.
Starnone si denuda, scopre il lato oscuro di sé, disegnando il profilo di un uomo al di là con gli anni, autore riconosciuto e labile frequentatore sociale, fino al momento in cui appare all’orizzonte un giovane scrittore rampante, cui merito è di essere unico e originale: un enfant prodige.
L’energia che si sviluppa intorno al loro incontro sarà il detonatore attraverso il quale lo scrittore maturo farà scoppiare quel cumulo di macerie interiori, residui di un’esistenza votata alla solida edificazione di un uomo di successo.
Le parole iniziano a perdere la vera consistenza, sostituite dai ricordi d’infanzia, che lo conducono ad ammettere che lui ha radicato negli anni la torbida armonia della menzogna, facile strumento di comunanza amicale.
Le sfere emotive ruotano seguendo un ritmo vorticoso, viaggiano su binari paralleli senza mai incrociarsi: il sesso, i desideri nascosti, la fragilità, la viltà, la rassegnazione.
Starnone compie un viaggio pindarico, solca il percorso per far ritorno al vero grande amore della sua vita, ovvero la scrittura, unico rifugio possibile, fonte di estrema solitudine, eppur piena di grazia e talento.
Scrivere è l’altra anima, l’arma con cui l’autore combatte il passare del tempo, veicolo d’invenzione pura, regina incontrastata di una partita in gioco fino all’ultimo minuto.
Il titolo Labilità è sinonimo di fragilità, ma racchiude in sé il troncamento possibile di un apostrofo, che non muta il suono, se non il significato l’abilità di scrivere.
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Domenico Starnone
ha insegnato a lungo nella scuola media superiore e si è occupato di didattica dell’italiano e della storia (Fonti orali e didattica, 1983). L’esperienza dell’insegnamento lo ha portato a scrivere Ex cattedra e altre storie di scuola, pubblicato originariamente alla fine degli anni ottanta, e Solo se interrogato. Appunti sulla maleducazione di un insegnante volenteroso. Per “I Classici Feltrinelli” ha introdotto, tra gli altri, Cuore di De Amicis (1993), Ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo (1994) e Lord Jim di Conrad (2002). È stato redattore delle pagine culturali del “Manifesto”. Dai suoi libri sono stati tratti i film La Scuola di Daniele Luchetti, Auguri, Professore di Riccardo Milani e Denti di Gabriele Salvatores. Nel 2001 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Via Gemito (Premio Speciale Il Molinello 2001; Premio Napoli 2001; Premio Zerilli-Marimò 2001; Premio Nazionale Corrado Alvaro 2001; Premio Selezione Campiello 2001). Tra gli altri suoi successi ricordiamo Lacci (Einaudi 2014, The Bridge Book Award), Scherzetto (Einaudi 2016, Premio Isola d’Elba), Confidenza (Einaudi 2019) e Vita mortale e immortale della bambina di Milano (Einaudi, 2021).
A cura di Paola Iannelli