Recensione di François Morlupi
Autore: Fabio Guaglione
Editore: Mondadori
Genere: Thriller
Pagine: 339
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Mark e Laura sono la coppia perfetta: lui è un compositore affermato, lei un architetto di successo; vivono in una villa che sembra uscita da una rivista di design, un nido impeccabile come la loro vita insieme. Non potrebbe essere altrimenti: quando si sono conosciuti, Mark aveva il cuore spezzato da una precedente relazione, e nel terrore di investire ancora invano anni, energie ed emozioni, ha convinto Laura a rivolgersi alla Crimson Heaven, una società in possesso di un misterioso algoritmo in grado di calcolare l’affinità di una coppia, predicendone il fallimento o sancendone l’eterna solidità – come è stato per Mark e Laura, che alla fine dei lunghi e complicati test hanno avuto il benestare a sposarsi. Invece, sotto il guscio di lusso e affabilità pulsa un’ombra latente. Tutto precipita un giovedì come tanti: Mark torna a casa da un viaggio di lavoro con un giorno di anticipo e sorprende Laura con un altro, ammanettata alla testiera del letto. La reazione è istintiva e violenta: Mark tramortisce l’amante e lo imprigiona nello scantinato, per poi chiudersi in casa e cercare disperatamente un confronto con la moglie – lasciandola incatenata. Non ci sta a vedersi distruggere la vita, e decide che farà di tutto – letteralmente di tutto – pur di salvare il suo matrimonio. Laura, invece, scoprirà un uomo che non conosceva affatto, e dovrà capire come fuggire da una terapia di coppia inquietante e forzata. Ancora non sanno che la Crimson Heaven non ha mai smesso di sorvegliarli e vede nel tracollo della loro unione una pericolosa anomalia, che va corretta con ogni mezzo a disposizione…
Recensione
(Alla fine della recensione, mi sono permesso, cari lettori, di trascrivervi una poesia che il libro mi ha ricordato in più punti. Penso che riassuma bene, una componente fondamentale del romanzo.)
Una volta terminata la lettura del nuovo libro di Fabio Guaglione, a mio modesto avviso, non si potrà rimanere indifferenti.
Probabilmente il lettore possederà la sgradevole sensazione di aver ricevuto un pugno nello stomaco e di sentirsi, in un certo senso, a disagio. Ma state tranquilli, missione compiuta!
Sì perché l’ultima fatica di Guaglione centra l’obiettivo di offrire spunti di riflessioni al lettore su cosa sia l’amore e di quanto sia difficile, scendere a compromessi in una coppia. Di quanto sia difficile essere totalmente sinceri con se stessi e con il partner, in una società sempre più opprimente, stressante e che pretende da ognuno di noi, prima di avere e apparire, e poi di essere.
Di quanto sia difficile, andare avanti, quando qualcosa si è irrimediabilmente rotto. Ognuno di noi possiede dei lati nascosti e come diceva spesso Pirandello “Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.” E Mark e Laura di segreti ne posseggono tanti…
Ma sarebbe riduttivo riassumere L’accordo perfetto considerando unicamente la tematica dell’amore. Il libro è molto di più. Infatti, il romanzo di Fabio Guaglione non si limita al genere thriller, ma sfocia in un’analisi ed una critica della società attuale. Sicuramente viene estremizzato il concetto dell’amore, portandolo all’esasperazione. Ma non si allontana, purtroppo, di tanto dalla realtà.
Ed è questa, secondo me, la grande peculiarità del libro. La storia è frizzante, originale e si erge sopra il piattume dei classici stereotipi di intrecci.
La società distopica in cui vivono Mark e Laura somiglia in maniera inquietante alla nostra. Manca poco per arrivarci e forse da qualche parte su questo pianeta, esistono dei Mark/Laura che stanno programmando, tramite algoritmi e calcoli matematici, un rapporto perfetto. Come in un ristorante dove si possono scegliere le porzioni preferite, per creare una cena stellata, personalizzata e adattata ai nostri valori, alla nostra personalità e carattere. Del resto, le applicazioni di incontri, anche se non così sofisticate, già esistono. Perché non potrebbero perfezionarsi fino a questo punto?
Mark e Laura vivono in una società di consumismo sfrenato, dove tutto è acquistabile, tutto ha un prezzo. Anche l’amore. E una volta che lo si acquista, si vuole avere la certezza che non si possa mai rompere o che ci sia una garanzia infinita. Non sono soltanto innamorati Mark e Laura, sono innanzitutto clienti. Inconsapevoli che si stanno cacciando in un terreno scivoloso e mortale.
A metà tra una puntata di Black Mirror e un romanzo Orwelliano, L’accordo perfetto non lascia scampo a nessuno dei protagonisti, che si ritrovano, in fondo, in un gioco ben più grande di loro. Sono soltanto piccoli ingranaggi di una macchina in movimento che niente e nessuno può arrestare.
La storia, sebbene si svolga in un’unico luogo, risulta avvincente e mai noiosa. Lo stile è scorrevole, ricercato e piacevole. Guaglione descrive bene le situazioni e l’introspezione dei personaggi risulta approfondita, non scadendo mai nel banale né pesante.
Probabilmente, avrei preferito saperne di più sulla società che offre il suo benestare ai futuri sposi e avrei optato per un finale leggermente diverso. La figura di Stephen andava sfruttata maggiormente. Ma sono dettagli che non scalfiscono un romanzo che non delude le aspettative.
Il vaso rotto
Il vaso dov’è morta questa verbena
Per un colpo di ventaglio s’è incrinato;
Il colpo l’ha scalfito appena,
E nessun suono lo ha rivelato.
Ma il taglio pur se poco inciso,
Mordendo il cristallo ogni giorno,
Con moto invisibile e deciso
L’ha percorso tutto intorno.
La sua fresca acqua è colata via,
Il succhio dei fiori è interrotto;
Nessun dubbio ha più chicchessia,
Non toccarlo, perché è rotto.
Spesso anche la mano amata
Sfiorando il cuore lo ferisce;
Poi dal cuore la ferita è ampliata,
Il fiore del suo amore perisce;
Sempre intatto agli occhi del mondo,
Sente crescere e piangere a dirotto
La sua ferita sottile e profonda:
Non toccarlo, perché è rotto.
Fabio Guaglione
è nato nel 1981 a Milano. Con Fabio Resinaro, conosciuto ai tempi della scuola, fonda il duo artistico, Fabio&Fabio, insieme dirigono, sceneggiano e producono progetti multimediali per cinema, televisione e web dal taglio internazionale, come Mine, distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo , per il quale ha ottenuto la candidatura a due David di Donatello. Dopo il cult movie del 2016 produce Ride, il primo thriller sportivo interamente girato in GoPro, che ha dato origine ad altri progetti; una serie di fumetti pubblicati in collaborazione con “La Gazzetta dello Sport“, il card game Gioca o muori, e il romanzo Ride – Il gioco del custode, edito da Mondadori. Nello stesso anno pubblica sempre con Mondadori, il suo primo romanzo, IF – La Fondazione Immaginaria, scritto a quattro mani con Maurizio Temporin. A breve esordirà, per Sergio Bonelli Editore, nel mondo del fumetto, in collaborazione con Adriano Barone, con la serie Mr Evidence.
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