L’agente segreto




Recensione di Alessio Balzaretti


Autore:Andrea Ferrari

Editore:​ Bollati Boringhieri

Genere: Romanzo

Pagine: 103

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. A Jacopo, agente segreto di mezza età, viene impartito l’ordine di aspettare istruzioni in un piccolo hotel sulla costa. Nell’attesa di una lettera misteriosa, che determinerà il seguito della sua missione, l’agente incontra i personaggi che abitano l’alberghetto e i suoi sfocati dintorni. Sempre attento a proteggere il motivo reale della sua permanenza, Jacopo colma l’incerta sostanza dei suoi giorni avvicinandosi a diverse figure femminili: Fiorile, la figlia dei proprietari, piena di curiosità e di voglia di sperimentare i primi azzardi dell’amore; Delphine, proprietaria dell’albergo, donna discreta e intenta alle proprie faccende, tormentata da un amante notturno volgare e aggressivo; la Signora del Negozio di Biancheria che lui amerà di un amore appassionato, cui darà corso, ogni martedì, nel retro della merceria. A queste vicende s’intreccia la storia del reclutamento di Jacopo, avvenuto molti anni prima nella piccola libreria del padre, utilizzata da vecchi e polverosi agenti segreti come buca delle lettere per scambiarsi messaggi lasciandoli fra le pagine dei libri. Mentre aspetta, Jacopo si lascia trasportare dai ritmi lenti di un luogo che si muove impercettibilmente, lui, uomo d’azione, abituato al tumulto dei segreti, s’inizia al termine della sua vita, all’ultimo, finale e inaspettato inganno che sovvertirà ogni apparenza.

Recensione

Sulla bellezza della semplicità si potrebbero recuperare miriadi di aforismi e citazioni, ma forse, quella che più mi aiuta a definire questo romanzo è di un famoso scultore il quale diceva che per ottenere una grande opera, passava praticamente tutto il tempo a togliere ed eliminare materiale in eccesso.

Scorrendo il libro di Andrea Ferrari, si ha, da subito, la sensazione di un testo alleggerito, essenziale, quasi facile da leggere ma anche, immedesimandosi nell’autore, persino da scrivere.

Invece, una volta conclusa la lettura, vi invito a prendervi qualche minuto di riflessione per capire la grandezza del lavoro che è stato svolto a cui non avrete il coraggio, potendolo fare, di aggiungere nemmeno una riga in più.

Ritmo, dialoghi e personaggi, hanno il giusto spazio e la giusta proporzione rispetto ad una trama semplice che rispecchia lo spaccato della vita realisticamente normale di un agente segreto.

Recarsi in una località sconosciuta ad attendere una lettera da recapitare a qualcun altro da l’idea dell’incarico più banale di cui si sia mai letto in un thriller, al punto che, poco prima del finale, ci si chiederà come diavolo farà l’autore a tirarne fuori un colpo di scena avvincente.

I personaggi femminili svogliati che girano intorno al protagonista, saranno la vera sorpresa al di la delle apparenze.

Non si riuscirà a capire come, dei semplici incontri e delle frequentazioni circostanziali, per quanto interessanti, possano portarci con l’immaginazione alle più sfrenate avventure in stile 007, eppure, questa insignificante scultura letteraria, assumerà volume proprio nel finale.

Un consiglio ai lettori: avvicinatevi a questo romanzo senza aspettative e ne rimarrete sorpresi. Godetevi la bella copertina, immaginatevi di tornare un po’ indietro nel tempo, intorno agli anni settanta, seduti su una sdraio a guardare cosa può succedere nella più tranquilla delle località di mare.

            

 

Andrea Ferrari


è autore di Passaggi di tempo (2007), vincitore del Premio Città di Cuneo per il Primo Romanzo – selezione adulti, e candidato al Premio Strega 2007; di H (2008); e della voce «Acqua» del Dizionario affettivo della lingua italiana a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta (2008). Vive e lavora a Torino.

 

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