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Un’indagine del commissario Soneri
Sinossi. L’autunno è stato mite, e la neve non è ancora arrivata a sbiancare le cime dell’Appennino quando il commissario Soneri imbocca il sentiero per Lago Santo, un nido di falco a millecinquecento metri di altitudine dove, da ragazzo, tante volte è scappato per star lontano dal chiacchiericcio e più vicino ai propri pensieri. A spingerlo questa volta non c’è però la voglia di solitudine, ma la denuncia anonima del ritrovamento di un cadavere. Il morto ha il volto sfigurato – persino troppo, pur immaginando un accanimento da parte dei lupi –, ma Soneri sospetta che si tratti di Gianrico Bonaccorsi, un insegnante di filosofia in pensione recentemente scomparso. La moglie in effetti riconosce la salma, ma il caso è tutt’altro che chiuso, perché molte domande rimangono senza risposta: Bonaccorsi è caduto mentre camminava? Si è suicidato? Soneri non ne è convinto: troppi dettagli stonano. Ma chi poteva avere interesse a uccidere l’ex insegnante? Il quadro si fa fosco in fretta: Bonaccorsi era un esponente ben noto dell’ultradestra locale, con molti contatti e altrettanti nemici. Che sia da cercarsi tra i suoi avversari, l’assassino? O tra i suoi camerati, a cui l’integralismo di Bonaccorsi iniziava a risultare scomodo?
Autore: Valerio Varesi
Editore: Mondadori
Genere: Thriller
Pagine: 336
Anno edizione: 2025
Recensione
di
Marina Toniolo
I meravigliosi paesaggi delle Alpi Tosco-emiliane fanno da contrappunto ad una Parma nebbiosa, fredda e facinorosa in questo noir di Varesi. Per pura coincidenza ci sono passata questa estate per andare verso La Spezia: in pieno agosto risultano di una brillantezza abbacinante, pieni di foreste e concatenati gli uni agli altri.
Nel romanzo scopro il rifugio di Lago Santo, una baita accogliente a ridosso di un piccolo bacino d’acqua che, nell’introduzione all’indagine di Soneri, risulta ancora privo del ghiaccio e della neve che tra poco ricopriranno tutto il paesaggio e, a differenza della città e dei suoi abitanti, è un luogo dove il commissario ritrova la semplicità e la compagnia di uomini a lui affini.
Un corpo è stato trovato lungo un sentiero e definire come è morto risulta una sfida ardua: anche in pieno inverno quelle montagne sono meta di escursionisti e bracconieri e chi le frequenta abitualmente perchè dalla civiltà è fuggito deve stare attento in non incappare in malintenzionati.
Con uno stile sobrio e ricercato l’autore accompagna il lettore a scoprire mondi contrapposti in cui è difficile trovare punti di incontro. Dalla semplicità montana con aria fresca e pulita agli ambienti torbidi di una Parma intrisa di ideali di destra.
‘La conversazione stentava, entrambi amavano il silenzio. Soneri per reazione al vano chiacchiericcio del mondo. Le parole, al pari dei soldi, andavano spese bene’.
Figura intrigante, quella del commissario Soneri. Lo immagino come il tenente Colombo, pronto allo scambio verbale ma anche attentissimo ai gesti e agli sfondi. Una vecchia guardia di una società in balia di chi urla più forte e si appresta a usare la violenza per condurre un gregge al pascolo prescelto.
Molti sono i richiami agli anni Venti del Novecento, durante l’ascesa del Fascismo e sembra che la ricca città ai piedi dell’Appennino non abbia dimenticato i suoi trascorsi. Il mito di Balbo e la filosofia di Evola riecheggiano in tutte le pagine.
‘Sono volgari e arroganti persino quando mangiano. Mio nonno, contadino, con la polvere dei campi e il sudore addosso, a tavola era più elegante. Nella loro testa c’è solo fottere il prossimo, frodare il fisco, calpestare ogni regola e sgommare a tutta velocità verso un qualsiasi, insignificante fine settimana’.
‘Lago Santo‘ è un giallo potente, in alcuni tratti leggermente ridondante di effluvi politici e di dialoghi secchi di botta e risposta, come in un copione. Ma la magnificenza dei paesaggi e dei personaggi che abitano fra quei monti alleggeriscono gli stati d’animo che traggono conforto da un mondo più naturale e sincero.
Consigliato?
Sì, per l’ambientazione, la trama e lo stile lessicale è un giallo interessante.
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Valerio Varesi
Valerio Varesi, nato a Torino nel 1959, vive a Parma e lavora nella redazione de «La Repubblica» di Bologna. Romanziere eclettico, è il creatore del commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno ispirato le tre serie televisive ‘Nebbie e delitti’ con Luca Barbareschi. I romanzi del commissario Soneri sono stati tradotti in tutto il mondo. Varesi ha inoltre pubblicato per Frassinelli ‘La presenza’ e ‘Il rivoluzionario’, con cui ha iniziato una propria personale ricognizione della Storia. ‘Lo stato di ebbrezza’ conclude questo percorso, arrivando fino ai giorni nostri. Nel 2023 esce per Mondadori ‘Il labirinto di ghiaccio’.
A cura di Marina Toniolo
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