Recensione di Giusj Sergi
Autore: Caleb Carr
Traduttore: A. Biavasco, V.Guani
Editore: Newton Compton
Pagine: 475
Genere: thriller storico
Anno di pubblicazione: 2017
New York 1896. Il reporter John Schuyler Moore riceve la chiamata inaspettata di Laszlo Kreizler – psicologo e “alienista” –, un suo amico di vecchio corso. Il dottore lo prega di raggiungerlo al più presto per assistere al ritrovamento di un cadavere. Il corpo è stato orrendamente mutilato e poi abbandonato nelle vicinanze di un ponte ancora in costruzione. La vista di quel macabro spettacolo fa nascere nei due amici un proposito ambizioso: è possibile creare il profilo psicologico di un assassino basandosi sui dettagli dei suoi delitti? In un’epoca in cui la società considera i criminali geneticamente predisposti, il giornalista e il dottore dovranno fare i conti con poliziotti corrotti, gangster senza scrupoli e varia umanità. Scopriranno, a loro spese, che cercare di infilarsi nella mente contorta di un assassino può significare trovarsi di fronte all’orrore di un passato mai cancellato. Un passato pronto a tornare a galla di nuovo, per uccidere ancora.
Ci troviamo di fronte ad un thriller storico magistralmente congegnato e ci immergiamo insieme al protagonista nel 1896, senza alcuna fatica nell’immedesimarci nella vicenda narrata.
Un tuffo in una New York viva e oscura, con i suoi crimini e peccati.
Il romanzo sembra che sia scritto proprio nell’epoca di cui parla: l’accuratezza storica e la scelta linguistica risultano perfetti per addentrarsi nella storia, che assume enorme veridicità.
Non è solo una semplice indagine a cui dobbiamo dare una soluzione, ma si tratta di una vera rivoluzione del pensiero, dei metodi scientifici e psicologici. Nulla è lasciato al caso e infatti le descrizioni risultano accuratissime e mostrano le varie facce di ciò che per noi ormai è normale e ovvio e che invece allora non lo era assolutamente.
I protagonisti del libro sono figure innovative e fondamentali per la progressione in diversi campi di studio e lavoro. Troviamo la figura del futuro presidente Roosevelt, a capo della polizia, coordinatore delle indagini di cui ci siamo spettatori e che si avvale dell’aiuto di un giornalista, esperto dei bassifondi newyorchesi, di un noto alienista, screditato e deriso dalla società, visto come ciarlatano, ma che rappresenta lo scienziato pioniere nell’applicare i principi della psicologia all’analisi criminologica.
E per ultima, ma non per importanza, la meravigliosa figura di Sara, la prima donna a lavorare nella polizia come segretaria, ma con uno spirito indagatore, acuto e combattivo.
Una donna che sfida le regole e persegue i suoi sogni, anche se questi sembrano irrealizzabili, e che risulta essere una figura fondamentale per il corso delle indagini.
L’autore riesce a conciliare nella vicenda sia la parte thriller sia quella scientifica, e lascia con il fiato sospeso e la voglia di conoscere non solo chi sia l’assassino ma soprattutto il perché di tutto.
Ci fa conoscere i lati psicologici, mentali e umani che spingono le persone ad agire in un determinato modo. Indaghiamo insieme ai protagonisti nel passato dell’assassino, nella sua mente, cosa assolutamente inusuale a quei tempi.
Arrivando alla soluzione non si può far a meno di chiedersi chi sia realmente l’assassino, chi siano i cattivi e i buoni. Nessuno ascolta le grida di aiuto, regna sempre l’indifferenza. Davanti a crimini così efferati si ci rammarica ma poi si volta l’angolo ed è già tutto dimenticato.
Ecco, l’autore ci porta alla soluzione, ma ci rende partecipi anche dell’esperienza che si cela dietro agli atti più efferati, non limitandosi a una semplice indagine.
È un bellissimo thriller, un esauriente resoconto dell’epoca e, allo stesso tempo, di psicologia criminale.
E come dice il nostro alienista sul conto dell’assassino, che prima di diventare carnefice era la prima vittima:
“Egli era frutto di questa società, era la sua coscienza sporca, il fantasma vivente di tutti i crimini occulti che ogni giorno commettiamo per vivere insieme agli altri. Aveva bisogno della società, aveva bisogno di mostrare a tutti cosa la società gli aveva fatto. E la cosa strana è che anche la società aveva bisogno di lui.”
Caleb Carr
(New York, 2 agosto 1955) è un romanziere ed esperto di storia militare statunitense.
Figlio di Lucien Carr, è nato a New York City, ed ha ottenuto un Bachelor of Arts in storiapresso la New York University. Autore di molti romanzi.
Attualmente vive a nord di New York in una fattoria chiamata “Misery Mountain” nella città di Berlin nella Rensselaer County. Ha insegnato per tre semestri storia militare al Bard College in qualità di visiting professor. È stato intimo amico dello storico James Chace, con cui collaborò.
Ne è stata girata una serie tv con Dakota Fenning, Luke Evans e Daniel Buhl.