Recensione di Manuela Fontenova
Autore: Pedro Mairal
Traduttore: Bruno Arpaia
Editore: Rizzoli
Pagine: 208
Genere: narrativa
Anno di pubblicazione: 2018
Lucas Pereyra ha quarant’anni, vive a Buenos Aires, ha una moglie e un figlio, ha una casa, una macchina e bollete da pagare.
Ma Lucas è uno scrittore, è un uomo che ha vissuto una vita di agi, un tempo aveva dei sogni e ora sente la routine che pesa come una catena, costringendolo in un ruolo che non gli si addice.
E’ uno scrittore senza portafoglio, concedetemi la licenza, che deve contare sull’aiuto della compagna Catalina, e quando arrivano i soldi per due romanzi, sarò proprio lei a finanziare il suo viaggio a Montevideo per andare a riscuoterli.
Montevideo, capitale dell’Uruguay, città turistica, mare, divertimento e il ricordo di un’avventura, di un incontro magico che con il tempo non si consuma, ma al contrario si nutre dei pensieri e delle mille sfumature con cui Lucas lo colora.
Ecco cosa nasconde il viaggio, la fine di un’attesa, la possibilità di vedere Guerra, la bellissima ragazza che il destino gli ha fatto conoscere, sensuale, giovane e carica di imprevedibili sorprese
“Quando due persone si attraggono, una strana telecinesi apre loro un cammino che sposta gli ostacoli. E’ folle, ma è così. Le montagne si fanno da parte”.
Due vite agli antipodi: una in Argentina ed una sognata in Uruguay, il viaggio di un giorno per guardarsi dentro, porsi domande, riporcorrere gli eventi che hanno dato vita a questo Lucas del presente.
Un breve romanzo, poco più di 200 pagine di pensieri e riflessioni. Il tema al centro della storia ruota attorno a domande, che forse tutti prima o poi ci poniamo nella nostra vita: chi sono? Cosa cerco? Dove voglio andare?
Non posso dire che mi sia piaciuto leggerlo, ma non posso nemmeno dire il contrario. Mi sembrava che la storia non scorresse, che le tematiche fossero da manuale: un uomo con un matrimonio che non lo soddisfa, le difficoltà nella coppia dopo la nascita di un figlio, i problemi economici, e come ciliegina sulla torta, la giovane e provocante bellezza esotica, che riaccende i sensi e la voglia di sentirsi vivi. Forse mi sbagliavo, nel finale ho colto la visuale d’insieme, ed ho apprezzato molto la metafora del viaggio come viaggio introspettivo alla ricerca di se stessi.
Da un punto di vista di ambientazione, sinceramente mi aspettavo descrizioni e scenari più dettagliati. Non che manchino, ma sembra quasi di seguire una mappa della città, accompagniamo Lucas per le strade, per i negozi, in spiaggia, ma i luoghi sono semplici tappe del suo percorso, il tentativo di cercare, per quelle vie, le tracce della donna che occupa ogni sua fantasia
“Ero innamorato di una donna e innamorato della città in cui viveva. E ho inventato tutto, o quasi tutto. Una città immaginaria in un Paese limitrofo. Era lì che camminavo, più che per le strade reali”
Pedro Mairal, sembra aver avuto un enorme successo con questo libro, tanto da far pensare ad una trasposizione cinematografica. Viene considerato uno degli autori argentini contemporanei più in vista, motivo per il quale le mie aspettative erano alle stelle.
Credo di aver letto una di quelle storie che mi tornerà in mente per qualche giorno, che mi darà spunti di riflessione, e che forse tra qualche tempo, avrò voglia di rileggere. Soprattutto, ha rafforzato in me il pensiero che non bisogna mai fermarsi alla prima impressione, alcuni libri hanno bisogno di più tempo per conquistare il lettore.
Pedro Mairal
Pedro Mairal è nato a Buenos Aires nel 1970. Già autore di romanzi e raccolte di poesie, con L’amante indecisa ha conquistato pubblico e critica ottenendo un successo internazionale. Questo romanzo è in corso di traduzione in diversi Paesi ed è in lavorazione un adattamenti cinematografico.