Recensione di Loredana Cescutti
Autore: Anna Ersilia Pavani
Editore: Mondadori
Genere: Racconto breve – thriller
Pagine: 33 p., formato digitale
Anno di pubblicazione: 2020
Sinossi. La pioggia cade sottile e impietosa quando Giulia Mancini, giovane ispettrice di polizia dell’Alto Adige, arriva nel luogo del suo prossimo incarico: all’esterno di un vecchio maniero semidiroccato, sono state ritrovate delle ossa umane. Un dettaglio inquietante le accompagna: pur evidentemente antiche, hanno attirato i lupi, che si sono accaniti su di esse come fossero fresche. Giulia inizia a indagare, e pian piano si addentra nella storia del castello e del suo lontano barone su cui si raccontano oscure leggende, tinte di superstizione quanto di sangue – una striscia di delitti che forse non è ancora terminata.
“Hai preso la mia vita, ora prendi la mia morte.”
Recensione
Ho avuto modo di conoscere la scrittura raffinata e avvincente di Anna Ersilia Pavani recentemente grazie al suo thriller d’esordio, “Voci nella nebbia” (di cui potete trovare la recensione qui nel sito), pubblicato da Mondadori proprio a inizio 2020 e ne sono rimasta affascinata.
Una scrittura veloce, profonda, ipnotica e mai noiosa che mi ha guidata fra i monti del trentino Alto Adige, dandomi la possibilità di leggere una storia di alto spessore.
Ebbene, eccomi di nuovo qui, ancora una volta in Alto Adige e in Località Roccalta, mentre mi accingo a proporvi un piccolo gioiellino ovvero un racconto messo a disposizione gratuitamente dall’autrice in questo periodo di quarantena, dove per mezz’ora mi sono ritrovata dimentica e incredula del tempo che scorreva attorno a me.
Vi dirò di più, a inizio narrazione mi ero fatta un mio personalefilm sull’evoluzione della storia e anche su un altro paio di cosucce… Mi sono detta, cosa vuoi che possa capitare in così poche pagine… beh, ovviamente giunta alla fine non ho potuto fare altro che ingoiare il rospo e ricredermi alla grande.
Proprio da questo, a mio modo di vedere, si evince la grande abilità di Pavani nel proporre una struttura complessa mescolando le carte incessantemente, per poi dipanarla gradualmente portandoci a ragionare come fossimo noi gli investigatori e ancoraperò, proseguire per farci poi giungere al termine lasciandoci di stucco per come le cose si metteranno veramente, fino a giungere al momento dell’epilogo.
“…si arrese al bisogno di sapere. Perché l’anello? Lo infilò al dito, e in un attimo tutto fu di nuovo buio.”
Un’indagine particolare, un personaggio, quello dell’ispettore Giulia Mancini che da subito per le sue peculiarità ti diventa amico e con il quale entri velocemente in contatto. La sua imprevedibilità conquista, la sua tenacia e la sua voglia di arrivare in fondo alla questione costi quel che costi, vuoi o no ti affascina e stupisce.
Il finale sarà proprio questo, un mix di sorpresa, incredulità e una dose abbondante di imprevedibilità.
“Questo anello ha un grande potere, apre le porte del passato, annulla il tempo. Attraverso di te, rigenera le mie carni, restituendomi il vigore di un corpo giovane.”
Nulla è come sembra, ricordatevelo bene prima di affrontare questa avvincente, seppur breve storia e quando arriverete in fondo, mi direte se avevo ragione oppure no.
Buona lettura.
Anna Ersilia Pavani
Anna Ersilia Pavani: vive nello splendido scenario della Valpolicella, in provincia di Verona. Ama la natura e gli animali, ha un cavallo, un cane e due gatti, tutti salvati e adottati. Appassionata di pittura, nel tempo libero dipinge e realizza quadri e trompe-l’oeil con soggetti ispirati ai paesaggi che la circondano e al mare, che ama sin da bambina. È autrice di romanzi d’avventura, pubblicati sotto pseudonimo. Sempre nel 2020 ha pubblicato “Voci nella nebbia” che è il suo romanzo d’esordio con la Narrativa Italiana Mondadori.
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