L’ANGELO CUSTODE
Autore: Leo Giorda
Editore: Ponte alle Grazie
Genere: Giallo
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2022
Sinossi.
Un macabro ritrovamento, nel cuore del quartiere San Lorenzo, a Roma, sconvolge la tranquilla routine estiva della polizia: bisogna agire in fretta, un delitto del genere non può restare impunito a lungo, chi lo ha compiuto dev’essere fermato, subito. Il vicequestore Giacomo Chiesa ha un indiziato perfetto, ma le cose si complicano quando quest’ultimo per scagionarsi si rivolge al più improbabile degli investigatori privati… Qui entra in scena Woodstock. Maestro elementare, hippie fuori tempo massimo, scapestrato impenitente, Woodstock ha un dono. Quando fa uso di droghe diventa capace delle più acrobatiche deduzioni: uno «Sherlock Holmes tossico», come lo definisce un cliente. E mette le proprie abilità al servizio dei disgraziati, dei derelitti a cui nessuno mai presterebbe aiuto. E così il rigido e incorruttibile Chiesa e il generoso avanzo di centro sociale si troveranno a percorrere le stesse strade, in una vorticosa indagine ricca di colpi di scena. Personaggi memorabili, un intreccio avvincente, un ritmo sempre incalzante, sullo sfondo di una Roma vitale e umanissima, fanno dell’ Angelo custode un esordio dirompente. È arrivato Leo Giorda, un giovane giallista di razza. E con lui Woodstock, un detective originalissimo e capace, nel giro di poche pagine, di diventare un fedele amico del lettore.
Recensione di Roberto Forconi
L’Angelo Custode, un titolo forse fuorviante per un giallo e che desta sospetti sul valore effettivo del libro, ma squisitamente azzeccato una volta che si aprono le prime pagine. Un giallo all’italiana con rimandi britannici e alla vecchia scuola vittoriana, e ricco di warholiani spunti.
Chi sono i protagonisti della vicenda? Un poliziotto e un nullafacente. Un uomo di legge, ed uno che di legge se ne intende poco, preferendo vivere con quel piglio anarchico e leggermente hippie. Una coppia semplicemente perfetta che riesce a raggiungere il lettore con una semplicità fatta di linguaggio urbano e situazioni paradossali.
Alla fine, c’è sempre un delitto di mezzo, un corpo senza testa è il gran classico, ma il vero meccanismo è l’arte del giallo costruita sui personaggi e sulle connessioni. C’è molto di reale nella storia di Leo Giorda, ed è facile ritrovarsi per il quartiere di San Lorenzo di Roma quasi fisicamente, tra volti e odori tant’è che il libro si snocciola talmente veloce fino alla risoluzione del caso che sembra di aver passato 24h piene dentro alla vicenda.
L’abilità di Giorda risiede in una scrittura non troppo arzigogolata, niente neologismi e soprattutto fatta di capitoli veloci che scorrono come treni ad alta velocità.
La storia è forse troppo “già vista”, ma non è affatto un problema per chi legge perché si fa piacere durante il percorso e più ci si spinge avanti, più si odiano o si amano i suoi protagonisti.
Woodstock è un personaggio più complesso di quello che appare nel libro durante i primi capitoli: c’è dentro un po’ della nostra adolescenza, della ribellione giovanile e anche una velata malinconia del tempo passato, che, ahimè non tornerà mai più. Woodstock è un eterno fanciullo con un “dono” fortuito che deriva dallo sballarsi (e qui che entra in gioco Doyle e affini) che vive ancora con la madre e aiuta per pochi spiccioli i reietti incasinati più di lui. Un libro punk, sporco a momenti, dritto come un “polizziottesco” all’italiana, tagliente con la sua ironia da borgata.
Fuori tempo e fuori luogo, questo romanzo si merita più di una chance e fa di Leo Giorda un volto fresco e promettente della scrittura di genere del nostro Paese!
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Leo Giorda
Leo Giorda: Classe 1994, è nato e cresciuto a Roma. A venticinque anni, dopo la laurea in Beni culturali e la specializzazione in Storia dell’arte, comincia a viaggiare per l’Italia e l’Europa mantenendosi con lavori vari e sempre coltivando il sogno della scrittura. L’angelo custode (Ponte alle Grazie, 2022) è il suo primo romanzo.