Recensione di Marianna Di Felice
Autore: Jess Kidd
Traduttore: S. C. Perroni
Editore: Bompiani
Pagine: 400
Genere: Thriller
Anno di Pubblicazione: 2018
Sinossi. Quando Mahony, cresciuto in orfanotrofio a Dublino, torna a Molderring, quattro strade e un pub sulla costa occidentale dell’Irlanda, porta con sé solo una foto sbiadita di Orla, la madre che non ha mai conosciuto, e l’ostinato desiderio di dissipare la cortina di bugie che avvolge il villaggio. Nessuno, vivo o morto, vuole raccontare cosa è successo più di vent’anni prima alla ragazzina che l’ha dato alla luce e poi abbandonato, eppure Mahony è certo che sono in molti a conoscere la verità. Un prete che assomiglia a una donnola, l’arcigna infermiera del villaggio, una banda di alcolisti sentenziosi, una caustica attrice imparruccata al di là del tramonto decisa ad aiutare Mahony infilando tra le pieghe dell’annuale messinscena un’indagine in piena regola: sono solo alcuni dei personaggi che animano una storia nera e grottesca, sovrannaturale ma più che mai umana, che avvolge e trattiene il lettore fino all’ultima pagina.
Recensione:
Un paese dove la vita scorre tranquilla, un paese che ha assopito le urla di chi è stato sepolto contro la propria volontà, un paese che torna nella memoria di un ragazzo che viene dalla città, da Dublino. Mahony cerca la verità dopo aver ricevuto una lettera con una foto sbiadita che ritrae lui tra le braccia di sua madre e che riporta il suo vero nome.
Un nome che non si può pronunciare nel paese irlandese perché risveglia i morti e i morti torneranno a tormentare i vivi. Le persone che abitano in quel posto vogliono dimenticare la ragazzina che tanto sconvolse il paese con ruberie e atti spudorati, difesa solo dal prete di allora.
Però Mahony, grazie all’aiuto della signora Cauley, un’attrice che ancora vuole calcare le scene organizzando recite in paese, di Bridget Doosey, governante del prete che era più brava in lavoretti maschili che nelle attività domestiche, e di Shauna Burke, che affitta camere nella sua residenza di Rathmore House, cerca di scoprire la verità su sua madre.
Si ritrova così in mezzo ad una squadra investigativa improvvisata che si rivela ben organizzata da una donna tenace come la signora Cauley che conosce anche il segreto che Mahony ha ereditato dalla madre.
Verranno fuori verità scomode che molti volevano seppellire.
Una storia che lascia senza fiato e che impone al lettore una lettura frenetica. Non si riescono a staccare tanto facilmente gli occhi dalle pagine del libro perché gli eventi si susseguono in maniera velocissima.
A tratti ci si addentra in un’atmosfera gotica quando i morti comunicano con il protagonista; sembra quasi di vederli fluttuare e di camminare insieme a loro nella fitta foresta. In altri momenti, invece, l’atmosfera diventa più leggera grazie alle battute al pepe della signora Cauley il tutto condito da una solida suspense che tiene sulle spine il lettore.
Ambientato in una terra che ospita magia e mistero, le indagini del gruppetto, tra battute, risate e molte insidie travestite da personaggi di tutto rispetto, vanno avanti e svelano mano a mano la verità dietro i falsi volti che animano la tranquilla, per modo di dire, comunità di Mulderrig.
Lascia dire alle ombre cattura l’attenzione del lettore che vorrà finirlo tutto d’un fiato, quindi buona lettura!
Jess Kidd
Oltre al romanzo di esordio, Himself, tradotto in Italia con il titolo di Lascia dire alle ombre, ha scritto The Hoarder vincitore del Costa Short Story Award 2016 che sarà pubblicato a Febbraio. Jess sta attualmente sviluppando i suoi progetti TV originali con i principali produttori televisivi britannici e internazionali.