L’assassinio di un gentiluomo




Christopher Huang


Traduttore: Lucia Rebuscini

Editore: Newton Compton

Genere: giallo

Pagine: 426

Anno edizione: 2025


Sinossi. Un efferato omicidio,un esclusivo club londinese e un tenente che credeva di essersi lasciato alle spalle la morte nelle trincee. 1924. A pochi anni di distanza dalle trincee delle Fiandre, il tenente Eric Peterkin è appena diventato membro del più prestigioso club riservato ai veterani della città: il Britannia. Ma quando una scommessa tra gentiluomini si conclude con un omicidio, le ultime parole della vittima risuonano nella sua mente. Eric sospetta che l’assassino sia uno degli altri membri del club, ma chi? Il capitano Mortimer Wolfe? Il brillante decifratore di codici, il sottotenente Oliver Saxon? O forse il glaciale capitano Edward Aldershott, nonché presidente del club? L’indagine porterà Eric ben oltre i corridoi di marmo del Britannia, fino ai resti di un ospedale militare in rovina e ai covi di oppio di Limehouse. A mano a mano che la maschera di rispettabilità dei gentiluomini si sgretola, Eric si troverà di fronte a una spirale di omicidi, vizi e segreti che puntano non solo agli ufficiali del suo club, ma anche all’investigatore stesso incaricato da Scotland Yard.

 Recensione

di

Diego Pitea


Assassinio di un gentiluomo si presenta come un omaggio sentito ai grandi classici della Golden Age del giallo, quel periodo d’oro che ha visto protagonisti indiscussi come Agatha Christie, Dorothy L. Sayers e John Dickson Carr. Il romanzo riprende con eleganza e rispetto i canoni dell’epoca: un’ambientazione raffinata, personaggi ben delineati appartenenti alla buona società, e un delitto che avviene all’interno di un famoso club.

L’autore costruisce con cura l’atmosfera: la narrazione è limpida, lo stile misurato e piacevolmente retrò. Le dinamiche tra i personaggi e i dialoghi brillano per il loro tono aristocratico e per la sottile ironia che serpeggia sotto la superficie. In questo senso, il libro rappresenta una lettura piacevole per chi ama i misteri alla vecchia maniera, dove l’intuizione e l’osservazione sottile sono al centro dell’indagine.

Tuttavia, è proprio sul fronte dell’intreccio investigativo che il romanzo mostra la sua debolezza. Nonostante la ricercatezza dell’impianto e la cura nei dettagli, Assassinio di un gentiluomo manca di quegli indizi forti e riconoscibili che dovrebbero condurre il lettore – insieme al detective – verso la verità. L’indagine procede più per deduzioni generiche che per la progressiva scoperta di prove convincenti, lasciando la sensazione che la rivelazione finale arrivi più come una forzatura narrativa che come il naturale esito di un percorso logico.

In sintesi, si tratta di un libro che farà la gioia degli appassionati del giallo classico, grazie alla sua ambientazione d’altri tempi e all’eleganza della scrittura. Ma chi cerca un enigma da decifrare con la mente dell’investigatore potrebbe restare parzialmente deluso dalla mancanza di veri indizi risolutivi. Un omaggio ben confezionato, ma che avrebbe potuto osare di più nella costruzione del mistero.

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Christopher Huang


È cresciuto a Singapore. Si è trasferito in Canada per studiare Architettura e dopo un paio di anni ha deciso di stabilirsi definitivamente a Montreal. La Newton Compton ha pubblicato La strana morte di Sir Lawrence Linwood e L’assassinio di un gentiluomo.