Il commissario Boccadoro indaga
tra l’ottobre e il novembre del 1943
Autore: Armando D’Amaro
Editore: Frilli
Genere: Noir
Pagine: 191
Anno edizione: 2024
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Sinossi. Le vicende narrate in questo romanzo si svolgono tra l’ottobre e il novembre 1943, quando le truppe tedesche si sono già impossessate del nord e centro Italia e il governo fascista repubblicano sta prendendo forma, pur come stato “fantoccio” gestito da Berlino. Mentre anche a Genova iniziano le prime fasi della Resistenza, coordinate dal C.L.N., la situazione in città diventa tragica per ebrei, rastrellati e avviati ai campi di concentramento, e oppositori, spesso condotti alla Casa dello Studente – sede della Gestapo – per esservi torturati. Il 28 ottobre 1943 un agguato a un capomanipolo della milizia apre un altro capitolo, quello dei Gruppi di Azione Patriottica, nati su iniziativa del P.C.I. per operare nei centri urbani. Men – tre appunto due giovani gappisti organizzano un nuovo attentato, Boccadoro viene incaricato di incontrare il Trio Lescano, perché le sorelle naturalizzate italiane sono di madre ebrea; il commissario deve suo malgrado accettare l’incombenza, venendo a sapere da loro qualcosa che lo indurrà a condurre un’indagine parallela a quella del capo della Squadra Politica, il filonazista Giusto Veneziani, per impedire una strage…
“Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.
Un messaggio equivoco… intuisco che sta per aprirsi un altro periodo, ancor più sanguinoso.”
Recensione di Loredana Cescuttid
Ho conosciuto il commissario Boccadoro tramite i racconti delle antologie Frilli, ma non avevo mai letto un romanzo intero a lui dedicato.
Per questa opportunità, ringrazio l’editore Carlo Frilli, che a sorpresa me ne ha mandata una copia omaggio, “L’autunno nero della Superba” – Il commissario Boccadoro indaga tra l’ottobre e il novembre del 1943, uscito a marzo dello scorso anno.
Premetto che è da un po’ che sono attratta da gialli e noir collocati temporalmente fra le due guerre del Novecento, in particolare la seconda, che, come argomento, purtroppo viene attraversato nelle scuole senza tanta attenzione per mancanza di tempo.
Il libro di D’Amaro è ambientato all’indomani dell’armistizio avvenuto fra l’8 e il 9 settembre 1943, “venduto” fra la gente come vantaggio, ma che nei fatti, andrà ad inaugurare un periodo ancora più nero di quello vissuto fino ad ora, che in poco tempo si paleserà in modo inimmaginabile e disarmante.
L’indagine di cui dovrà occuparsi il protagonista, lo vedrà impegnato in una situazione molto delicata, poiché, sempre in virtù delle richieste del regime, incontrerà con diplomazia il Trio Lescano che si esibirà a Genova, nel tentativo di carpire eventuali informazioni, evitando però la possibilità di situazioni ben più spiacevoli, se al suo posto dovesse occuparsene qualche figura ben più decisa a livello politico.
“… è stato uno spettacolo brillante e armonico eseguito con un insieme di intensità e leggerezza.
Scaccio l’idea che, a breve, dovrò reimmergermi nella realtà.”
Ho apprezzato molto Boccadoro e il suo dividersi fra marito e padre di famiglia da un lato e sbirro, dall’altro, in un periodo storico in cui, prima di parlare, era necessario valutare bene chi avevi davanti, restando comunque sempre all’erta, e che, mostra molto bene la situazione.
Il bisogno di “normalità” della famiglia, contrapposto ai bombardamenti continui e agli atti violenti di ritorsione contro il governo che rendono l’atmosfera e ogni giornata pesante e dubbia.
“… sul giornale di oggi, c’è invece un articolo in cui viene sottolineato il ruolo delle donne in questo delicato momento”.
Quale ruolo?…
… Quello di persuadere gli uomini della famiglia, renitenti e imboscati, a riprendere il loro posto indossando la divisa per difendere l’onore della patria.
Quale moglie o quale madre vorrebbe spingere il marito o i figli a morire? Per cosa poi?”
Un clima sempre più denso di paura e incertezze e in tutto questo, la quotidianità che impone di continuare a vivere.
“… sono consci delle ripercussioni in vite umane che ne deriveranno?… Se ne assumeranno la responsabilità. Oltretutto, sarebbe difficile da fermare…”
E ancora, i rastrellamenti anche violenti della polizia politica, che fa l’occhiolino all’esercito tedesco e Boccadoro, che si barcamena con diplomazia ed educazione, perché di quel mondo, non condivide nulla.
Tutto questo è contenuto in poco meno di duecento pagine e altrettanto, tutto questo vi costringerà a pensare, proprio in questi giorni di memoria, a ciò che stava iniziando ad accadere e a ciò, che ha lasciato uno sfregio incancellabile nell’umanità.
“Mi convinco stia cominciando un periodo della nostra storia ancor più nero dei precedenti.”
Uno stile veloce, diretto che non usa fronzoli.
D’Amaro racconta, punto e basta.
Sentimenti come paura, diffidenza, terrore, arrivano subito.
Rabbia, voglia di far male al prossimo, supremazia, anche.
È una storia che, a differenza di altri romanzi, non si propone di lasciare molte citazioni per il recensore fissato (come me ad esempio!), nel senso che va semplicemente letto e accolto così e poi, successivamente, digerito.
Invece, a farla da padrone, ci sono le innumerevoli note a piè pagina, che chiariscano e raccontano la reale e completa situazione storica e arricchiscono la nostra conoscenza con i personaggi coinvolti, nel bene e nel male.
Un libro noir, che oltre alle indagini, affronta la disperazione e l’assenza di umanità di un periodo nero, che ha coinvolto in un modo o nell’altro troppe persone e, per il quale, la necessità di scriverne ancora SERVE per RICORDARE, SEMPRE.
Per cercare di non ricaderci.
Sperando che prima o poi, tutti se ne rammentino.
VERAMENTE.
“… il passo dalle semplificazioni alle generalizzazioni è breve e il pregiudizio è fatto.”
Buona lettura!
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Armando D’Amaro
nato a Genova nel 1956, vive a Calice Ligure. Dopo studi classici e laurea in giurisprudenza ha praticato attività forense e accademica, abbandonate per dedicarsi alla scrittura noir. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Delitto ai Parchi (2007), La Controbanda (2007; 2016 in Italia Noir per Repubblica-l’Espresso), La farfalla dalle ali rosse (2008), Liberaci dal male (2010, col criminologo Marco Lagazzi), Il testamento della Signora Gaetani (2014), La mesata (2016), Nero Dominante (2017), Boccadoro e il cappotto rosso (2018), Il maresciallo Corradi e l’evaso (2019), Boccadoro e la calda estate (2020), Commissario Boccadoro. Genova, i crimini negati (2021), Genova. Indagine sotto le bombe (2022), Delitto alla Commenda di Prè (2023) e curato numerose antologie, tra le quali tutte quelle dedicate – dal 2017 al 2023 – a Marco Frilli. Suoi racconti sono usciti anche per altri editori o su riviste. Il suo monologo Atlassib è rappresentato a teatro; numerosi i testi scritti per artisti, tradotti anche in inglese e russo.