Recensione di Kate Ducci
Autore: Rebecca Reid
Editore: Piemme
Traduttore: Rachele Salerno
Pagine: 320
Genere: Thriller
Anno di pubblicazione: 2019
Sinossi. Peonie fuori stagione, difficilissime da trovare. Una chiesa di Londra gremita di gente elegante. La musica comincia e le porte si aprono. Ma a entrare non è una sposa: è una bara. Dentro c’è una di loro. Una delle tre amiche: Lila, Nancy, Georgia. Amiche da sempre, dai tempi del liceo. Un’amicizia strana: fatta di dispetti più che di affetto, di piccoli tradimenti più che di lealtà, di tante bugie e pochissima verità. Eppure le tre donne sono complici, da sempre: nel proteggere qualcosa che solo loro sanno, e che non deve venire allo scoperto. Qualcosa che è accaduto molto tempo fa, e che ancora le terrorizza. Ma quella complicità è anche la loro condanna, il legame che non possono spezzare. E quando una di loro minaccerà di farlo, di rendersi finalmente libera, per lei non ci sarà scampo. Perché, come si suol dire, certe amicizie durano fino alla morte, e certi segreti si portano nella tomba. Come nei romanzi di Paula Hawkins e Fiona Barton, un thriller su quel grande mistero che è l’amicizia femminile, spesso più simile a un campo di battaglia in cui ogni arma è permessa: tra invidie, rancori, piccole grandi bugie, una storia spaventosamente vicina alla realtà, in cui la tensione è palpabile a ogni pagina, e il colpo di scena sempre dietro l’angolo.
Recensione
Storia che si svolge su due piani temporali, come è molto in uso negli ultimi romanzi thriller, in un crescendo di avvenimenti e curiosità.
Le tre amiche che ne sono protagoniste si ritrovano dopo tanto tempo, pur non avendo mai perso un contatto, al punto da far credere ad amici e familiari delle tre che a legarle sia un affetto capace di sopravvivere a lontananza, cambiamenti, problemi familiari.
In realtà, la sola cosa che ancora le unisce, che impedisce loro di prendere le distanze e dimostrare il disprezzo e l’invidia che spingerebbero a una separazione, è ben altro. Lila, Georgia e Nancy custodiscono un segreto, che se venisse allo scoperto rovinerebbe la loro immagine, farebbe emergere il loro spietato egoismo.
Una storia di amicizia e ipocrisia, di quanto spesso il tempo porti un ottimo rapporto a tenersi in piedi non più per un forte legame ma per una facciata da salvare. Nel caso specifico, è doveroso farlo, nessuno deve sapere chi sono davvero quelle tre splendide donne dalla vita impeccabile, al punto che nemmeno loro lo sanno più. Dichiarano di volersi bene fino al punto di crederci, fino al punto in cui, però, si trovano di nuovo davanti ad una scelta egoistica: fare prevalere l’affetto o l’egoismo.
Bel thriller, incalzante e ben scritto. I dialoghi sono credibili così come i personaggi e il messaggio di base, che sia possibile commettere un singolo, superficiale, errore nella vita, capace però di rovinarla, passa prepotente e trasmette inquietudine in ogni pagina. Inquietudine che nasce non solo dalla voglia di arrivare alla verità e dall’angosciante pensiero di come reagiremmo trovandoci nella medesima situazione, ma anche dal pensiero latente che forse, chissà, anche noi al posto delle tre amiche avremmo pensato a salvarci la vita prima di ogni altra cosa.
Rebecca Reid
Rebecca Reid scrive per The Telegraph, Metro ed Evening Standard come giornalista freelance e lavora molto anche in radio e televisione. Le bugiarde (Piemme, 2019) è il suo primo thriller, entrato nelle classifiche inglesi appena pubblicato.
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