LE BUGIE
DEGLI ARCANGELI
Gian Mauro Costa
Editore: Mondadori
Genere: Giallo
Pagine: 271
Anno edizione: 2024
Sinossi. Per Angela Mazzola, sbirra nata e cresciuta nella periferia di Palermo, sono settimane di acque morte: dopo aver risolto un intricato mistero a cavallo tra due secoli e altrettanti Paesi, il lavoro alla Omicidi è tornato routinario, e nessuna emozione arriva nemmeno dalla sfera sentimentale, un pantano di delusione per la storia impossibile con il collega Francesco Agnello. Tutto sta per cambiare, però, proprio tutto: quando un falegname viene ucciso sotto casa da tre colpi di pistola, la stranezza di quel delitto – che ha il sapore dell’esecuzione – risospinge Angela e Francesco a lavorare fianco a fianco. L’indagine si presenta da subito complicata, ma imbocca una strada persino più oscura quando un opuscolo trovato nel laboratorio del falegname li mette sulle tracce di un gruppo di sedicenti messaggeri che promettono un contatto diretto con il proprio angelo custode. Sotto il profumo di rose, Angela percepisce immediatamente un sentore sulfureo – lo stesso che avvolge quattro arcangeli minori, considerati “innominabili”. C’entrano anche loro, in quella vicenda nerissima? E quale ruolo riveste, invece, un misterioso serial killer palermitano in trasferta al Nord?
Recensione di Gabriele Loddo
In una caotica Palermo, ai tanti rumori diurni composti da voci urlate, dal traffico caotico, dai clacson delle macchine incolonnate lunghe le vie, fanno eco, la notte, i sempre più frequenti botti e fuochi d’artificio che, simili a un codice cifrato, annunciano notizie misteriose al sottobosco della criminalità.
Muoversi con intenti onesti non esclude il potersi impantanare nel malaffare, anche quando non se ne ha l’intenzione o quando, a compiere i passi, sono i suoi abitanti più morigerati.
Questa è la cornice di fondo in cui vive e lavora Angela Mazzola, agente della Squadra Mobile della Omicidi o, con più precisione, dei Reati contro la persona. Ed è così che ogni furto, ogni truffa o assassinio può, direttamente o indirettamente, intrecciarsi e sconfinare negli interessi della mafia.
Può essere voluto, cercato o solo insabbiato con il suo aiuto. Agire e portare avanti indagini per la polizia diviene difficile e il rischio che il novanta percento dei casi passi alla Dia e al pool antimafia è reale e potenziale.
Ma Angela Mazzola è un osso duro, sa che risolvere e tenersi stretti i casi che le capitano sotto mano vuol dire, spesso, dover agire priva delle necessarie autorizzazioni da parte dei piani alti. Sa che prima deve indagare senza il consenso di Palminteri, suo superiore e dirigente della Omicidi, e renderlo partecipe dei risultati solo a esito concluso.
Così, quando Alfonso Riccobono, un falegname del quartiere dove è nata e cresciuta, viene rinvenuto ucciso con tre colpi di pistola, Angela inizia le sue indagini personali.
Solo il suo grande intuito le permetterà di scovare un minuscolo indizio in grado di dipanare il filo di una matassa alquanto ingarbugliata: “Barachiele” è il nome di uno dei quattro arcangeli che la narrativa religiosa ha voluto dimenticare con proposito, ed è un nome che compare nell’agenda dei committenti dell’artigiano ucciso.
Inseguendo questo piccolo indizio, Angela si ritrova catapultata in mondo misterioso fatto di truffe, di omicidi e di inganni, che collega il capoluogo siciliano con la città di Padova, che si intreccia e che permette di risolvere altri due casi, ancora in corso nelle due differenti e distanti comunità.
L’autore Gian Mauro Costa ha una scrittura e uno stile che da subito appaiono essere molto particolari. È in grado di coinvolgere e acchiappare il lettore nella sua fase di incipit con una forma che incanta con un gergo schietto e con la musicalità del flautista magico. Però…
Però, nella lunga distanza, questa sua caratteristica si perde, come se ceda il passo e concentrazione a vantaggio di un plot narrativo articolato.
Gli intrecci e gli snodi della storia sono tanti (forse eccessivi) e le soluzioni degli stessi spesso “fortunosi” e “spoilerati” dai tanti riepiloghi e dalle numerose ipotesi che la protagonista fa con frequenza cadenzata.
Il mistero tende a perdersi e l’autore offre un piatto che, sebbene potenzialmente ricco di colpi di scena, spesso appare in parte già metabolizzato. Non voglio essere frainteso: il giallo è una buona produzione e, come anticipato, è ricca in intrecci e colpi di scena, ma la ritengo diretta più a un pubblico che cerca una lettura semplice, da “svago”, che non agli amanti del genere, abituati a volersi immedesimare, ipotizzare e, infine, risolvere l’intrico della storia.
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Gian Mauro Costa
Nato a Palermo, Gian Mauro Costa è un giornalista e scrittore italiano. Laureato in filosofia, come giornalista ha lavorato con numerose testate tra le quali il giornale L’Ora, la Rai, Linus, Il manifesto. Come scrittore ha pubblicato con Sellerio i romanzi Yesterday, Il libro di legno, Festa di piazza, L’ultima scommessa, Stella o croce, Mercato nero e nove racconti lunghi apparsi nelle antologie Natale in giallo, Capodanno in giallo, Ferragosto in giallo, Carnevale in giallo, La scuola in giallo, Il calcio in giallo, Un anno in giallo, Una giornata in giallo e Cinquanta in blu. Con Mondadori ha pubblicato i romanzi Luci di luglio (2022) e Ti uccido per gioco (2023). Come regista e sceneggiatore, ha firmato film e documentari.