Recensione di Stefania Ceteroni
Autore: Colette McBeth
Traduttore: Cristina Ingiardi
Editore: Piemme
Genere: thriller psicologici
Pagine: 414 pagine
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Uno di loro sta mentendo. Uno di loro è colpevole. Nessuno è al sicuro. Avete presente quella sensazione di avere il mondo in mano, e che niente potrà andare storto? Beh, questo è quello che provano Joe e Libby, due giovani informatici londinesi. Belli, innamorati, brillanti, hanno tutto ciò che desiderano: l’anima gemella e un futuro promettente. Dopo la laurea, ovviamente a pieni voti, sognano di fare un lungo viaggio. Poi, potranno dare il via alla loro folgorante carriera. Ma i piani cambiano quando Libby scopre che suo zio, un uomo d’affari che l’ha cresciuta garantendole agi e opportunità, naviga in cattive acque. Per lei è arrivato il momento di crescere e mantenersi. E il destino sembra offrirle la soluzione perfetta, sotto forma di un enigmatico annuncio di una società informatica: cracca un codice, viola un sistema, ottieni un lavoro. Semplice, no? Libby e Joe ottengono il posto, insieme ad altri tre ragazzi: Tess, Asha e Will. Ma dietro quella facciata di “lavoro dei sogni” si nasconde molto di più. E quando i cinque si ritrovano per un ritiro aziendale in un’isolata villa nel Sussex, un’escalation di tensione porta alla luce rivalità e sospetti. Perché, lì dentro, qualcuno non è chi dice di essere. Ma di chi ci si può fidare? E cosa ci fanno, davvero, in quella casa? Presto scopriranno che sapere troppo può essere letale. Una storia agghiacciante e sapientemente costruita che, tra complotti politici e intrighi informatici, indaga i lati più sordidi della natura umana, mostrandoci che anche le certezze più solide possono andare in pezzi, da un momento all’altro.
Recensione
Un lavoro facile, perfetto per chi si è appena laureato e cerca la sua strada nel mondo: è ciò che viene proposto a cinque neolaureati nel settore informatico che, menti brillanti e spirito indomito, sono pronti a mettere in gioco le loro conoscenze sotto forma di pirateria etica, per verificare fino a che punto fossero deboli i sistemi informatici di una clientela selezionata.
Perché è questo ciò che viene detto loro: rispondendo ad un annuncio di una società informatica molto allettante per chi è fresco di studi e non vede l’ora di darsi da fare, i cinque ragazzi diventano un vero e proprio nucleo di controllo della sicurezza di reti telematiche che, su richiesta dei clienti, vengono messe alla prova. Questo è, per lo meno, quanto credono di fare. E sono convinti di aver avuto una gran fortuna, di certo più di molti altri neo laureati che prima di trovare lavoro – e di trovarne uno adatto al loro corso di studi – vedono passare un bel po’ di tempo dalla laurea.
Ma se la realtà fosse diversa da quella che è stata prospettata loro? Se questo lavoro “etico” nascondesse qualche cosa di diverso, diventasse pericoloso e riservasse delle sorprese dietro l’angolo? Se ci fosse un burattinaio che tira i fili in maniera decisamente diversa e poco onesta?
Libby, Joe, Tess, Asha e Will nel momento in cui vengono inviati in ritiro in un luogo isolato e lontano dal resto del mondo iniziano a capire che qualche cosa non funziona come dovrebbe. Il loro iniziale entusiasmo sfuma di ora in ora e, soprattutto in Joe e Libby, qualche cosa si spezza influenzando non solo il loro umore ma la loro permanenza in seno al gruppo.
Tra segreti e misteri, tra bugie e tanti non detti, il lettore si trova immerso in una lettura in cui niente è come sembra, nessuno è del tutto sincero e tutti possono, potenzialmente, presentare una doppia faccia in modo del tutto inaspettato. Tra macchinazioni più o meno ragionate, tra scelte più o meno ponderate, i protagonisti sembrano sballottati in una storia che in alcuni punti mi è sembrata un po’ farraginosa, frettolosa nei punti in cui, invece, mi sarei aspettata maggior approfondimento.
Nessuno può fidarsi degli altri, ognuno può essere potenzialmente un bugiardo, tutti hanno le caratteristiche per poter fregare gli altri: la caccia al cattivo si consuma velocemente, nell’arco di pochi giorni, riservando al lettore anche qualche sorpresa soprattutto sulla parte finale della storia.
Non posso dire che sia una lettura indimenticabile, su questo voglio essere sincera. Un thriller che ha dei repentini sviluppi e improvvisi cambi di prospettiva ma che, comunque, si lascia leggere.
A cura di Stefania Ceteroni
https://libri-stefania.blogspot.com
Colette McBeth
Autrice inglese, ha lavorato come corrispondente della BBC e giornalista prima di dedicarsi alla scrittura. Tra i suoi romanzi La vita di prima (Piemme 2017) e La madre bugiarda (Piemme 2018).
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