Recensione di Ilaria Bagnati
Autore: Richard Russo
Traduzione: Ada Arduini
Editore: Neri Pozza
Genere: romanzo
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2021
Sinossi. Alla fine degli anni Sessanta il Minerva, nel Connecticut, è all’apparenza un college in tutto simile alle università della West Coast, in cui infuria la rivolta studentesca. Come a Berkeley i ragazzi portano i capelli lunghi, jeans scoloriti e magliette psichedeliche. Nei dormitori fumano erba, ascoltando i Doors e i Buffalo Springfield. Il primo dicembre 1969, davanti a un minuscolo televisore in bianco e nero, in una stanza del college, tre di questi ragazzi, Lincoln Moser, Teddy Novak e Mickey Girardi, assistono, in trepida attesa, alla prima lotteria nazionale di reclutamento dei soldati che, estratti a sorte per giorno di nascita, vengono spediti in Vietnam. Come tutti quelli nati tra il 1944 e il 1950, i tre conoscono le possibilità che quel sorteggio riserva: morire di morte violenta in guerra, scappare in Canada o disertare e languire in una prigione degli Stati Uniti. Al Minerva, i ragazzi sono noti per il profondo legame esistente tra loro. Tre moschettieri diversi eppure indissolubilmente uniti: Lincoln Moser, cresciuto in Arizona, è tanto bello da essere soprannominato «Face man»; Teddy Novak, figlio unico di due insegnanti d’inglese, è minuto, poco atletico e dalle ossa sottili; Mickey Girardi, che proviene da un quartiere operaio famoso per i culturisti, le Harley e le feste etniche, è grande più o meno come un armadio a muro. Tre giovani moschettieri che, con il loro bellissimo d’Artagnan, Jacy Calloway, la ragazza della quale sono innamorati tutti e tre, formano un inseparabile e invidiato quartetto. La lotteria del destino è, tuttavia, in agguato, gravida, come sempre, di fatali e inarrestabili conseguenze. In un fine settimana del Memorial Day del 1971, sull’isola di Martha’s Vineyard, dove i quattro amici si recano per trascorrere l’ultimo weekend prima della laurea, Jacy Calloway scompare. Svanita nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sè. Mickey per ritornare a quella misteriosa sparizione, quando, su invito di Lincoln, in un mite giorno di settembre, i tre si ritroveranno, ormai sessantenni, a Martha’s Vineyard. In un crescendo di tensione e sospetti, rievocheranno ogni parola o gesto di quel fine settimana di quarantaquattro anni prima, ignari del fatto che non vi è nulla di più pericoloso che riportare in superficie ciò che si riteneva sepolto per sempre.
Recensione
Dopo dieci anni dal suo ultimo libro, Richard Russo, Premio Pulitzer con Il declino dell’impero Whiting, torna con un grande romanzo sull’amicizia maschile. La guerra in Vietnam fa da sfondo alle vicende che hanno come protagonisti Lincoln Moser, Teddy Novak e Mickey Girardi. I tre ragazzi si sono conosciuti al Minerva college, nel Connecticut.
Una sera si ritrovano, insieme ad altri coetanei e compagni di corso, davanti ad un piccolo televisore in bianco a nero a seguire la prima lotteria nazionale di reclutamento dei soldati che devono partire per la guerra in Vietnam.
La preoccupazione per tutti è tanta, i ragazzi vogliono laurearsi e continuare con le loro vite ma le alternative all’arruolamento sono la fuga in Canada o disertare e finire in prigione. Anche per i tre ragazzi questa guerra avrà delle conseguenze. Tutti devono fare i conti anche con ciò che pensano i genitori, soprattutto i padri, che hanno fatto la guerra.
Come si fa a disertare o fuggire e vivere con il senso di colpa che un altro, al posto loro, è andato in guerra?
Come si fa a convivere con il giudizio degli altri che ti considerano un traditore della patria?
Mickey, Lincoln e Teddy sono molto diversi anche se tutti provengono da famiglie non troppo benestanti e amano la stessa ragazza, Jacy Calloway. L’ultimo weekend prima della laurea i tre amici decidono di passarlo nella casa di Lincoln a Martha’s Vineyard e invitano anche Jacy.
Sarà l’ultima volta che vedranno la ragazza, Jacy scompare misteriosamente senza lasciare traccia. I tre ragazzi vanno avanti con le loro vite, si sposano, trovano lavoro, c’è chi si fa una famiglia, sempre con un occhio al passato, alla bella Jacy.
Le vicende si spostano di anni in avanti, quando i tre amici, ormai sessantenni, si ritrovano nella stessa casa su invito di Lincoln. I tre non sono cambiati più di tanto e, sopraffatti dai ricordi sulla loro amicizia, ripercorrono il passato e quell’ultimo fine settimana insieme.Jacy nel presente è un fantasma piuttosto ingombrante che ha lasciato il segno su varie persone, oltre che sui tre amici.
Le conseguenze è un romanzo dalle tinte gialle che parla di amicizia, di amore, di rapporti familiari, di istruzione, di nostalgia. Chi non ricorda con affetto e nostalgia gli anni degli studi, delle scorribande, delle bevute, degli scherzi innocenti, dei primi amori? Mickey, Lincoln e Teddy si sono fatti una vita ma sono legati da un filo invisibile e indissolubile e Jacy ha tirato quel filo a suo piacimento.
La lettura è scorrevole e appassionante perché parla di vita vera, fa sorridere, arrabbiare, intenerire ed emozionare. Consiglio Le conseguenze a chi vuole approfondire un periodo storico complesso, gli anni ’70, a chi ama l’America con le sue contraddizioni e a coloro a cui piacciono le storie di amicizia.
E’ questo che vogliamo dai vecchi amici, no?
Sentirci rassicurati sul fatto che il mondo che ricordiamo con tanto affetto esiste ancora, che non è stato sostituito da una realtà che ci emoziona molto meno.
A cura di Ilaria Bagnati
ilariaticonsigliaunlibro.blogspot.com
Richard Russo
è nato a Johnstown, New York, nel 1949. Laureato all’università dell’Arizona, docente universitario al Colby College per molti anni, ha scritto opere che hanno riscosso grande successo di pubblico e di critica, tra le quali si segnalano Mohawk, Nobody’s Fool, portato sullo schermo da Paul Newman, Straight Man e, soprattutto, Empire Falls (Il declino dell’impero Whiting, beat 2021), romanzo vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2002.
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